Dacia Manto. Noctua Agathina

 

Dal 15 Maggio 2015 al 21 Giugno 2015

Reggio nell'Emilia | Reggio Emilia

Luogo: Chiesa di San Carlo e Sant’Agata

Indirizzo: via San Carlo 1

Orari: martedì-venerdì 18.30-21.30; sabato-domenica 10-13 / 18-22; lunedì e giovedì chiuso

Curatori: Marinella Paderni

Costo del biglietto: ingresso gratuito

E-Mail info: info@flagnoflags.org


L’associazione FLAG NO FLAGS ContemporaryARTS di Reggio Emilia ospita in occasione di Fotografia Europea 2015 un progetto inedito site specific dell’artista Dacia Manto, che si pone in relazione al tema del festival incentrato sul paesaggio e intitolato Effetto Terra. 

Il progetto espositivo di Dacia Manto dal titolo Noctua Agathina, a cura di Marinella Paderni, è stato ideato appositamente per l’ex-chiesa di San Carlo e Sant’Agata, ponendo in relazione la storia del luogo con la ricerca artistica dell’artista, da sempre incentrata sull’osservazione della natura e del paesaggio mediante un doppio binario di esplorazione - la ricerca scientifica, anche in situ, e la rielaborazione sensoriale, estetica e concettuale dei fenomeni naturali secondo un approccio intimista e immaginativo. 

Noctua Agathina, detta anche Xeria Agathina, è il nome di una falena della famiglia dei Nottuidi. Questa piccola falena, notturna e mimetica, porta con sé il nome femminile “Agata",  che trova corrispondenza nel nome della Santa a cui era dedicata la piccola chiesa reggiana. Il progetto di mostra è costruito attorno a questa singolare creatura crepuscolare e ad altri animali notturni, insieme alle diverse specie vegetali a cui è legata la loro esistenza. Pressoché invisibile e  sconosciuta come la maggior parte delle falene e degli insetti che ancora popolano, silenziosamente, i nostri boschi e le nostre città, Agathina è una presenza ai margini, una creatura interstiziale,  testimone di un mondo che va lentamente scomparendo ma che ancora, tenacemente, sopravvive. 

Le immagini di una strenua sopravvivenza del paesaggio boschivo appaiono nel video Asterina, in cui gli elementi vegetali ed animali sono ritratti come parti indissolubilmente legate e mutevoli di un unico ecosistema, terreno ed acquatico, in bilico costante tra luce ed ombra, in un continuo processo di nascita, crescita, morte e rigenerazione. A costruire la mostra - oltre al video proiettato nell’abside e ai disegni che rimandano a microcosmi brulicanti di falene, insetti, licheni, muschi -  saranno disposti tavoli con una serie di reperti naturali ed artificiali, tracce di esseri invisibili e viventi, reliquie entomologiche o botaniche ricostruite. 

Così le immagini microscopiche delle mappe cellulari di differenti specie di alberi, ridisegnate a grandezza naturale, ricostruiranno la mappa del suolo di un piccolo bosco all'interno della chiesa, luminoso e pulsante. 

Dacia Manto è nata a Milano, vive e lavora tra Milano e la Romagna. Da alcuni anni porta avanti attraverso video, installazioni e disegni una personale ricerca e mappatura dello spazio e del paesaggio, che ha interessato in particolare territori fluviali e palustri, residui di boschi planiziari, periferie marginali e semiselvatiche. Osservatori strutturali e poetici sulla natura, incursioni tra botanica, biologia, geografia e scienze naturali, i suoi lavori costruiscono immagini ed architetture aperte, fragili, precarie, che divengono testimoni dell'inafferrabilità dell'ambiente, della difficoltà di restituire la realtà della visione. Ha esposto in importanti realtà pubbliche museali tra cui il Pav, Parco d'Arte Vivente a Torino, il Mar, Museo d'Arte della città di Ravenna, il Mart di Rovereto, il Mac di Lissone, la Fondazione Remotti, la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Monfalcone, la Galleria Civica di Trento, il M.A.G.A. di Gallarate, il Madre di Napoli, il Museo della Città di Rimini, il Museo di Storia Naturale di Ferrara, il Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, il PAC di Milano, La Strozzina - Centro di Cultura Contemporanea di Firenze, il Musée d'Art Moderne di Saint-Etienne, la Biennale di Poznan, oltre a numerose personali e collettive in spazi pubblici e privati.  Nel 2009 è finalista al premio Cairo, sempre nel 2009 vince il premio Geniali - Alitalia per la giovane arte italiana. Nel 2011 vince il premio Acea- Ecoart di Roma con il video Planiziaria e, nello stesso anno, il premio Aletti con il video Asterina.  Nel 2012 vince il premio Arte Rugabella. Un suo progetto permanente di arte pubblica è stato inaugurato nel 2013 in Toscana , nei paesi del Chianti, per la rassegna Tusciaelecta. 

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