Ugo La Pietra. Itinerari

Ugo La Pietra, La mia territorialità itinerari preferenziali, 2010, acrilico, 100x100 cm.

 

Dal 19 Ottobre 2023 al 30 Novembre 2023

Milano

Luogo: Paula Seegy Gallery

Indirizzo: Via San Maurilio 14

Orari: da martedì a sabato 12-19

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 340 425312

E-Mail info: paula@paulaseegygallery.com

Sito ufficiale: http://www.paulaseegygallery.com


Nel cuore di Milano, inserita nel prestigioso circuito delle 5Vie, molto attivo nell’ambito dell’arte, apre Paula Seegy Gallery in via San Maurilio 14, uno spazio dinamico e affascinante, caratterizzato da grandi vetrine al piano terra di uno storico palazzo settecentesco. 
La galleria pone l’attenzione su artisti moderni e contemporanei e offre una selezionata programmazione di eventi, che hanno inizio giovedì 19 ottobre alle 18.30 con l’inaugurazione della personale di Ugo La Pietra, artista, architetto, designerda sempreattento al territorio e al sociale.
La mostra dal titolo Ugo La Pietra. Itinerari è visitabile fino al 30 novembre e accompagnata da una pubblicazione.
 
Il corpus di opere esposte, realizzate nel corso di una vita, dagli anni Settanta ad oggi, spazia da pitture a lavori grafici, da disegni a collage, piatti e ceramiche, oltre ad approfondire il tema del territorio, indagato dall’artista a partire dagli anni Sessanta, in tutte le sue differenti sfaccettature: dal centro alla periferia, dal macro al micro.  
Esploratore, ricercatore e studioso di questo ambito Ugo La Pietra ha esaminato i differenti spazi senza preconcetti, effettuando una decodificazione degli elementi al fine attuare un’indagine libera e consapevole, totalmente svincolata dai modelli imposti dalla società. Emergono dunque da queste analisi, l’eliminazione delle barriere fra spazio pubblico e privato, interno e esterno, oltre ai valori e alle contraddizioni del vivere la città accanto alla sua personale interpretazione del territorio abitativo, restituiti a seconda della situazione con medium artistici e grafici differenti.
Dall’approfondimento molto pragmatico dei luoghi e dei territori, nascono gli Itinerari così descritti dall’artista: “Sulla tela bianca, attraverso i miei segni, viaggio con strumenti capaci di descrivere luoghi e territori inesplorati: come l’azzurro, gradatamente più cupo, indica la maggiore e minore profondità delle acque nelle mappe del navigatore solitario, così i miei colori descrivono i luoghi, più o meno difficili da attraversare, dove il segno più forte fa emergere l’evidenza dei miei “itinerari preferenziali” carichi di azzardo”.
 
L’esposizione rivela diversi aspetti legati agli Itinerari di Ugo La Pietra: i Percorsi dal centro alla periferiaovvero esercizi praticati costantemente che fanno riferimento al “chemin du derive”, attività che i Surrealisti avevano sperimentato già negli anni trenta; i Percorsi urbani, legati alla rete metropolitana; i Percorsi alternativi dove l’artista si sofferma sulle periferie. La mia territorialità presenta invece come soggetti luoghi fantastici, territori legati a esperienze passate di cui rimangono poche tracce, ma dove è possibile coltivare i desideri. Infine sono presenti anche itinerari non praticati dall’uomo ma dagli animali, Percorsi di tre miei amici, il leprottino, la tartaruga e il gufo ai quali nella sua esperienza si è particolarmente affezionato. 
 
Ugo La Pietra nasce a Bussi sul Tirino (Pescara) nel 1938, originario di Arpino (Frosinone), vive e lavora a Milano, dove nel 1964 si laurea in Architettura al Politecnico.
Architetto di formazione, artista, cineasta, editor, musicista, fumettista, docente, dal 1960 si definisce ricercatore nel sistema della comunicazione e delle arti visive, muovendosi contemporaneamente nei territori dell’arte e del progetto. Instancabile sperimentatore, ha attraversato diverse correnti (dalla Pittura segnica all’arte concettuale, dalla Narrative Art al cinema d’artista) e utilizzato molteplici medium, conducendo ricerche che si sono concretizzate nella teoria del “Sistema disequilibrante” – espressione autonoma all’interno del Radical Design
– e in importanti tematiche sociologiche come “La casa telematica” (MoMA di New York, 1972 – Fiera di Milano, 1983), “Rapporto tra Spazio reale e Spazio virtuale” (Triennale di Milano 1979, 1992), “La casa neoeclettica” (Abitare il tempo, 1990), “Cultura Balneare” (Centro Culturale Cattolica, 1985/95). Ha comunicato il suo lavoro attraverso molte mostre in Italia e all’estero, e in diverse esposizioni alla Triennale di Milano, Biennale di Venezia, Museo d’Arte Contemporanea di Lione, Museo FRAC di Orléans, Museo delle Ceramiche di Faenza, Fondazione Ragghianti di Lucca, Fondazione Mudima di Milano, Museo MA*GA di Gallarate. Da sempre sostiene in modo critico con opere e oggetti, con l’attività teorica, didattica ed editoriale la componente umanistica, significante e territoriale dell’arte e del progetto.

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