Dardi d'Amore. Pittura e poesia nel Barocco emiliano
Dal 13 Settembre 2013 al 06 Gennaio 2014
Modena
Luogo: Palazzo dei Musei
Indirizzo: largo Porta Sant'Agostino 337
Orari: durante il Festivalfilosofia: venerdì 13 sett 9-23; sabato 14 sett 10-01; domenica 15 sett 10-20
Curatori: Museo Civico d'Arte, Galleria Estense, Biblioteca Estense Universitaria, Banca Popolare dell'Emilia-Romagna
Telefono per informazioni: +39 059 2033100 / 3125
E-Mail info: museo.arte@comune.modena.it
Sito ufficiale: http://www.comune.modena.it/museoarte
Sul filo di un tema di grande fascino e di perenne attualità qual è quello scelto dal Festivalfilosofia per l’edizione 2013, AMARE, tre istituti culturali del Palazzo dei Musei - i Musei Civici, la Galleria Estense e la Biblioteca Estense - insieme alla Banca popolare dell’Emilia Romagna, hanno costruito una proposta espositiva incentrata su alcuni capolavori dell’arte barocca custoditi nelle loro rispettive collezioni. Si tratta di una serie di quadri da stanza, di alcune piccole sculture e di una scelta di volumi a stampa illustrati che al tema del Cupido, il dio dell’amore della tradizione classica, alternano quello degli amori eroici e malinconici incarnati dai personaggi della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso.
La mostra è allestita nella nuova sala espositiva dei Musei Civici, l’unico dei tre istituti attualmente aperto al pubblico per non avere riportato danni dal terremoto del maggio 2012, e consentirà di rendere fruibile una selezione di opere altrimenti inaccessibili in questo momento al vasto pubblico del Festival, ma anche a quello che frequenterà il palazzo nei prossimi mesi, fino all'inizio del nuovo anno. La presenza di alcuni importanti dipinti appartenenti alla collezione della Banca popolare dell'Emilia Romagna, esposti in ambienti di rappresentanza abitualmente non accessibili ai normali frequentatori dell'Istituto, rafforza il significato dell’operazione, che vede concorrere pubblico e privato nel proporre un’iniziativa “a chilometro zero”, imperniata sui tesori artistici presenti in città e sulla volontà di valorizzarli.
Le opere esposte fanno capo a nomi celebri, quali Reni, Guercino, Tiarini, Pasinelli, Badalocchio, Lana, Manfredi, Desubleo, Franceschini e Salvator Rosa, e sono così note e studiate da rendere non necessario un vero e proprio catalogo. Per questo si è scelto di realizzare un’agile guida alla mostra che illustri il tema scelto, quello della passione d’amore, simboleggiata dai “dardi” che hanno ispirato la scelta del titolo, e di illustrare le opere esposte rendendone soprattutto comprensibile l’iconografia, in relazione sia ai repertori di antichità classiche sia ai testi poetici.
Nel corso dell’autunno la mostra costituirà la cornice e lo spunto di una serie di conferenze di approfondimento, fra poesia, musica e pittura, che ancora una volta vedranno collaborare fra loro le istituzioni che l’hanno proposta.
La mostra è allestita nella nuova sala espositiva dei Musei Civici, l’unico dei tre istituti attualmente aperto al pubblico per non avere riportato danni dal terremoto del maggio 2012, e consentirà di rendere fruibile una selezione di opere altrimenti inaccessibili in questo momento al vasto pubblico del Festival, ma anche a quello che frequenterà il palazzo nei prossimi mesi, fino all'inizio del nuovo anno. La presenza di alcuni importanti dipinti appartenenti alla collezione della Banca popolare dell'Emilia Romagna, esposti in ambienti di rappresentanza abitualmente non accessibili ai normali frequentatori dell'Istituto, rafforza il significato dell’operazione, che vede concorrere pubblico e privato nel proporre un’iniziativa “a chilometro zero”, imperniata sui tesori artistici presenti in città e sulla volontà di valorizzarli.
Le opere esposte fanno capo a nomi celebri, quali Reni, Guercino, Tiarini, Pasinelli, Badalocchio, Lana, Manfredi, Desubleo, Franceschini e Salvator Rosa, e sono così note e studiate da rendere non necessario un vero e proprio catalogo. Per questo si è scelto di realizzare un’agile guida alla mostra che illustri il tema scelto, quello della passione d’amore, simboleggiata dai “dardi” che hanno ispirato la scelta del titolo, e di illustrare le opere esposte rendendone soprattutto comprensibile l’iconografia, in relazione sia ai repertori di antichità classiche sia ai testi poetici.
Nel corso dell’autunno la mostra costituirà la cornice e lo spunto di una serie di conferenze di approfondimento, fra poesia, musica e pittura, che ancora una volta vedranno collaborare fra loro le istituzioni che l’hanno proposta.
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