Rodin – Giacometti

© Alberto Giacometti Estate / 2019, ProLitteris, Zurich | Alberto Giacometti, La Clairière, 1950 (FILEminimizer). Bronze, 58,7 x 65,3 x 52,5 cm. Fondation Giacometti, Paris 

 

Dal 27 Giugno 2019 al 24 Novembre 2019

Martigny | Mondo

Luogo: Fondation Pierre Gianadda

Indirizzo: Rue du Forum 59

Orari: tutti i giorni ore 9-19

Costo del biglietto: Adulti: CHF 20 - € 16.50 Senior (oltre 60 anni): CHF 18. - € 15.-- Bambini (dai 10 anni): CHF 12 - € 10.-- Famiglia (genitori e bambini): CHF 42 - € 35.-- Studenti (fino a 25 ans): CHF 12 - € 10.--

Telefono per informazioni: +41 (0)27 722 39 78

E-Mail info: info@gianadda.ch

Sito ufficiale: http://www.gianadda.ch



Prosegue con grande apprezzamento del pubblico, presso la Fondation Pierre Gianadda di Martigny, in Svizzera, la mostra Rodin – Giacometti, organizzata con la partecipazione diretta delMusée Rodin e della Fondation Giacometti di Parigi, che hanno messo a disposizione opere delle loro importanti collezioni.
 
Si tratta di una rassegna che comprende oltre 130 lavori e che mette di fronte le opere di due grandi maestri – Rodin (1840-1917) e Giacometti (1901-1966) – andando a studiare i parallelismi e gli echi
che si possono riscontrare tra le loro produzioni.
 
Negli oltre quarant’anni della sua storia la Fondation Gianadda ha dedicato ai due artisti memorabili mostre (fondamentali quella di Rodin del 1984 e quella di Giacometti del 1986), ma in questa occasione appare molto significativo il “faccia a faccia” tra i due scultori indagati con una selezione mirata delle opere fatta da curatori esperti ed appassionati come Catherine Chevillot, direttrice del Musée Rodin, Catherine Grenier, direttrice, e Hugo Daniel della Fondation Giacometti.
 
Nel lungo percorso espositivo appare lampante l’interesse di Giacometti per l’opera di Rodin, che scopre e ammira a Parigi dove si trasferisce nel 1922 e dove frequenta i corsi e l’atelier di Emile-Antoine Bourdelle già allievo e assistente di Rodin, ed emergono i diversi approcci alle problematiche comuni della scultura, che vengono assunte come temi e sezioni specifiche della mostra: il modellato e la materia, l’imprevisto nell’esecuzione, i gruppi, la deformazione, l’attenzione all’arte antica, il problema del basamento, le serie, “l’uomo che cammina”.
 
La mostra costituisce, nella sua originalità, un momento importante per la conoscenza dei due scultori, di diverse generazioni ma entrambi volti a superare l’accademismo e a porsi in modo nuovo (ognuno con la propria sensibilità) di fronte ad una rappresentazione tesa a raccontare la condizione e l’animo dell’uomo del loro tempo. 
 
 

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