Abel Zeltman. Todavìa Cantamos

Abel Zeltman, Milonga 10 VII, acrilico asfalto su tela, 2010

 

Dal 10 Novembre 2018 al 01 Marzo 2019

Roma

Luogo: Hotel Oxford_Spazio Q’4rt

Indirizzo: via Boncompagni 89

Orari: tutti i giorni 10-22

Curatori: Camilla Falcioni

Enti promotori:

  • Con il patrocinio di Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia e Casa Argentina - Oficina Cultural

E-Mail info: info@camillafalcioni.it

Sito ufficiale: http://www.hoteloxford.com/



Nel cuore di Roma, a pochi passi da via Veneto, strada della Dolce Vita, nello Spazio Q’4rtdell’Hotel Oxford, venerdì 9 novembre alle 18.30 si inaugura la mostra Todavìa Cantamos, antologica dell’artista argentino Abel Zeltman, pittore e incisore contemporaneo.

Organizzata e curata da Camilla Falcioni, l’esposizione ha ottenuto il prezioso patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia e della Casa Argentina - Oficina Cultural e sarà visitabile dal 10 novembre 2018 al 1 marzo 2019.

Un evento che coniuga arte e stile italiano dell'ospitalità, accolto con entusiasmo da Quarta Hospitality Oxford di Massimo e Gloria Quarta, pronti a condividere e a offrire al pubblico un'esperienza culturale da non dimenticare. La location è lo spazio espositivo nel bistrot-ristorante, recentemente ristrutturato, Q’4rt – Cucina & Vino del rinomato Hotel Oxford, albergo a 4 stelle che da quasi 50 anni offre accoglienza di qualità nella capitale.

Abel Zeltman, nato a Buenos Aires nel 1968 e oggi attivo a Pesaro, presenta a Roma una scelta di opere che appartengono a vari cicli della sua vita. Il calcio, il tango, il circo, sono alcuni dei temi trattati e cari all’artista le cui creazioni nascono da tecniche composite. Usa materiali diversi, dall’acrilico al carboncino, ma anche presi dal quotidiano, asfalto, carta, ritagli di giornale, applicati su tavola o tela, o ancora semplici post- it per piccole storie. Nascono così “immagini” aderenti alla realtà eppure trasfigurate in un linguaggio originale ed unico che è la cifra riconoscibile del suo stile. Volti e figure non sono rassicuranti, escono malconci e stremati dopo i salti mortali della vita ma comunque le acrobazie continuano e gli intensi colori in contrasto si scoprono essere in armonia.

Da qui il titolo della mostra nato durante un viaggio in treno, parlando di una canzone molto cara agli argentini, Todavìa Cantamos di Victor Heredia, dedicata ai "desaparecidos". Spiega Abel “lo scorrere del tempo, dei ‘paesaggi storici’ che sfrecciano fuori dal finestrino, suscitano malinconia e rammentano la nostra effimera esistenza, ma nella propria arte, nelle proprie passioni, si può ritrovare quel gusto per la vita e quella speranza che nonostante tutto ci mantiene vivi e propensi a continuare con grinta per una nuova rinascita".
Un inno al buono e al bello della vita che si può apprezzare ammirando le opere di Abel Zeltman allo Spazio Q’4rt, mentre l’Executive Chef Franco Moscardini è a disposizione se si vogliono gustare i migliori piatti della cucina regionale romana e italiana, preparati con materie prime di qualità, in perfetto equilibrio tra rispetto della tradizione e innovazione gastronomica.

Abel Zeltman
Nato a Buenos Aires il 29 marzo 1968, attualmente vive e lavora a Pesaro.
Comincia a frequentare l'Accademia di Belle Arti “P. Pueyrredón” di Buenos Aires nel 1988, anno in cui partecipa e vince, a soli 20 anni, il 1° premio al concorso nazionale di disegno per studenti. Da subito, inizia così ad affermarsi in una serie di diverse specialità, come disegno, pittura, incisione, fotografia, murales, dove ottiene premi a livello nazionale e internazionale. Nel 1994 ottiene il diploma di laurea in disegno e incisione presso l'Accademia di Belle Arti di Buenos Aires e inizia un percorso parallelo tra l'insegnamento e la grafica. Nel 1995 si trasferisce in Italia, e nello stesso anno vince il 1° premio alla Rassegna Internazionale di pittura “G.B. Salvi” a Sassoferrato (sez. Stranieri), organizzato dall'Università degli Studi di Urbino.
Ha esposto le sue opere in molte città italiane, tra cui Roma, Milano, Torino, Bologna, Trento e Pesaro. Nel corso degli anni, i suoi lavori hanno ricevuto prestigiosi riconoscimenti: oltre a essere pubblicati nelle principali testate italiane e internazionali (tra cui Il Resto del Carlino, Il Messaggero, La Repubblica in Italia, e Clarín, La Nación e Página 21 in Argentina), sono stati riproposti sulla copertina di dischi (Orchestra Reunion Cumbre, dedicato ad Astor Piazzolla), libri (Sapessi, Sebastiano di Milton Fernandez, Il più maldestro dei tiri di Marco Ciriello), scenografie televisive e cinematografiche (per il programma “Mixer” di Giovanni Minoli e il film Che ne sarà di noi di Giovanni Veronesi). Infine, sono stati inseriti all'interno di importanti volumi e cataloghi, tra i quali i volumi a cura di Armando Ginesi, Artisti stranieri nelle Marche, e l'atlante degli artistiLe Marche e il XX secolo. Abel Zeltman è stato inoltre selezionato da Vittorio Sgarbi per il Padiglione italiano della Biennale di Venezia 2011Urbino.

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