Stefano Russo. 23 7 3 1

Stefano Russo, Dynamic Center of Gravity
Dal 11 January 2013 al 16 January 2013
Milano
Luogo: Fondazione Stelline
Indirizzo: corso Magenta 61
Orari: da martedì a domenica 10-20
Curatori: Alessandro Turci
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 45462411
E-Mail info: info@ch2.it
Sito ufficiale: http://www.stellite.it
Stefano Russo, classe 1969, siciliano d'origine e milanese d'adozione presenta il progetto “23 7 3 1”.
Il titolo della mostra è una sequenza numerica il cui significato simbolico trova espressione nelle opere dell'artista che indaga l'armonia tra fisica e metafisica, tra logica e sensazione, visibile e invisibile.
“23 7 3 1” diventa un algoritmo, un codice volto all'abbattimento delle barriere tra materiale e spirituale attraverso un percorso scientifico e interiore, una sorta di credo verso un vivere più consapevole e un'esistenza in armonia e bilanciamento. Stefano Russo esplora le relazioni percettive attraverso l'organo più complesso del corpo umano: l'occhio. Organo che analizza, scompone e ricompone la realtà. L’occhio come “prima creatura della luce”, come lo definiva Goethe, poiché la luce trasmette la realtà visibile all'occhio e questo la trasmette all'uomo. In esso risiede il Principio del Vedere, la Visione in potenza. Come l’artista stesso dice “Tra il visibile e l’invisibile tutto ciò che ci circonda è in continuo movimento e ha un colore ed una vibrazione: le cose , le emozioni, i pensieri, gli stati d’animo possiedono tutti la propria frequenza unica”; la luce, il colore, il calore e le vibrazioni sono i presupposti affinché la vita si diffonda. Ogni cosa trattiene una parte della luce riflettendone l’altra parte. I globi oculari sono la porta d’ingresso del cervello umano, organi complessi formati da cinque miliardi di particelle, grazie alle quali riusciamo a zoomare dal micro al macro e viceversa. In mostra disegni, sculture e installazioni: un percorso sperimentale, visionario e di conoscenza che parte da una riflessione sul funzionamento del corpo umano.
I sensi, le vibrazioni e le frequenze che lo attraversano, superano quei parametri e meccanismi fisiologici esistenti nel nostro cervello, capaci di complicare le informazioni che riceviamo dall’esterno e che vengono rielaborate sotto il bagaglio genetico individuale, tracciando una strada per riconquistare la consapevolezza delle potenzialità umane che originariamente ci appartiene.
Il titolo della mostra è una sequenza numerica il cui significato simbolico trova espressione nelle opere dell'artista che indaga l'armonia tra fisica e metafisica, tra logica e sensazione, visibile e invisibile.
“23 7 3 1” diventa un algoritmo, un codice volto all'abbattimento delle barriere tra materiale e spirituale attraverso un percorso scientifico e interiore, una sorta di credo verso un vivere più consapevole e un'esistenza in armonia e bilanciamento. Stefano Russo esplora le relazioni percettive attraverso l'organo più complesso del corpo umano: l'occhio. Organo che analizza, scompone e ricompone la realtà. L’occhio come “prima creatura della luce”, come lo definiva Goethe, poiché la luce trasmette la realtà visibile all'occhio e questo la trasmette all'uomo. In esso risiede il Principio del Vedere, la Visione in potenza. Come l’artista stesso dice “Tra il visibile e l’invisibile tutto ciò che ci circonda è in continuo movimento e ha un colore ed una vibrazione: le cose , le emozioni, i pensieri, gli stati d’animo possiedono tutti la propria frequenza unica”; la luce, il colore, il calore e le vibrazioni sono i presupposti affinché la vita si diffonda. Ogni cosa trattiene una parte della luce riflettendone l’altra parte. I globi oculari sono la porta d’ingresso del cervello umano, organi complessi formati da cinque miliardi di particelle, grazie alle quali riusciamo a zoomare dal micro al macro e viceversa. In mostra disegni, sculture e installazioni: un percorso sperimentale, visionario e di conoscenza che parte da una riflessione sul funzionamento del corpo umano.
I sensi, le vibrazioni e le frequenze che lo attraversano, superano quei parametri e meccanismi fisiologici esistenti nel nostro cervello, capaci di complicare le informazioni che riceviamo dall’esterno e che vengono rielaborate sotto il bagaglio genetico individuale, tracciando una strada per riconquistare la consapevolezza delle potenzialità umane che originariamente ci appartiene.
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