Personale di Luigi Caflisch
Luigi Caflisch, Fine dell'estate - Roberta, olio su tela, cm. 100x100
Dal 5 June 2025 al 13 June 2025
Milano
Luogo: The Mill
Indirizzo: Via Cappuccio 5
Orari: martedì – domenica 11.00 – 20.00
Curatori: Paolo Biscottini
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: info@themill.club
Dal 5 al 13 giugno, The Mill, luogo di grande fascino nel cuore di Milano, in via Cappuccio 5, ospita la personale di Luigi Caflisch (1961).
L’esposizione, curata da Paolo Biscottini, presenta una selezione inedita di 12 dipinti a olio e 12 acquerelli che documenta la sua produzione più recente.
Si tratta di opere riconducibili a un ambito figurativo, caratterizzato in particolare dal rapporto fra la natura e la luce, ma anche dalla ricerca della continuità fra l’opera e lo sguardo dell’artista, uno sguardo in cui si riflette il pensiero e l’emozione del farsi dell’arte.
“Indipendentemente dalle questioni iconografiche - scrive Paolo Biscottini - avverto come la natura si rifletta nelle opere, suggerendomi l’idea di una reciproca appartenenza”.
La produzione di Caflisch si muove lungo un itinerario che è frutto di una dialettica di temi, di luoghi e di suggestioni che dal barocco siciliano sono passati attraverso le vedute di una Roma eterna, per giungere a raccontare la sua esigenza di immergersi ed essere parte della natura viva, fenomenica, fino al punto di avvertire la sua misteriosa forza e la imperscrutabile essenzialità.
Lungi dal cadere in mere tentazioni paesaggistiche, Luigi Caflisch aspira alla dimensione del sacro che avverte proprio nel mistero che vive nella natura e, di riflesso, nel suo io più intimo. Scrive ancora Paolo Biscottini: “la natura appare non solo nella sua bellezza, ma anche nella sua ineluttabile presenza narrativa. In essa si nasconde il vero che l’artista cerca, affidando alla figura femminile non solo la dimensione dell’umano, ma quell’aspirazione al sacro cui si accennava”.
In ciò si comprende anche la serie dedicata alle ninfe, dove Caflisch delega alle figure femminili, siano esse donne, sirene o fantasmi di entità sfuggenti, allo stesso tempo, corporee e astratte, il compito di condurre il visitatore e lui stesso in un viaggio interiore alla ricerca della verità e del mistero dell’essere.
Luigi Caflisch, nasce a Forlì, nel 1961, padre svizzero, madre italiana.
Ha cominciato col disegno e la pittura da ragazzo a Catania nello studio di Giuseppe Sciacca. Ha trascorso il periodo del liceo a Lugano. A Roma ha intrapreso gli studi di pittura dal 1981 al 1985 all’Accademia di Belle Arti, classe Avenali e Di Coste, e conseguendo il diploma nel 1985, e a Düsseldorf, classe Graubner (semestre 85-86). Nell’87 ha frequentato i corsi della Calcografia Nazionale di Roma. Ha inoltre studiato storia dell’arte alla facoltà di lettere dell’Università “La Sapienza” e nel 1992 si è laureato con una tesi in storia dell’arte contemporanea su Nicolas de Stael, relatrice la prof. Marisa Volpi.
La prima mostra personale la tiene a Roma, al Centro di Sarro, nel 1987. Ha esposto in Italia e Svizzera principalmente e in Germania, Corea del Sud, Cina e Stati Uniti. Vincitore del Premio dell’Accademia di San Luca 1988. Decine le partecipazioni a mostre collettive, oltre una ventina le esposizioni personali. Abita a Roma, ha lo studio a Bracciano, un paese del Lazio.
Sul suo lavoro hanno scritto: Federica di Castro, Paolo Raffaeli, Antonella Sbrilli, Mariano Apa, Mario Bertin, d. Massimo Camisasca, Giuseppe Cannilla, Dalmazio Ambrosioni, Hans Christoph Von Tavel, Paolo Bertoletti, Antonia Inlander, Marco Occhigrossi, Romano Eggenschwieler, Loredana Finicelli, Antonio Benemia, Carlo Fabrizio Carli, Ruggero Savinio, Silvia Guidi, d. Fabrizio Capanni, Clementina Gallo, Giorgio di Roberto, Paolo Biscottini e Francesco Buranelli.
