L'uomo tra arte e digitale. Memorie reatine e visioni future

L'uomo tra arte e digitale. Memorie reatine e visioni future, Museo Civico Rieti

 

Dal 25 Luglio 2020 al 09 Settembre 2020

Rieti

Luogo: Museo Civico Rieti

Indirizzo: via Sant’Anna 4

Orari: Dal martedì al giovedì dalle 8.30 alle 13.30. Dal venerdì al sabato dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 18.30. Lunedì e festivi chiuso

Curatori: Annalisa Ferraro

Enti promotori:

  • Comune di Rieti
  • Regione Lazio

Costo del biglietto: Ingresso gratuito

Sito ufficiale: http://www.tra-me.org



Il progetto TraMe - Tracce di Memoria, dell’agenzia The Uncommon Factory, a cura di Annalisa Ferraro, sostenuto dalla Regione Lazio e dai Fondi FESR, ha inaugurato, il 25 luglio, presso il Museo Civico Rieti in Via Sant’Anna 4, L’uomo tra arte e digitale. Memorie reatine e visioni future, una mostra fotografica pensata per alimentare il dialogo tra la memoria individuale e collettiva e il progresso tecnologico in campo sociale e culturale, oltreché artistico. L’esposizione è stata realizzata grazie al coinvolgimento diretto dei reatini, invitati a condividere con la comunità le proprie fotografie storiche, per intraprendere insieme un percorso di riscoperta del proprio passato, e grazie alla collaborazione di Vincenzo Marsiglia, che ha proiettato la città in un presente avveniristico, assorbendo e restituendo in tempo reale il passaggio dei visitatori, attraverso alterazioni percettive e suggestive illusioni.
Il lavoro di raccolta e catalogazione delle immagini messe a disposizione dai reatini fa sì che le “tracce di memoria” di ciascuno diventino “storia pubblica” attuale, memoria contemporanea. Immagini legate a fatti e periodi storici, storie di moda e di costume, la vita scolastica e gli anni del “boom”, la mostra porta negli spazi dell’Atelier Racconti contemporanei uno spaccato della vita reatina, selezionato dai cittadini stessi, che attraverso le memorie familiari custodite nei cassetti delle proprie abitazioni, hanno contribuito a costruire l’esposizione e a tessere le fila della narrazione. La storia di Rieti si racconta attraverso gli sguardi e i ricordi delle diverse generazioni che l’hanno vissuta, alimentando il senso di appartenenza alla comunità e la volontà di contribuire alla progettazione del futuro della città e alla valorizzazione del territorio.
Protagoniste dell’esposizione, oltre alle fotografie dei cittadini, sono le opere di Vincenzo Marsiglia, artista impegnato da anni nella ricerca digital e nella sperimentazione di nuovi media. I volti dei visitatori sono rielaborati digitalmente per dare vita ad un’esposizione in continua evoluzione e mutamento, arte e tecnologia raccontano il presente di una città viva, che vuol custodire il proprio passato ma volgendo sempre lo sguardo verso il futuro. Il mezzo fotografico, nelle sue manifestazioni storiche, e il passato della città di Rieti si confrontano con le espressioni artistiche d’oggi e i reatini diventano d’un tratto i protagonisti non solo dei ritratti fotografici esposti ma anche delle opere d’arte interattive installate negli spazi dell’Atelier. Opere partecipate, quindi, quelle realizzate da Marsiglia, pensate per coinvolgere fisicamente ed emotivamente i fruitori, assorbiti in un excursus narrativo colmo di connessioni e rimandi, di riflessioni profonde sui legami che inevitabilmente e spontaneamente si creano tra ciò che è stato, custodito nel substrato sociale e culturale di un luogo, e ciò che sarà, ancora impercettibile ma già in via di gestazione.
 

Una sperimentazione completamente nuova prende vita nel Museo Civico, il progetto TraMe porta a Rieti un’esperienza unica, da vivere attraverso l’utilizzo degli Hololens 2, i più innovativi visori per la mixed reality ad oggi presenti sulla scena tecnologica, non ancora lanciati sul mercato italiano e per la prima volta utilizzati per la realizzazione di un'opera d'arte. Vincenzo Marsiglia ha immerso e immergerà tutti visitatori in uno spazio nuovo, un limbo tra realtà e illusione, in cui è possibile veder coesistere oggetti tangibili ed elementi effimeri ed incorporei.
Il 9 settembre 2020, in occasione del finissage della mostra, sarà organizzato un evento all’aperto, proiezioni interattive prenderanno vita nel chiostro dell’ex Monastero di Santa Lucia, il pubblico, accolto nel Museo Civico, sarà coinvolto in un’esperienza sensoriale di grande impatto fisico ed emotivo, avvolto dalle musiche di Ocrasunset.
 
Vincenzo Marsiglia nasce nel 1972 a Belvedere Marittimo (CS). I primi approcci all’arte risalgono agli anni di studio, inizialmente a Imperia presso l’Istituto Statale d’Arte, poi all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, dove consegue la laurea in Pittura. Ha iniziato poi ad esporre a metà degli anni ’90, partecipando a mostre presso gallerie, fiere e musei in Italia e all’estero. Le sue opere si sviluppano partendo da una stella a quattro punte che diventa nel tempo il suo carattere distintivo, vero e proprio “logo” dell’artista. La composizione delle opere diventa quasi un’operazione ossessiva che genera elementi in cui questo simbolo si unisce al tessuto, al feltro, alle paillettes e alla ceramica, in un gioco il cui ritmo e la forma, rigorosi ed equilibrati, rimandano alla lezione dei maestri dell’astrattismo e del minimalismo. Nell’ultima serie di lavori l’artista ricorre, invece, a strumenti tecnologici che si uniscono alla pittoricità segnica caratteristica della precedente fase di ricerca. Si ritrova in questi lavori tanto una contemporaneità legata ai nuovi strumenti di comunicazione, ormai abituali nella quotidianità, quanto il desiderio di non far sopraggiungere un oggetto concreto, finito e determinato, ma un’opera mutevole e transitoria che, proprio con l’interazione del pubblico, trova il suo compimento nel processo di relazione e mutazione che porta, anche, ad una riduzione della distanza tra l’oggetto artistico e il suo fruitore.

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