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Soggettiva Danny Boyle

Dal 19 Settembre 2020 al 16 Gennaio 2021
Milano
Luogo: Fondazione Prada
Indirizzo: Largo Isarco 2
Orari: Ogni sabato. La prenotazione è obbligatoria dal sito
Costo del biglietto: Biglietto intero: 6 € Biglietto ridotto: 4 € per studenti sotto i 26, spettatori over 65 Gratuito: spettatori diversamente abili e loro accompagnatori
Sito ufficiale: http://fondazioneprada.org
Il programma cinematografico di Fondazione Prada riprende dal 19 settembre 2020 con “Soggettiva Danny Boyle”, una selezione di film ideata dal regista, produttore e sceneggiatore inglese. La proiezione del film Tetsuo: The Iron Man (1989) di Shinya Tsukamoto, in programma sabato 19 settembre alle ore 20, sarà introdotta da Danny Boyle in collegamento video.
“Soggettiva Danny Boyle”, che si svolgerà ogni sabato fino al 16 gennaio 2021, include 16 pellicole: Alien (1979) di Ridley Scott, Big Hero 6 (2014) di Don Hall, Blade Runner (1982) di Ridley Scott, Computer Chess (2013) di Andrew Bujalski, Der Golem, wie er in die Welt kam (Il Golem - Come venne al mondo, 1920) di Paul Wegener, Ex Machina (2014) di Alex Garland, Her (Lei, 2013) di Spike Jonze, Logan’s Run (La fuga di Logan, 1976) di Michael Anderson, Metropolis (1927) di Fritz Lang, Modern Times (Tempi moderni, 1936) di Charlie Chaplin, Robocop (1987) di Paul Verhoeven, Robot & Frank (2012) di Jake Schreier, The Terminator (Terminator, 1984) di James Cameron, Tetsuo: The Iron Man (1989) di Shinya Tsukamoto, Tron (1982) di Steven Lisberger, WALL-E (2008) di Andrew Stanton.
Per la sezione “Soggettiva”, Fondazione Prada invita personalità del mondo dell’arte e della cultura a condividere con il pubblico i film che hanno marcato la loro formazione personale e intellettuale. Il processo di selezione è guidato unicamente dal gusto personale e dalla cultura cinematografica del curatore, dimostrando l’influenza del cinema in tutti i campi della creatività. Ogni capitolo di “Soggettiva” indaga la pratica cinematografica contemporanea con un programma di proiezioni speciali e analizza le biografie, le passioni segrete e gli interessi paralleli del suo ideatore.
Dopo gli artisti Damien Hirst, Theaster Gates, Luc Tuymans e John Baldessari e i registi Nicolas Winding Refn e Pedro Almodóvar, Danny Boyle presenta la sua attuale ricerca che prende in esame la crescente presenza dell’automazione nel nostro mondo e le problematiche della progressiva obsolescenza non regolata.
Come afferma Danny Boyle, “la fantascienza è il più importante genere artistico della nostra epoca. La prima età della macchina ha generato Marx, Engels e Lenin per mettere in discussione il rapporto tra l’uomo e la tecnologia all’interno delle fabbriche dell’Era Industriale. Nell’attuale seconda età della macchina Steve Jobs ed Elon Musk hanno sollevato le questioni della privacy e dei pericoli dell’intelligenza artificiale mentre creavano le proprie aziende. In futuro quando le macchine si autoprodurranno, il nostro giudizio non sarà più preso in considerazione. La nostra comprensione di ciò che sta accadendo è più influenzata da film come The Matrix, Her ed Ex Machina che dalla reale percezione degli ultimi sviluppi nei campi dell’apprendimento automatico e dell’ingegneria genetica”.
Combinando narrazioni televisive dell’epoca vittoriana, animazioni blockbuster e inarrestabili orizzonti fantascientifici, “Soggettiva Danny Boyle” si focalizza sull‘attuale Terza Rivoluzione Industriale presentando titoli della storia del cinema, in cui i protagonisti affrontano le sfide dell’automazione e dell’intelligenza artificiale e le alterazioni prodotte da una futura fusione tra le macchine e l’uomo. La fantascienza e la narrazione di fantasia non sono mai state prese sul serio, perché descrivono un futuro generico nel modo più semplice possibile. Il programma cinematografico include titoli che generano una dimensione temporale parallela, in cui un universo futuristico entra in collisione con il presente e il passato. L’analisi dell’automazione e della presenza non umana è condotta attraverso narrative collaterali e inaspettate che associano primordiali androidi cinematografici, come Der Golem (1920) di Paul Wegener e Tetsuo: The Iron Man (1989) di Shinja Tuskamoto, con una versione più familiare e accettabile dei replicanti.
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