Oro bianco. Tre secoli di porcellane Ginori

Gaspero Bruschi (attribuito), Busto del marchese Carlo Ginori, 1757-1759 ca.

 

Dal 25 Ottobre 2023 al 19 Febbraio 2024

Milano

Luogo: Museo Poldi Pezzoli

Indirizzo: Via Manzoni 12

Curatori: Federica Manoli, Oliva Rucellai, Rita Balleri

Costo del biglietto: intero € 14, Over 65 € 10, dagli 11 ai 18 anni, studenti fino a 26 anni € 6, scuole € 3. Gratuito fino ai 10 anni accompagnati dai genitori, persone con ridotte capacità psico-motorie, studenti e docenti dell’Accademia di Brera, studenti degli istituti d’Arte, Industria e Artigianato, guide turistiche, soci ICOM, soci Associazione Antiquari d’Italia, giornalisti, consiglieri e soci dell’Associazione Amici del Museo Poldi Pezzoli, tessera famiglia AAMPP (fino a 4 persone)

Telefono per informazioni: +39 02 79 4889/6334

E-Mail info: biglietteria@museopoldipezzoli.it

Sito ufficiale: http://museopoldipezzoli.it


Oro bianco. Tre secoli di porcellane Ginori è il titolo della mostra che il Museo Poldi Pezzoli e il Museo Ginori presentano al pubblico dal 25 ottobre 2023 al 19 febbraio 2024.

La mostra, a cura di Federica Manoli, curatrice della collezione di ceramiche del Museo Poldi Pezzoli, e di Oliva Rucellai e Rita Balleri, conservatrici del Museo Ginori, presenta una selezione delle più importanti opere realizzate dalla Manifattura Ginori, tra il XVIII e il XX secolo, conservate in diversi musei italiani ed europei, oltre che al Poldi Pezzoli, al Museo Ginori, al momento chiuso per restauro, e in collezioni private.

Il percorso espositivo presenta circa 60 opere e si snoda attraverso tre secoli, presentando le fasi salienti della produzione della prestigiosa Manifattura.

Nel ‘700, sotto la guida del suo fondatore, il marchese Carlo Ginori (1702 – 1757), la produzione si distingue per sculture in porcellana di dimensioni significative che guardano sia all’arte antica che alla tradizione fiorentina rinascimentale e tardobarocca.

Questa sezione della mostra presenta capolavori assoluti, come la monumentale Venere de’Medici del Museo Ginori e raffinati accostamenti di sculture in porcellana esposte per la prima volta insieme ai rispettivi archetipi in bronzo come: la Menade danzante messa a confronto con l’Anfitrite in bronzo dello Studiolo di Francesco I de’ Medici, il Laocoonte del Museo Poldi Pezzoli con il bronzetto da cui è tratto, l’Atlante che regge il mondo dalle gallerie di Palazzo Madama di Torino con Ercole che regge il globo di Ferdinando Tacca,  dalle collezioni dei principi del Liechtenstein.

La produzione del XIX secolo è rappresentata da alcuni vasi realizzati per le grandi esposizioni, e dal servizio da tavola per il Kedivé creato attorno al 1872, in stile neo-egizio.

Nel 1896 la Manifattura si espande e diventa la Società Ceramica Richard Ginori con sede a Milano, che allo stabilimento di Doccia aggiunge, tra gli altri, quello di San Cristoforo sul Naviglio grande.

Il percorso giunge al termine con una sezione dedicata alla direzione artistica di Gio Ponti (1923-1933), che pur guardando verso nuovi orizzonti non abbandona mai i riferimenti all’antico, tratto distintivo nei secoli della Manifattura: tra le sue opere in mostra, due eccezionali Ciste realizzate appositamente per Fernanda e Ugo Ojetti, oggi di proprietà del Museo Poldi Pezzoli.

L’allestimento, elegante e suggestivo, è a cura dello studio Guicciardini e Magni Architetti di Firenze.

Accompagna la mostra una pubblicazione Skira Editore, con saggi riguardanti la storia della porcellana in Europa e in Italia, le vicende della Manifattura di Doccia, la figura del fondatore; brevi schede descrittive delle opere esposte; utili apparati di approfondimento e un glossario dei termini tecnici. Non un tradizionale catalogo della mostra, ma una pubblicazione che potrà soddisfare le curiosità del pubblico sulla storia, il collezionismo e la realizzazione della porcellana e che contiene anche importanti novità storico-artistiche sulle opere esposte.

Per tutta la durata dell’esposizione saranno organizzate numerose attività collaterali, laboratori per famiglie, conferenze di approfondimento e una serie di incontri legati al tema della “cultura della tavola”.

La mostra è sostenuta dalla Fondazione Ico Falck.

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