L’esposizione, curata da Paolo Biscottini, presenta una selezione inedita di 12 dipinti a olio e 12 acquerelli che documenta la sua produzione più recente.
Si tratta di opere riconducibili a un ambito figurativo, caratterizzato in particolare dal rapporto fra la natura e la luce, ma anche dalla ricerca della continuità fra l’opera e lo sguardo dell’artista, uno sguardo in cui si riflette il pensiero e l’emozione del farsi dell’arte.
“Indipendentemente dalle questioni iconografiche - scrive Paolo Biscottini - avverto come la natura si rifletta nelle opere, suggerendomi l’idea di una reciproca appartenenza”.
La produzione di Caflisch si muove lungo un itinerario che è frutto di una dialettica di temi, di luoghi e di suggestioni che dal barocco siciliano sono passati attraverso le vedute di una Roma eterna, per giungere a raccontare la sua esigenza di immergersi ed essere parte della natura viva, fenomenica, fino al punto di avvertire la sua misteriosa forza e la imperscrutabile essenzialità.
Lungi dal cadere in mere tentazioni paesaggistiche, Luigi Caflisch aspira alla dimensione del sacro che avverte proprio nel mistero che vive nella natura e, di riflesso, nel suo io più intimo. Scrive ancora Paolo Biscottini: “la natura appare non solo nella sua bellezza, ma anche nella sua ineluttabile presenza narrativa. In essa si nasconde il vero che l’artista cerca, affidando alla figura femminile non solo la dimensione dell’umano, ma quell’aspirazione al sacro cui si accennava”.
In ciò si comprende anche la serie dedicata alle ninfe, dove Caflisch delega alle figure femminili, siano esse donne, sirene o fantasmi di entità sfuggenti, allo stesso tempo, corporee e astratte, il compito di condurre il visitatore e lui stesso in un viaggio interiore alla ricerca della verità e del mistero dell’essere.
Luigi Caflisch, nasce a Forlì, nel 1961, padre svizzero, madre italiana.
Ha cominciato col disegno e la pittura da ragazzo a Catania nello studio di Giuseppe Sciacca. Ha trascorso il periodo del liceo a Lugano. A Roma ha intrapreso gli studi di pittura dal 1981 al 1985 all’Accademia di Belle Arti, classe Avenali e Di Coste, e conseguendo il diploma nel 1985, e a Düsseldorf, classe Graubner (semestre 85-86). Nell’87 ha frequentato i corsi della Calcografia Nazionale di Roma. Ha inoltre studiato storia dell’arte alla facoltà di lettere dell’Università “La Sapienza” e nel 1992 si è laureato con una tesi in storia dell’arte contemporanea su Nicolas de Stael, relatrice la prof. Marisa Volpi.
La prima mostra personale la tiene a Roma, al Centro di Sarro, nel 1987. Ha esposto in Italia e Svizzera principalmente e in Germania, Corea del Sud, Cina e Stati Uniti. Vincitore del Premio dell’Accademia di San Luca 1988. Decine le partecipazioni a mostre collettive, oltre una ventina le esposizioni personali. Abita a Roma, ha lo studio a Bracciano, un paese del Lazio.
Sul suo lavoro hanno scritto: Federica di Castro, Paolo Raffaeli, Antonella Sbrilli, Mariano Apa, Mario Bertin, d. Massimo Camisasca, Giuseppe Cannilla, Dalmazio Ambrosioni, Hans Christoph Von Tavel, Paolo Bertoletti, Antonia Inlander, Marco Occhigrossi, Romano Eggenschwieler, Loredana Finicelli, Antonio Benemia, Carlo Fabrizio Carli, Ruggero Savinio, Silvia Guidi, d. Fabrizio Capanni, Clementina Gallo, Giorgio di Roberto, Paolo Biscottini e Francesco Buranelli.
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