Wipe Out Design. La Selettiva

Wipe Out Design. La Selettiva, Galleria Gruppo Credito Valtellinese, Milano

 

Dal 04 Aprile 2017 al 29 Aprile 2017

Milano

Luogo: Galleria Gruppo Credito Valtellinese

Indirizzo: corso Magenta 59

Orari: da lunedì a venerdì 13.30-19.30; sabato 12-19; chiuso domenica e 25 aprile

Enti promotori:

  • Fondazione Gruppo Credito Valtellinese
  • Fondazione Enaip – Lombardia

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 02 48.008.015

E-Mail info: galleriearte@creval.it

Sito ufficiale: http://www.creval.it



La Fondazione Gruppo Credito Valtellinese in collaborazione con la Fondazione Enaip – Lombardia presenta “Wipe Out Design / La Selettiva”, un evento promosso in concomitanza con il Salone Internazionale del Mobile di Milano 2017.

La mostra nasce dal desiderio di far riscoprire al pubblico internazionale la rappresentazione visiva dei migliori progetti di concorso pervenuti, fra il 1955 e il 1975 al concorso di design “La Selettiva”, promosso inizialmente dal distretto del mobile di Cantù.

Iniziativa cooperativistica quest’ultima che ha consentito il rinnovamento del linguaggio del furniture design italiano attraverso il contributo progettuale e creativo di architetti e designer di tutte le nazionalità, celati dietro il ferreo anonimato degli elaborati inviati al concorso. Attribuiti con cura scientifica in occasione della mostra, attraverso un’operazione ermeneutica fatta di associazioni tipologiche, identità grafiche e lineamenti estetici confrontati con centinaia di autori operanti nel periodo storico di riferimento e con l’ingente documentazione del Premio.

Ecco dunque sfilare, in una parata prospettica che ricalca le pareti del Refettorio delle Stelline, oltre 70 tavole su carta, radex, lucido e acetato, dalle mani di Ettore Sottsass jr, Ilmari Tapiovaara, Werner Blaser, Gunnar Birkerts, Attilio Marcolli, Nigel e Sheila Walters, Lucien Kroll e dello studio BBPR (per citarne alcuni).

All’esposizione delle tavole non corrisponderanno però pezzi storici o prototipi d’arredo; sfilerà invece, al centro della sala, una teoria di oggetti che ne interpretano il funzionalismo ricercato e l’allure estetica – a volte ostentatamente radicale – in una sorta di contro-esposizione dedicata al progetto “Wipe Out Design”.

Dietro questa sigla, presentata in anteprima al Salone del Mobile 2015 all’interno della mostra “Unknown Pleasures” con lusinghiere recensioni (Domus, Abitare, AT Casa, Interni) non vi è, curiosamente, alcuna azienda produttrice, nessuna stat-up legata al sistema legno arredo, nessuna iniziativa pubblica o privata a scopo di lucro.

Si tratta piuttosto di un nuovo manifesto culturale che, attraverso la selezione di 11 prototipi d’arredo – o piuttosto utensili d’uso quotidiano modificati a volte fino alla loro inservibilità – eseguiti con le stesse tecniche di produzione del furniture design e del grande numero, intende indicare una via alternativa alla cultura dell’abitare.

Una via gioiosa, ludica e ad alto contenuto simbolico, ma soprattutto distante dalle costrizioni del product design, ormai vistosamente asservito alle politiche del sistema-moda e del co-branding. Un’occasione anche per parlare di libertà del corpo e nuovi rituali di occupazione dello spazio proprio nella settimana in cui altri parlano di oggetti, marchi registrati, archistar, contratti, merci.

Questi arredi, disegnati da Leo Guerra e Cristina Quadrio Curzio, nascono dalla superfetazione anti-ergonomica e anti-funzionale di oggetti esistenti prodotti in serie dalle principali aziende del settore nei due decenni d’attività de “La Selettiva” o dalla rilettura in chiave poetica dei prodotti dell’epoca, ma anche da assonanze formali con il portato simbolico da questi rappresentato, da interpretazioni e distorsioni percettive delle loro campagne di comunicazione, da cortocircuiti semantici con il paesaggio coevo nelle arti visive. 

La rassegna sarà arricchita da due remake-artworks specifici in omaggio a Doris Salcedo (Bogotà, Colombia, 1958) e Rachel Whiteread (Ilford, UK, 1963) le cui ricerche sull’obliterazione funzionale sono riconosciute a livello internazionale.
Gli 11 pezzi “Wipe Out” sono stati renderizzati dagli allievi di Enaip Cantù, come project work didattico, nel corso post-diploma “Tecnico di produzione e Industrializzazione nel sistema legno-arredo e design” con la supervisione di Alfio Terraneo. La loro esecuzione è avvenuta nel laboratorio di falegnameria di Enaip.

La mostra è accompagnata da un catalogo, con testi introduttivi di Beppe Finessi e Roberto Borghi, in formato cahier de voyage (84 pagg., 100 ill., copertina cartonata e plastica, chiudenda ad elastico, 14×10 cm) che sarà distribuito al pubblico in forma gratuita durante l’opening del 6 aprile.

Inaugurazione martedì 4 aprile h. 18.30

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