Michael Rotondi. Ca piogg' dint’ ‘o cor'

Michael Rotondi, Ca piogg’ dint’ ‘o cor’, 2019, smalto su carta intelata, 30x40 cm.

 

Dal 02 Marzo 2019 al 30 Marzo 2019

Napoli

Luogo: Sedi varie

Indirizzo: sedi varie

Orari: Refettorio San Domenico Maggiore: lun – sab, ore 10 – 18.30. Chiuso domenica | BRAU: lun – ven, ore 9 – 19. Chiuso sabato e domenica | Spazio NEA: lun – dom, ore 9 – 2 am

Curatori: Marina Guida

Enti promotori:

  • Comune di Napoli - Assessorato alla Cultura e al Turismo

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 081.451358

E-Mail info: info@spazionea.it



In mostra dal 2 al 30 marzo 2019 a Napoli – in tre sedi: al Refettorio dell’ex Biblioteca del Complesso di San Domenico Maggiore, alla BRAU Biblioteca di Ricerca di Area Umanistica dell’Università degli Studi Di Napoli Federico II e allo Spazio NEA – la personale “Michael Rotondi. Ca piogg’ dint’ ‘o cor’” si configura come un omaggio al capoluogo partenopeo.
La scelta stessa del dialetto all’interno del titolo – citazione della canzone Tu t’e’ scurdat ‘e me del celebre artista napoletano Liberato – suona come una dichiarazione d’amore alla città. 
L’esposizione organizzata dalla galleria milanese Area\B in partnership con lo Spazio NEA, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, gode del Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.
La personale, a cura di Marina Guida, si presenta come un progetto site specific cui va ad aggiungersi un segmento antologico di lavori che compendia la vicenda creativa dell’artista: dalla pittura su tela alla pittura digitale, dalle sperimentazioni in motion graphic alle installazioni ambientali.

 “I tre spazi scelti per ospitare i nuovi approdi della ricerca di Rotondi – dichiara la curatrice – diventano ambienti installativi. I tre allestimenti sono da considerarsi come un’unica installazione, diffusa e totale che, attraverso media e linguaggi differenti, intende sviluppare una narrazione della città di Napoli. Rotondi mescola con un approccio punk, tradizione e innovazione, spaziando dall'arte antica all'illustrazione. In alcuni lavori il racconto di un microcosmo che parte dalla periferia del capoluogo campano diventa il racconto di una generazione, con i suoi sogni, le speranze e i turbamenti, nei quali il pubblico è chiamato a identificarsi mediante le differenti modalità fruitive messe in campo dall'artista”.

Presso il Refettorio dell’ex Biblioteca del Complesso di San Domenico Maggiore in un suggestivo allestimento al buio, è proiettato il video inedito Botte, ambientato nel quartiere napoletano di Bagnoli, che combina animazione in bianco e nero e suono.

Nelle sale espositive della BRAU – in cui si possono ammirare anche alcuni resti delle antiche mura greche della città – sono presenti opere digitali in lambda print ed un’installazione ambientale che risulta dall’assemblaggio di cartoline spedite all’artista da persone che a Napoli vivono o vi hanno soggiornato per un breve periodo.
Lo Spazio NEA, infine, ospita un breve percorso antologico con lavori su carta, tessuti e materiali eterogenei e un’installazione ambientale. Nella serata di inaugurazione, sarà anche teatro di una performance live dell’artista con djset.

“L’accumulazione è sempre stata parte di un processo creativo che caratterizza il mio lavoro – spiega l’artista – dove genero con velocità di esecuzione carte, tele, disegni. Prediligo installare spesso giustapponendo il tutto, quasi a ritmo di musica, a creare un unico spazio espressivo”. 
L’ispirazione di Rotondi guarda sia alla “cultura alta” sia alla “lezione popolare” con suggestioni provenienti dalla street art, dall’illustrazione indipendente e dall’immaginario punk, indie e pope dall’universo musicale. 
Non è dunque casuale l’attenzione dedicata a Liberato nel titolo dell’esposizione con il quale l’artista sente di condividere l’approccio al lavoro: come l’anonimo musicista trasforma la tradizione della musica popolare attraverso soluzioni elettroniche e l’uso di uno slang giovanile che attinge alla tradizione, così Michael Rotondi innova la pittura interpretandola in una declinazione digitale fino a sconfinare nell’installazione e nell’animazione. 

Michael Rotondi (Bari, 1977 – vive e lavora a Milano)
Invitato alla Biennale di Praga (2009) e ad una residenza a Londra per l'Università della perfomance; espone a Berlino e Valona in due collettive (2010), ad un progetto collettivo a New York per Scope Art Fair (2011) e alla Biennale Italia-Cina alla Villa Reale di Monza (2012); una personale a Mumbai, India, dopo aver vinto una residenza per il Laguna Art Prize di cui è finalista (2013); un'altra personale a Varsavia (2014).
Dal 2014 è nella collezione internazionale Apt Global e Benetton.
Ha esposto alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per la collezione d'arte “Imago Mundi” di Benetton (2015).
Nel 2016 una mostra ed una performance al Museo d'Arte Contemporanea di Lissone dal titolo “Rumore Rosso” e l’anno dopo la personale “End Hits”. Entra nel gruppo di artisti Wurmkos.
Esce un libro monografico edito da E20Progetti editore sul suo lavoro: Michael Rotondi 2006-2016. I don't care about painting. Viene invitato alla Biennale di Teheran in Iran.
Una personale, “Post-ornamento”, a Milano alla galleria Area/B, riflette sul concetto di Beuys: la riconciliazione tra uomo e natura. Finalista del Premio Cairo 2017 espone a Palazzo Reale di Milano dopo una mostra con Wurmkos al PAV di Torino (2017). 
Nel 2018 viene invitato al progetto pubblico “Fuori Luogo” per la Biennale internazionale “Manifesta 12” a Palermo. Progetta un’installazione che ripercorre i momenti dell’alluvione di Livorno chiamata “Mota” nello spazio espositivo di Circoloquadro situato nel quartiere periferico di Niguarda a Milano.

Inaugurazione Sabato 2 marzo, ore 12: Refettorio dell’ex Biblioteca del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore | ore 18: Spazio NEA performance live e djset

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