Coveri story. Da Prato al Made in Italy

© © Archivio Coveri | Collezione autunno/inverno ‘88/‘89, Ph. Bill King, modella Carré Otis

 

Dal 24 Ottobre 2012 al 18 Gennaio 2013

Prato

Luogo: Auditorium Camera di Commercio

Indirizzo: via del Romito 71

Orari: da martedì a venerdi 10-12/ 16-18; sabato e domenica 10-18 e su appuntamento

Curatori: Ugo Volli, Martina Corgnati, Luigi Salvioli

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: + 39 0574 612715

E-Mail info: ufficio.stampa@po.camcom.it

Sito ufficiale: http://www.po.camcom.it/


Prato torna al centro delle grandi proposte culturali del panorama italiano con la mostra COVERI STORY. Da Prato al Made in Italy che dal 24 ottobre 2012 al 18 gennaio 2013 racconterà la storia di Enrico Coveri, pratese di nascita, dagli esordi toscani fino ai successi mondiali.
 
Promossa dalla Camera di Commercio di Prato, con il contributo della Regione Toscana, l’iniziativa consentirà anche di inaugurare la nuova sede della Camera di Commercio e il suo spazio espositivo di 700 metri quadri su due livelli, frutto di un attento lavoro di recupero di un ex opificio industriale posto nel centro cittadino.  
 
La mostra, curata da Ugo Volli, Martina Corgnati e Luigi Salvioli, presenta abiti originali, bozzetti, storyboard delle sfilate (questo un assoluto inedito per il pubblico), fotografie, video delle sfilate, fino alle numerosissime copertine che le riviste hanno dedicato alle sue creazioni.
Inoltre, una sezione documenterà il suo amore per l’arte contemporanea con una preziosa selezione di opere tra cui uno dei ritratti di Coveri realizzato da Andy Warhol. Il materiale è stato messo a disposizione dalla maison Enrico Coveri.   
 
Il percorso è concepito per ripercorrere i principali momenti della carriera di Enrico Coveri e del suo marchio - da qui il sottotitolo della mostra Da Prato al Made in Italy – partendo dalla fine degli anni Settanta quando la moda italiana, per merito di  un piccolo numero di geniali artisti e imprenditori (Armani, Coveri, Versace, Mandelli, Missoni) si afferma in tutto il mondo.
Coveri, nato nel 1952,  inizia giovanissimo a disegnare modelli per le industrie locali e fa la sua prima sfilata con la linea Touche nel 1973, a soli ventun anni, facendosi subito notare dall'ambiente della moda fiorentino, che in quel periodo era il più importante d'Italia.
 
Proprio in quegli anni, bui per il nostro Paese, la moda diventa il motore della ripresa e la mostra documenterà il contesto e le peculiarità del territorio in cui Enrico Coveri sviluppa il suo talento: la tradizione di qualità e di efficienza dell'industria tessile di Prato e della Toscana, con straordinari artigiani della pelle, della paglia, del feltro, ma anche con moderne tecnologie industriali.
 
Il visitatore sarà anche condotto attraverso gli altri momenti cruciali della vita professionale di Coveri, quando, ad esempio nel 1977, ad appena venticinque anni, propone la sua prima sfilata sulla piazza di Parigi, un successo di tali dimensioni che lo lancia alla ribalta della moda mondiale
 
Nasce lo “stile Coveri”, con caratteristiche che rendono inconfondibili i suoi prodotti anche nel ricchissimo ambiente della moda del suo momento; la sua cifra è l'allegria, il piacere di vivere, il gioco; il suo target comprende tutta la famiglia, uomo donna bambino, che viene spesso fatta sfilare tutta assieme; la sua creatività si estende a tutte le occasioni della vita, dalla gran sera alla spiaggia.
Il simbolo più evidente di questo stile Coveri sono le paillettes, copertura mobile, brillante e festosa che di solito è usata per gli accessori e che il giovane stilista applica volentieri a tutte le sue creazioni.
 
E poi la scelta di giovanissime, bellissime e ancora sconosciute, modelle dai nomi che saranno i più celebri del mondo come Naomi Campbell e Claudia Schiffer, e di grandi fotografi come Bill King e Oliviero Toscani per i suoi cataloghi; Enrico Coveri dialoga con i migliori artisti contemporanei e riesce a conquistarsi fra i suoi clienti e testimonial, grandi star della cultura, della mondanità e dello spettacolo.
 
La sua creatività e il suo senso del business lo portano, primo tra gli stilisti, a sperimentare l'estensione della produzione al di là della sua linea di moda, sia proponendo altre linee sia estendendo la griffe a prodotti diversi, a partire dal profumo Paillettes.
 

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