Roberto de Pinto. Io che ti guardo nascosto e commosso
Dal 09 Novembre 2024 al 14 Febbraio 2025
Milano
Luogo: Fondazione Giuseppe Iannaccone
Indirizzo: Corso Matteotti 11
Orari: dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 17.00 solo su prenotazione all’indirizzo: info@fondazionegiuseppeiannaccone.it
Curatori: Daniele Fenaroli
Telefono per informazioni: +39 02 7642031
Sito ufficiale: http://www.collezionegiuseppeiannaccone.it
Sabato 9 novembre 2024 la Fondazione Giuseppe Iannaccone inaugura Io che ti guardo nascosto e commosso,il decimo appuntamento del progetto IN PRATICA che vede protagonista il giovane artista Roberto de Pinto (Terlizzi, 1996) in una mostra a cura di Daniele Fenaroli.
Dopo Davide Monaldi, Luca De Leva, Andrea Romano, Beatrice Marchi, un collettivo di dieci giovani artisti albanesi in collaborazione con ART HOUSE di Adrian, Melisa e Zef Paci, Cleo Fariselli, Chiara Di Luca insieme ad Aronne Pleuteri e Pietro Moretti, il progetto IN PRATICAtorna a offrire lo spazio dello Studio Legale Iannaccone e Associati a un giovane artista emergente, coinvolgendolo in un processo simile alla “pratica” che svolgono gli avvocati all’inizio del loro percorso, dandogli la possibilità di confrontarsi con opere di artisti internazionali già consacrati e parte della Collezione.
Il progetto conferma la vocazione della Fondazione al sostegno dei giovani artisti e alla promozione della cultura contemporanea.
Protagonista dei lavori di de Pinto è una sorta di alter-ego dell’artista, un personaggio a volte baffuto ritratto ossessivamente in situazioni più o meno fittizie: in piedi, sdraiato, rilassato, in posa o colto di sorpresa, nei dettagli della sua pelle o celato nella forma di un fiore.
Autore e modello allo stesso tempo, l’artista scopre se stesso, i dettagli del suo corpo, le sue sensazioni e i suoi desideri attraverso la riproduzione di un personaggio che gli somiglia, come il protagonista di un romanzo di formazione che a poco a poco diventa consapevole di sé.
Con un’azione pittorica ambigua e carica di erotismo, l’artistagenera un soggetto e un oggetto, osservando di nascostoe con grande commozione la propria individualità. Questo suo sguardo non dichiarato rivela l’artista che, anche se celato, resta sempre presente lasciando tracce.
Le opere di de Pinto dialogano con i lavori moderni e contemporanei della Collezione Giuseppe Iannaccone, che l’artista ha scelto in continuità tematica ed emotiva con i suoi soggetti: Il Suonatore di flauto di Filippo de Pisis (1940), in cui l’artista ritrae un uomo all’interno del suo studio, un modello e un amante, un corpo sul quale il pittore ha proiettato desideri e passioni; Beasley Street di Nicole Eisenman (2007), in cui l’archetipo del pittore guarda di nascosto verso una piazza simbolo del caleidoscopio umano, come se non trovasse nel suo studio e nella modella che ha di fronte la giusta ispirazione. Infine, Reclining nude di Dana Schutz (2022), in cui l’ultimo uomo rimasto su un’isola deserta è tenuto prigioniero dall’artista, prigioniera a sua volta dell’incapacità di trattenere il proprio istinto a ritrarlo.
Il dialogo tra visibilità e invisibilità, tra osservazione discreta e partecipazione emotiva, la rappresentazione di un personaggio un po’ autoritratto e un po’ maschera, riflette il tema fortemente attuale della tensione tra apparire ed essere se stessi, rivelando, ancora una volta, la tensione della Fondazione Giuseppe Iannaccone a promuovere una concezione di arte come mezzo per leggere la contemporaneità.
La mostra è accompagnata da un libro d’artista edito da Allemandi interamente realizzato con materiali riciclati e modalità sostenibili, che conferma l’attenzione della Fondazione ai temi ambientali.
L’esposizione rientra nelle celebrazioni dei dieci anni di attività del Comitato Fondazioni Arte Contemporanea, in occasione dei quali l’organizzazione promuove un ciclo di mostre in collaborazione con le Accademie di Belle Arti.
Nato a Terlizzi (BA) nel 1996, dopo aver conseguito il diploma accademico di primo e secondo livello all’Accademia di Brera ha inaugurato nello spazio Lucerna presso Le Dictateur Studio (Milano) il suo primo solo show nel 2023 dopo essere già stato in esposizioni collettive presso la Triennale (Milano), ArtNoble Gallery (Milano), Match Gallery (Lubiana), Santuario di Ercole Vincitore (Tivoli), Ordet (Milano), Galerie Mazzoli (Berlino), Casa Testori (Novate Milanese) e Spazio Favilla (Cervia).
