Gea Casolaro. Mare Magnum Nostrum - 1° tappa

© Terasia Panagrosso. Istanbul, porto, 2012 | Gea Casolaro, Mare Magnum Nostrum, 2020-2021. Realizzato grazie al sostegno di Italian Council (2020)

 

Dal 12 Novembre 2020 al 26 Novembre 2020

Ravenna

Luogo: Sito web e canali social

Indirizzo: online

Curatori: Leonardo Regano

Enti promotori:

  • Direzione Regionale Musei dell’Emilia-Romagna in collaborazione con Hulu – Split e qwatz-contemporary art platform

E-Mail info: info@maremagnumnostrum.art

Sito ufficiale: http://www.maremagnumnostrum.art



Mare Magnum Nostrum è un progetto dell’artista Gea Casolaro, a cura di Leonardo Regano, promosso dalla Direzione Regionale Musei dell’Emilia-Romagna in collaborazione con Hulu – Split e qwatz-contemporary art platform e realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (VIII edizione, 2020), programma di promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.

Mare Magnum Nostrum
si propone di realizzare una grande opera a partecipazione collettiva sul tema del Mediterraneo, mare che rappresenta il cuore della nostra civiltà e oggi sempre più paradigma di concetti “chiave” del nostro presente.

L’opera, partecipativa e in progress, si svilupperà in un arco temporale di circa un anno costruendosi per tappe. La prima si svolgerà dal 12 al 26 novembre 2020, nella Torre Sud-Est del Palazzo di Diocleziano a Spalato (Croazia), sede di esposizioni temporanee, dove verrà presentata un’installazione ambientale che riproduce il Mediterraneo, disegnato e “reinterpretato” dalle fotografie di persone che hanno scelto di aderire al progetto. L’artista ha chiesto al pubblico di partecipare inviando immagini del presente e del passato che raffigurano il Mar Mediterraneo e le sue coste, scattate in circostanze diverse e in ogni tempo. L’installazione, realizzata in collaborazione con Hulu – Split e Tihana Felić, Sandra Kapitanović, Kristina Tokić, Nora Gabrić, studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Spalato e Fotoklub Split è composta da due elementi principali: il disegno del Mediterraneo e l’archivio fotografico, cartaceo e digitale. L’opera è caratterizzata da un ambiente immersivo, dove il pubblico si troverà idealmente al “centro del mare” e potrà osservare il mosaico di immagini che punteggia le sue coste.

La collaborazione delle persone è uno degli aspetti più importanti dell’intero progetto. Attraverso una call to action, Gea Casolaro avvia la creazione di un archivio fotografico del Mediterraneo che verrà pubblicato a breve e costantemente aggiornato sul sito www.maremagnumnostrum.art (il lancio della piattaforma sarà annunciato sulle pagine Facebook e Instagram del progetto). Chiunque voglia partecipare alla costruzione dell’opera è invitato caricare le proprie fotografie raffiguranti il Mediterraneo e le sue coste (foto di vacanze, paesaggi, cronaca, rituali, arrivi e partenze) nella sezione apposita del sito internet, indicando il luogo e l’anno in cui è stata scattata la foto (anche orientativamente), aggiungendo un’emozione o un pensiero ad essa collegata. Le fotografie saranno raccolte, archiviate e stampate per poi essere di volta in volta utilizzate all’interno dell’installazione per caratterizzare i tratti di costa raffigurati. L’archivio in formato digitale consisterà in un database accessibile al pubblico e il progressivo aumento di materiale fotografico permetterà, nel tempo, di osservare le trasformazioni di una stessa area e le sue diverse identità, a seconda del punto di vista soggettivo dell’autore, nonché la trasformazione continua del profilo delle coste, sia per aggiunta sia per sostituzione, che si configurerà come uno straordinario mosaico di sguardi e visioni.

Il progetto nasce non solo per creare il primo nucleo dell’archivio fotografico sul mare, che è alla base dell’opera, ma anche per coinvolgere nella sua genesi paesi e genti molto diverse tra loro in una grande azione corale. La necessità di coinvolgere persone che provengano da realtà sociali e culturali differenti, ha portato allo sviluppo di un progetto volutamente itinerante.
Durante il progetto e nel corso dei prossimi mesi l’artista incontrerà nuovi interlocutori attivi in altri luoghi del Mediterraneo al fine di coinvolgere realtà e identità internazionali nel processo di costruzione dell’archivio. A conclusione dell’iter, l’opera, arricchita di immagini provenienti da ogni tempo e luogo, rientrerà definitivamente in Italia.

La tappa conclusiva del progetto sarà il Museo Nazionale di Ravenna, sede definitiva dell’opera che, dopo la mostra finale (prevista nella primavera 2021) e quando l’installazione raggiungerà la sua forma compiuta, verrà acquisita nelle sue collezioni. Il Museo Nazionale di Ravenna è stato scelto per la storia, altamente simbolica, che contraddistingue la città: nata sulle acque e in antichità accessibile solo dal mare, grande porto militare e due volte capitale dell’Impero Romano d’Occidente, Ravenna è stata una sorta di “cerniera” tra due versanti del Mediterraneo, quello occidentale e orientale: vero e proprio anello di congiunzione tra due mondi, due visioni, due sistemi di pensiero. La sua storia e le testimonianze artistiche arrivate fino a noi raccontano il Mediterraneo come specchio di civiltà e differenze che da sempre, e tanto più oggi, si scontrano e si incontrano attraversando le sue acque.
 
Gea Casolaro è un’artista visiva, vive e lavora tra Roma e Parigi.
Da sempre attenta al rapporto tra storia e contemporaneità, utilizza spesso la fotografia come strumento di analisi e di racconto.
Il suo lavoro indaga, attraverso la fotografia, il video, l’istallazione e la scrittura, il nostro rapporto con le immagini, l’attualità, la società, la storia.
La sua ricerca mira ad attivare un dialogo permanente tra le esperienze e le persone, per ampliare la capacità di analisi e di conoscenza della realtà attraverso i punti di vista altrui.
Ha all’attivo mostre personali e collettive in musei nazionali e internazionali, tra cui: Mart, Rovereto; Macro, Roma; Centre National de l’Audiovisuel, Dudelange, Lussemburgo; MU.SP.A.C. Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea, L’Aquila; Museo del Tessuto, Prato; AR/GE Kunst, Bolzano; PAV, Parco Arte Vivente, Torino; Palazzo delle Esposizioni, Roma; MAXXI, Roma; Triennale, Milano; PAN | Palazzo delle Arti, Napoli; Moca – Museum of Contemporary Art, Shanghai; Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato; Palazzo della Farnesina, Roma; Kunsthalle Marcel Duchamp – The Forestay Museum Of Art, Cully; Festival Images, Vevey; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino.
 

SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI