Preserving Delay

Preserving Delay, Convento Sant’Antonino, Palermo

 

Dal 14 Giugno 2018 al 04 Novembre 2018

Palermo

Luogo: Convento Sant’Antonino

Indirizzo: corso Tukory 2e

Sito ufficiale: http://www.una.studio/



Avendo avviato da tempo una intensa riflessione sul ruolo che compete alle istituzioni culturali e sulla loro metamorfosi, quest’anno gli studenti dell’AA Museum Lab, diretti da Giulia Foscari, hanno esplorato l’opportunità di partecipare alla dodicesima edizione di Manifesta per indagare nei suoi vari aspetti la complessità dello scenario culturale formale ed informale di Palermo.

La condizione di isolamento e nel contempo di ritardo di quella città che per molti secoli è stata una sorta di epicentro della realtà economica e politica del Mediterraneo - intesa come forma di resistenza a invasori, calamità naturali e avverse condizioni politiche - è stata colta dagli studenti dell’AA Museum Lab come una interessante opportunità: una occasione per la città di riconoscere e tutelare la propria identità e rara intensità, evitando errori in cui sono incorse molte città “avanzate” e mettendo a punto politiche urbane e strategie sociali appropriate.

Sviluppati in collaborazione con attori locali, i progetti degli studenti si pongono diversi obbiettivi: contestare processi imminenti di gentrificazione mediante la curatela di interventi di street art; analizzare territori sospesi della Valle del Belice; cambiare il percorso di una antica processione rituale per rispondere a imperativi politici dell’Unione Europea; svelare la stratificazione storica dei siti occulti di Santa Chiara; consegnare edicole votive in stato di abbandono a comunità straniere insediate a Ballarò; trasfigurare la Vucciria con l’installazione di tendaggi trasparenti che evocano l’aula bunker in cui sono stati svolti i più importanti processi anti-mafia; creare un atlante della sicilianità fondato sugli scritti di Leonardo Sciascia e la ricca filmografia palermitana; progettare un archivio diffuso per le fotografie di Letizia Battaglia; identificare stanze del ritardo inducendo un ripensamento dei paradigmi della teoria di conservazione; avviare infine la demolizione delle case abbandonate di Pizzo Sella inducendo un processo di rinaturalizzazione accelerata con la messa a dimora di specie arboree distruttive.

L’ambizione dell’AA Museum Lab, in questo quadro, è stata quella di esaminare, svelare e strumentalizzare questa specifica condizione in cui versa la città di Palermo - questo suo “ritardo” storico - per mettere a punto e proporre strategie curatoriali che valorizzino alcuni siti che sono stati scelti come opportuni ambiti sperimentali.
Mossi dall’ambizione di lasciare tracce concrete per le comunità locali, ciascuno studente ha realizzato nella città una installazione che opera nella soglia disciplinare fra architettura e arte.

Nella mostra tenuta al Convento di Sant’Antonino, le ricerche condotte dagli studenti per mettere a punto le rispettive installazioni sono presentate in forma di pubblicazioni che affiorano da un ecosistema rigoglioso e distruttivo reminiscente della riserva naturale di Capo Gallo. La ricostruzione in scala 1:1 dell’intervento concepito da Mingyi Lim per Pizzo Sella - che provocatoriamente presuppone di accelerare un processo di rinaturalizzazione in aree urbanizzate come critica sottile al Sacco di Palermo - è assunta dall’AA Museum Lab come scenografia per i progetti individuali in quanto espressione della singolare e stimolante condizione di sospensione palermitana, in dialogo con il Giardino Planetariodi Manifesta.

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