Nel 2022 è stato finalista del Premio Francesco Fabbri e nel 2023 finalista del Premio Cairo.
A settembre del 2024 ha realizzato il palio della Rivincita della quintana di Foligno.
Dopo Davide Monaldi, Luca De Leva, Andrea Romano, Beatrice Marchi, un collettivo di dieci giovani artisti albanesi in collaborazione con ART HOUSE di Adrian, Melisa e Zef Paci, Cleo Fariselli, Chiara Di Luca insieme ad Aronne Pleuteri e Pietro Moretti, il progetto IN PRATICAtorna a offrire lo spazio dello Studio Legale Iannaccone e Associati a un giovane artista emergente, coinvolgendolo in un processo simile alla “pratica” che svolgono gli avvocati all’inizio del loro percorso, dandogli la possibilità di confrontarsi con opere di artisti internazionali già consacrati e parte della Collezione.
Il progetto conferma la vocazione della Fondazione al sostegno dei giovani artisti e alla promozione della cultura contemporanea.
Protagonista dei lavori di de Pinto è una sorta di alter-ego dell’artista, un personaggio a volte baffuto ritratto ossessivamente in situazioni più o meno fittizie: in piedi, sdraiato, rilassato, in posa o colto di sorpresa, nei dettagli della sua pelle o celato nella forma di un fiore.
Autore e modello allo stesso tempo, l’artista scopre se stesso, i dettagli del suo corpo, le sue sensazioni e i suoi desideri attraverso la riproduzione di un personaggio che gli somiglia, come il protagonista di un romanzo di formazione che a poco a poco diventa consapevole di sé.
Con un’azione pittorica ambigua e carica di erotismo, l’artistagenera un soggetto e un oggetto, osservando di nascostoe con grande commozione la propria individualità. Questo suo sguardo non dichiarato rivela l’artista che, anche se celato, resta sempre presente lasciando tracce.
Le opere di de Pinto dialogano con i lavori moderni e contemporanei della Collezione Giuseppe Iannaccone, che l’artista ha scelto in continuità tematica ed emotiva con i suoi soggetti: Il Suonatore di flauto di Filippo de Pisis (1940), in cui l’artista ritrae un uomo all’interno del suo studio, un modello e un amante, un corpo sul quale il pittore ha proiettato desideri e passioni; Beasley Street di Nicole Eisenman (2007), in cui l’archetipo del pittore guarda di nascosto verso una piazza simbolo del caleidoscopio umano, come se non trovasse nel suo studio e nella modella che ha di fronte la giusta ispirazione. Infine, Reclining nude di Dana Schutz (2022), in cui l’ultimo uomo rimasto su un’isola deserta è tenuto prigioniero dall’artista, prigioniera a sua volta dell’incapacità di trattenere il proprio istinto a ritrarlo.
Il dialogo tra visibilità e invisibilità, tra osservazione discreta e partecipazione emotiva, la rappresentazione di un personaggio un po’ autoritratto e un po’ maschera, riflette il tema fortemente attuale della tensione tra apparire ed essere se stessi, rivelando, ancora una volta, la tensione della Fondazione Giuseppe Iannaccone a promuovere una concezione di arte come mezzo per leggere la contemporaneità.
La mostra è accompagnata da un libro d’artista edito da Allemandi interamente realizzato con materiali riciclati e modalità sostenibili, che conferma l’attenzione della Fondazione ai temi ambientali.
L’esposizione rientra nelle celebrazioni dei dieci anni di attività del Comitato Fondazioni Arte Contemporanea, in occasione dei quali l’organizzazione promuove un ciclo di mostre in collaborazione con le Accademie di Belle Arti.
Nato a Terlizzi (BA) nel 1996, dopo aver conseguito il diploma accademico di primo e secondo livello all’Accademia di Brera ha inaugurato nello spazio Lucerna presso Le Dictateur Studio (Milano) il suo primo solo show nel 2023 dopo essere già stato in esposizioni collettive presso la Triennale (Milano), ArtNoble Gallery (Milano), Match Gallery (Lubiana), Santuario di Ercole Vincitore (Tivoli), Ordet (Milano), Galerie Mazzoli (Berlino), Casa Testori (Novate Milanese) e Spazio Favilla (Cervia).
Nel 2022 è stato finalista del Premio Francesco Fabbri e nel 2023 finalista del Premio Cairo.
A settembre del 2024 ha realizzato il palio della Rivincita della quintana di Foligno.
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