Atanasio Giuseppe Elia e Claudio De Luca. Tra luci e colori

Atanasio Giuseppe Elia e Claudio De Luca. Tra luci e colori

 

Dal 27 Settembre 2014 al 12 Ottobre 2014

Novara

Luogo: Fondazione Novara Sviluppo

Indirizzo: via Bovio 6

Orari: feriali 10-18; sabato e domenica 15-19

Enti promotori:

  • Provincia di Novara

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 0321 697174

E-Mail info: %20info@novarasviluppo.it

Sito ufficiale: http://www.novarasviluppo.it


Il programma artistico-culturale Exhibition Project, diretto da Vincenzo Scardigno, propone la mostra “Tra luci e colori“, che da sabato 27 settembre a domenica 12 ottobre ospiterà le opere di Atanasio Giuseppe Elia e Claudio De Luca (detto Sek), due artisti la cui ricerca artistica si sviluppa da sempre attraverso la realizzazione di opere innovative e di grande vitalità.
Il progetto è rivolto all’ambito delle arti visive, nel quale attraverso la realizzazione di mostre sia personali che collettive trovano espressione pittura, scultura, fotografia e videoarte. Il progetto vede la partecipazione di artisti già affermati in contesti nazionali ed esteri, senza tralasciare la costante ricerca di nuovi talenti originali da valorizzare. Un programma artistico culturale articolato in diversi spazi espositivi che coinvolge importanti artisti, insieme a quelli delle ultime generazioni; da quelli conosciuti a quelli sconosciuti al nostro territorio: aboliti i limiti di età e di forme espressive; creativi ed artisti con un ruolo riconosciuto nel circuito ufficiale dell’arte, insieme a creativi che da quello sono fuori. Exhibition Project ha un segreto: sa stupire e sa riproporsi ad ogni taglio di nastro. Gli ingredienti di questa ricetta sono la serietà delle proposte e la professionalità, competenza e grande passione di chi organizza. Per l’insieme di questi e di tanti altri fattori, Exhibition Project è un’operazione strategica per il futuro stesso del settore arti visive, per attrarre operatori e artisti finalizzati alla costruzione di un rapporto più profondo con la città di Novara. Questa edizione di Exhibition Project propone due artisti che con opere assolutamente innovative e con una forza espressiva di grande vitalità sviluppano la loro ricerca artistica. Luce e colore ne sono i protagonisti.

Atanasio Giuseppe Elia è nato nel 1945 a Patrasso in Grecia. Nel 1964 insegna Discipline Pittoriche presso l’Istituto Statale d’Arte “F. Juvara” di San Cataldo e dal 1978 al 2004 ne diventa Dirigente Scolastico. Dal 1963 è presente in numerosi e significativi premi, rassegne nazionali e internazionali, e annovera nel suo curriculum parecchie mostre personali. Oggi le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. Elia fa parte del Collettivo B.A.I. di Comiso ed è socio benemerito del Centro Nazionale di Grafica Italia Bianco-Nero di Arezzo. Dal 2006 si apre un periodo intenso di lavoro e si moltiplicano le mostre personali, ma anche collettive soprattutto insieme al Collettivo B.AI. – ora impegnato in un ciclo di mostre itineranti in numerose città d’Italia.
Come in una serie di fotogrammi di una pellicola che scorre, tra luci-ombre, moduli e colori Elia ci accompagna in un viaggio nel contemporaneo. La realtà è letta attraverso la memoria, la riflessione critica e contemporaneamente la visione del sogno creando un continuum visivo di alto impatto emozionale. L’oggettivo trascende il dato concreto per dare vita ad emozioni e improvvise apparizioni, sollecitando il lato pulsionale della visione. In queste sue dinamiche notturne, la luce ed il colore sottolineano particolari e scorci intrisi della poesia del silenzio e dell’inatteso, pur essendo elementi della quotidiana convenzionalità. È il viaggio oltre la normalità, è un profondo sondare la visione: basta eliminare il velo di Maya per scoprire l’enigma del presente.
In questo comporre, l’inquietudine, il silenzio, la notte, il viaggio e lo stupore sono messi in scena attraverso rigorose strutture compositive, che attingono la propria forza da una declinazione propriamente astratta. Le sezioni della struttura si ripropongono nelle sue opere con un sistema modulare, come la successione della memoria e del sogno, e ogni segmento in questa moltiplicazione di moduli attraverso la compartimentazione dello spazio prende vitalità ed emozione. La sequenza di riquadri ci porta infatti nel cuore dell’enigma e accentua le repentine apparizioni.

Claudio De Luca – Sek inizia a dipingere nel 1973 ancora quindicenne. Nel 1981 si diploma, con lode, nel corso di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia con il Maestro Emilio Vedova. Lavora, ancora studente, come allestitore presso alcuni musei italiani. Nel 1976-1977 al Museo Correr di Venezia collabora alla realizzazione dei fotomontaggi e all’allestimento della mostra “Didattica 2”. Nel 1977-1978 per la Sala d’Arme di Palazzo Vecchio a Firenze collabora all’allestimento e al progetto della mostra di Rafael Alberti per la Spagna a cura di Giulio Carlo Argan. Docente di disegno e storia dell’arte dal 1980 espone in varie mostre personali e collettive in Italia e all’estero riscuotendo grande apprezzamento di critica e di pubblico.
Come se la sottile poesia delle vetrate gotiche riprendesse vita, le opere di Sek vibrano di colore e di luce, vivificate da una grafia segnica e disegnativa che rievoca l’antica grisaille. In uno sciogliersi di cromie, fissate in una magica ed elegante ambientazione acquatica, il disegno nero segna le partiture narrative di emozioni e di atmosfere: le raffigurazioni si snodano in passaggi cromatici liquidi e luminosi raccontando una realtà interiore e sentimentale. Sek scrive che nelle sue opere vive “un’interpretazione molto soggettiva e personale di un qualcosa che in realtà esiste attorno a noi: ‘il vissuto’ territorio dell’emozione e dell’incanto”.
Con Sek l’immaginario letterario e l’incanto medioevale (manifesti anche nei titoli) incontrano la tecnologia contemporanea. Ogni opera prende vita, si trasforma, rivive grazie all’illuminazione ad ultravioletti e agli effetti di fluorescenza: lo spazio tutto diventa luce e l’opera conquista una tridimensionalità spaziale interagendo con lo spettatore ammagliato e ridisegnando l’ambiente che le accoglie con ombre, luci e forme colorate. L’uso di tavole, che rievocano le origini della pittura occidentale da Giotto, e di tele, la sapiente tecnica pittorica sono rinnovate dalla conoscenza tecnologica delle nuove fonti di luce, permutate dalle tecniche di analisi del restauro. Così poesia, magia, sensazioni e colore vivono nella pura contemporaneità tecnologica della luce.

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