Marcello in presenza

Gianluca Tramonti, Faccio a picchi con i più grandi
Dal 26 June 2021 al 7 July 2021
Prato
Luogo: Officina Giovani
Indirizzo: Piazza dei Macelli 4
Orari: tutti i giorni dalle 17:00 alle 20:00 o su appuntamento
Curatori: Estuario
E-Mail info: estuario.info@gmail.com
Sito ufficiale: http://estuario.space/
Inaugura sabato 26 giugno alle 17:00 Marcello in presenza la mostra finale del progetto Fare Arte Contemporanea, a cura di Estuario, negli spazi di Officina Giovani a Prato.
Sono 26 i ragazzi tra i 18 e i 28 anni che hanno partecipato al laboratorio teorico e pratico a cura di Estuario Fare Arte Contemporanea, realizzato all’interno del Progetto Giovani Talenti - Arte, Design e Impresa finanziato dalla Presidenza Consiglio dei Ministri, e promosso dall’Associazione Luigi Pecci, Comune di Prato e Università di Firenze/Dipartimento di Architettura DIDA.
Tutte le lezioni del laboratorio si sono svolte a distanza e su piattaforme online. I temi trattati hanno vagliato i vari aspetti del “fare arte contemporanea”: dall’ideazione, alla realizzazione e alla comunicazione dell’arte, durante le quali sono stati esaminati i processi creativi, i fattori concettuali e pratici nella definizione di un’opera d’arte e di una mostra, il funzionamento attuale del sistema artistico, l’organizzazione e la promozione degli eventi e la presentazione del proprio lavoro.
Il titolo Marcello in presenza nasce da un confronto aperto, in cui attraverso l’analisi delle dinamiche del gioco, del paradosso e dei processi collettivi, un fraintendimento linguistico si è trasformato in un pretesto creativo. Un gioco di parole ma soprattutto una necessità: incontrarsi, fare qualcosa insieme, condividere uno spazio e dare forma a un progetto collettivo.
Marcello è in presenza anche se è figlio della DAD, di jitsi meet, di internet, ma soprattutto di giovani menti artistiche. E Marcello è nato proprio per questo: per sviare allo stato di isolamento vissuto da ognuno di noi, con il desiderio di un ritorno in presenza. Gli studenti del corso si sono suddivisi secondo le proprie inclinazioni. Alcuni di loro hanno lavorato alla mostra come curatori: Cristoforo Lippi, Saverio Osso, Viola Pierozzi e Matilde Toni, mentre Leonardo Corti ha affiancato la docente di grafica Dania Menafra nella realizzazione della comunicazione.
Nelle celle frigo di Officina Giovani e in alcuni spazi esterni e diffusi sono visibili le opere di: Giuseppe Amorim Esposito, Carolina Cappelli, Sofia Cassina, Linda Cipriani, Nicoletta Crapuzzi, Fiamma D'Auria, Vanessa Davini, Gaia Gentilotti, Sara Grandi, Jiaying Li, Lisha Liang, Gemma Mazzotti, Lavinia Nuti, Vale Palmi, Tommasi Patacchini, Elisa Pietracito, Alice Risaliti, MUZ (Samuel Rosi), Gianluca Tramonti, Flavia Tritto, Ilenia Zingarelli.
Gli artisti portano una serie di lavori coerenti con la propria ricerca e realizzati appositamente per il progetto in cui il processo inverso della scelta del titolo come primo step ha aperto una serie indefinita di possibilità interpretative.
Marcello è un invito alla collettività a riunirsi per incontrarlo, ma senza la certezza che possa essere davvero trovato. Marcello è tutto ciò che tu vuoi che sia, ciò che vedi e ciò che pensi, ma può anche diventare il tuo incubo peggiore, da cui vuoi prendere le distanze e la cui presenza ti spaventa. Marcello è un’occasione d’incontro, è l’inizio e la fine di tutto, è al contempo opera d’arte e spettatore ipotetico.
Estuario è una delle realtà presenti negli spazi di Officina Giovani a Prato, che dal 2019, anno di inizio residenza nel citato spazio, ha proposto laboratori sia in loco che nelle scuole pratesi e ha organizzato una serie di talk, incontri e mostre sulle arti visive contemporanee.
L’idea del laboratorio Fare Arte Contemporanea è stata quella di fornire strumenti atti a sollevare un pensiero critico e a intraprendere un percorso consapevole in quelle che sono le professioni dell’arte contemporanea, tramite una pedagogia dialogica e rizomatica, e allo stesso tempo costruire un progetto collettivo che ne formalizzi gli esiti.
