Unimore1

© Saturno Buttò

 

Dal 17 Ottobre 2015 al 31 Ottobre 2015

Reggio nell'Emilia | Reggio Emilia

Luogo: Palazzo Dossetti

Indirizzo: via Antonio Allegri 9

Orari: da lunedì a sabato 9-19

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 0522 554711

E-Mail info: info@circolodegliartisti.re.it

Sito ufficiale: http://www.circolodegliartisti.re.it


Il Circolo degli Artisti di Reggio Emilia, in collaborazione con L’Ottagono, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Bibbiano (RE), presenta, dal 17 al 31 ottobre 2015, presso la sede universitaria reggiana di Palazzo Dossetti (Via Antonio Allegri, 9), la mostra “UNIMORE1” con opere realizzate da trenta artisti del territorio ed un ospite di fama nazionale ed internazionale, Saturno Buttò.
In esposizione, dipinti, sculture e composizioni digitali di Franco Andreoli, Marco Arduini, Enzo Barbanti, Cinzia Belloni, Alberto Bertolotti, Luis Mario Borri, Marisa Bottazzi, Loretta Costi, Antonella Davoli, Nicla Ferrari, Sara Giuberti, Luisa Guidetti, Nero Levrini, Margareta Lillieskold, Laura Lucchi, Daniele Lunghini, Epifanio Mestica, Aida Palmieri, Carmen Panciroli, Eugenio Paterlini, Federica Pigmei, Cesare Pinotti, Oscar Piovosi, Rodolfo Pisi, Sergio Rabitti, Massimo Ragionieri, Roberta Lodi Rizzini, Maurizia Rocchi, Vladimiro Vigna, Angelo Zani.
Come scrive Enrico Manicardi, Presidente del Circolo degli Artisti, «Le mostre collettive rispondono a un bisogno individuale di espressione e comunicazione che esiste ed è sempre più forte. Il Circolo degli Artisti, molto umilmente, si sforza di rispondere a questa domanda di promozione sociale, mettendo gli artisti di fronte alla prova, a volte anche sgradevole, del confronto e della riflessione, sempre mirando alla crescita qualitativa».
Ospite d’eccezione, l’artista veneto Saturno Buttò, invitato ad esporre a Bibbiano (RE) nell’aprile del 2015. «Le sue tecniche pittoriche – spiega Silvio Panini, curatore de L’Ottagono – si rifanno al periodo dei Grandi Maestri veneti del classicismo, ed anche al Caravaggio stesso, nella ricerca della luce. Opere forti, trasgressive, se vogliamo anche irriverenti, che ammiccano ad un immaginario surreale». 

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