Vivian Maier. Nelle sue mani - Eventi collaterali

© Vivian Maier / John Maloof Collection, Courtesy Howard Greenberg Gallery, NY | Vivian Maier, Self-Portrait, Undated, 40x50 cm

 

Dal 03 Novembre 2016 al 04 Novembre 2016

Monza | Milano

Luogo: Arengario di Monza

Indirizzo: piazza Roma

Costo del biglietto: con il biglietto d’ingresso alla mostra (intero € 9, ridotto € 7), senza prenotazione fino ad esaurimento posti

Telefono per informazioni: +39 039 329541

Sito ufficiale: http://https://arengariomonzafoto.wordpress.com



Prosegue fino all’8 gennaio 2017, all’Arengario di Monza, la mostra Vivian Maier. Nelle sue mani.
 
Nel ricco programma di iniziative collaterali, che analizzano da diverse angolazioni la personalità dell’artista newyorkese, si segnalano i due appuntamenti di giovedì 3 e di venerdì 4 novembre.
 
Il primo, giovedì 3 novembre, alle ore 17.15, vedrà Piero Pozzi, docente al Politecnico di Milano, tenere una conferenza sulla street photography, di cui Vivian Maier è stata una delle esponenti più importanti e riconosciute.
 
L’intervento di Piero Pozzi seguirà il lungo viaggio delle immagini dal realismo della FSA con Dorotea Lange e Walker Evans a “Un paese” Paul Strand; da “Images à la sauvette” di Bresson ai muri della notte parigina di Brassai, dalle periferie di Doisneau alle cronache di Wegee, da Erwitt a Klein, da Winogrand a Davidson.
All’incontro si accede con il biglietto d’ingresso alla mostra, senza prenotazione fino ad esaurimento posti.
 
Venerdì 4 novembre, alle ore 17.45, l’Arengario di Monza in collaborazione con la libreria Virginia e Co., ospita la presentazione del libro LEI. Vivian Maier di Cinzia Ghigliano (Orecchio Acerbo Editore).
 
Nel corso dell’appuntamento, sarà la stessa Cinzia Ghigliano a introdurre il volume e a parlare delle illustrazioni da lei realizzate che raccontano la vicenda umana della fotografa statunitense.
Per l’occasione l'Associazione Restart, promotrice della  mostra delle  tavole illustrate originali della Ghigliano, presenterà le opere in Arengario, affinchè possano dialogare con le fotografie di Vivian Maier.
Cinzia Ghigliano inizia la sua carriera come fumettista nel 1976 sul mensile “Linus”. Nel 1978 ottiene al Salone Internazionale dei Comics di Lucca lo “Yellow Kid” quale miglior autore. Negli anni immediatamente successivi dà vita, con Marco Tomatis, a numerosi personaggi. Il più noto, Solange, viene pubblicato con successo in diversi paesi europei. La crisi del fumetto d’autore la porta a intensificare l’attività di illustratrice pubblicando con i maggiori editori italiani. Nel 2003 riceve il Caran D’Ache quale illustratore dell’anno. Si dedica con successo anche alla pittura. Mostre monotematiche la vedono esporre in tutta Italia. In questo modo, i versi di Pavese, il dialetto siciliano di Buttitta, i testi che mutano attraverso le differenti traduzioni di Edgar Lee Master, le canzoni di Fabrizio de Andrè, le posture delle donne che variano a seconda dell’autore che stanno leggendo, entrano a far parte del suo immaginario dipinto. Nel 2016 il libro LEI. Vivian Maier, inaugura la sua collaborazione con Orecchio Acerbo Editore e le vale il premio Andersen quale “Miglior Libro fatto ad arte”.

All’incontro si accede con il biglietto d’ingresso alla mostra, senza prenotazione fino ad esaurimento posti.
 
La mostra Vivian Maier. Nelle sue mani è curata da Anne Morin, promossa dal Comune di Monza, prodotta e organizzata da ViDi, in collaborazione con diChroma photography, John Maloof Collection, Howard Greenberg Gallery, New York, realizzata con la consulenza scientifica di Piero Pozzi.
La rassegna nasce dal desiderio di rendere omaggio a questa straordinaria artista che mentre era in vita ha realizzato un numero impressionante di fotografie senza farle mai vedere a nessuno, come se volesse conservarle gelosamente per se stessa.
Attraverso un racconto per immagini composto da oltre cento fotografie - in maggior parte mai esposte prima in Italia - in bianco e nero e a colori, oltre che da pellicole super 8 mm, il percorso espositivo descrive Vivian Maier da vicino, lasciando che siano le opere stesse a sottolineare gli aspetti più intimi e personali della sua produzione. 
 

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