L’immagine grafica di Marcello in presenza, i cui aspetti morfologici sono parte stessa del processo comunicativo e di esegesi, è frutto di una collaborazione tra i ragazzi del corso e i docenti a cui è stato chiesto di realizzare una personale versione di “Marcello”, conferendole tramite questo processo partecipativo e collettivo, una prospettiva dai risvolti polisemantici.
Sono 26 i ragazzi tra i 18 e i 28 anni che hanno partecipato al laboratorio teorico e pratico a cura di Estuario Fare Arte Contemporanea, realizzato all’interno del Progetto Giovani Talenti - Arte, Design e Impresa finanziato dalla Presidenza Consiglio dei Ministri, e promosso dall’Associazione Luigi Pecci, Comune di Prato e Università di Firenze/Dipartimento di Architettura DIDA.
Tutte le lezioni del laboratorio si sono svolte a distanza e su piattaforme online. I temi trattati hanno vagliato i vari aspetti del “fare arte contemporanea”: dall’ideazione, alla realizzazione e alla comunicazione dell’arte, durante le quali sono stati esaminati i processi creativi, i fattori concettuali e pratici nella definizione di un’opera d’arte e di una mostra, il funzionamento attuale del sistema artistico, l’organizzazione e la promozione degli eventi e la presentazione del proprio lavoro.
Il titolo Marcello in presenza nasce da un confronto aperto, in cui attraverso l’analisi delle dinamiche del gioco, del paradosso e dei processi collettivi, un fraintendimento linguistico si è trasformato in un pretesto creativo. Un gioco di parole ma soprattutto una necessità: incontrarsi, fare qualcosa insieme, condividere uno spazio e dare forma a un progetto collettivo.
Marcello è in presenza anche se è figlio della DAD, di jitsi meet, di internet, ma soprattutto di giovani menti artistiche. E Marcello è nato proprio per questo: per sviare allo stato di isolamento vissuto da ognuno di noi, con il desiderio di un ritorno in presenza. Gli studenti del corso si sono suddivisi secondo le proprie inclinazioni. Alcuni di loro hanno lavorato alla mostra come curatori: Cristoforo Lippi, Saverio Osso, Viola Pierozzi e Matilde Toni, mentre Leonardo Corti ha affiancato la docente di grafica Dania Menafra nella realizzazione della comunicazione.
Nelle celle frigo di Officina Giovani e in alcuni spazi esterni e diffusi sono visibili le opere di: Giuseppe Amorim Esposito, Carolina Cappelli, Sofia Cassina, Linda Cipriani, Nicoletta Crapuzzi, Fiamma D'Auria, Vanessa Davini, Gaia Gentilotti, Sara Grandi, Jiaying Li, Lisha Liang, Gemma Mazzotti, Lavinia Nuti, Vale Palmi, Tommasi Patacchini, Elisa Pietracito, Alice Risaliti, MUZ (Samuel Rosi), Gianluca Tramonti, Flavia Tritto, Ilenia Zingarelli.
Gli artisti portano una serie di lavori coerenti con la propria ricerca e realizzati appositamente per il progetto in cui il processo inverso della scelta del titolo come primo step ha aperto una serie indefinita di possibilità interpretative.
Marcello è un invito alla collettività a riunirsi per incontrarlo, ma senza la certezza che possa essere davvero trovato. Marcello è tutto ciò che tu vuoi che sia, ciò che vedi e ciò che pensi, ma può anche diventare il tuo incubo peggiore, da cui vuoi prendere le distanze e la cui presenza ti spaventa. Marcello è un’occasione d’incontro, è l’inizio e la fine di tutto, è al contempo opera d’arte e spettatore ipotetico.
Estuario è una delle realtà presenti negli spazi di Officina Giovani a Prato, che dal 2019, anno di inizio residenza nel citato spazio, ha proposto laboratori sia in loco che nelle scuole pratesi e ha organizzato una serie di talk, incontri e mostre sulle arti visive contemporanee.
L’idea del laboratorio Fare Arte Contemporanea è stata quella di fornire strumenti atti a sollevare un pensiero critico e a intraprendere un percorso consapevole in quelle che sono le professioni dell’arte contemporanea, tramite una pedagogia dialogica e rizomatica, e allo stesso tempo costruire un progetto collettivo che ne formalizzi gli esiti.
L’immagine grafica di Marcello in presenza, i cui aspetti morfologici sono parte stessa del processo comunicativo e di esegesi, è frutto di una collaborazione tra i ragazzi del corso e i docenti a cui è stato chiesto di realizzare una personale versione di “Marcello”, conferendole tramite questo processo partecipativo e collettivo, una prospettiva dai risvolti polisemantici.
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