Divya Samprayoga. Divina coniunctio
Divya Samprayoga. Divina coniunctio, Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci’, Roma
Dal 24 May 2013 al 7 July 2013
Roma
Luogo: Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci’
Indirizzo: via Merulana 248
Orari: 9-14; giovedì, sabato, domenica e festivi 9-19.30; chiuso lunedì
Curatori: Artisti, Massimiliano A. Polichetti
Telefono per informazioni: +39 06 46974815/ 06 4697481
E-Mail info: mn-ao.direzione@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.museorientale.beniculturali.it/
Il Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci’ con Mistici Metropolitani e Lineadarte Officina Creativa in collaborazione con l’Associazione Vidya: Arti e Culture dell’Asia, e con Bruno Aymone Comunicatore Culturale ed Artistico presentano la mostra di arte spirituale contemporanea DIVYA SAMPRAYOGA divina coniunctio seconda tappa del Progetto “Mistici Metropolitani” iniziato nel marzo 2012 a Napoli con la mostra e installazione “Body Soul” e che continuerà nel 2014 a New York.
Dal “Body Soul” realizzato a Napoli, manifestante il Purusha, l'Essere Primordiale (il Prajapati) da Cui ognuno ed ogni cosa promana, eccoci nella sala del Museo alla realizzazione di un’altra installazione con polveri e terre colorate, che rappresenta l’Essere dell'Amore, la Divina congiunzione dell’Uomo e della Donna Primordiali, lo Spirito e la Natura che “danzano” insieme (come la statua dei danzatori emblema proprio del Museo), Purusha e Prakriti: “l’Amata è trasformata nell'Amato”.
L’installazione di polveri colorate, provenienti da varie parti del pianeta, è realizzata dagli artisti Gianfranco De Micheli, Francis V. Tiso e Gino Sansone direttamente in Museo su una base lignea di grandi dimensioni. La scelta delle Polveri come materia della creazione artistica rimanda al “Pulvis eris et in pulverem reverteris” e alla costruzione del Mandala dei monaci buddhisti tibetani, ma anche alla manifestazione prima degli universi, la polvere dorata del Brahman.
All’interno della figura sono rappresentati alcuni dei simboli che esprimono da sempre, in tutte le culture del Pianeta, gli aspetti più profondi e spirituali della Vita.
Il 4 luglio quest’opera sarà dissolta in conclusione della Mostra, proprio come avviene per i Mandala tibetani, intendendo così esprimere il concetto dell'Impermanenza. Le polveri verranno riposte in piccoli contenitori realizzati per l’occasione dagli Artisti per coloro che vorranno portare a casa il reliquato di un’Opera che testimonia l'Arte e l'Esistere. Una parte delle polveri verrà offerta alle sacre acque del fiume Tevere, a simbolo dell’intento Artistico e Spirituale per la Vita fluente.
Altre due opere sono state progettate dagli artisti in comune per questa Mostra:
la realizzazione di una fascia di dipinti su carta di riso con cui verrà avvolto lo Stupa (reliquario buddhistico il modello del quale è già collocato nella sala VIII del Museo) composta da 27 opere realizzate una per una dai singoli artisti ed unite insieme “come perle su un filo”; l’altra la realizzazione da parte di ogni artista di un proprio ed ispirato Terma (si tratta di preziose opere spirituali, afferenti ad una delle tradizioni tibetane, nascoste tra gli elementi naturali da parte di un Illuminato e poi ritrovate al momento giusto, tramite sogni o visioni, per il beneficio dell’umanità), operazione che rimanda al “libro d'artista”, ma con una valenza volutamente marcata d’ispirazione spirituale per ogni fruitore.
Il Lavoro Comune, l'Operare insieme è il fondamento su cui nasce e si sviluppa il Progetto Mistici Metropolitani, esprimendo il profondo senso dell'essere umano di vivere in una comunità e di far parte di un unico Organismo vivente.
In tale visione il giovedì 6 giugno, ore 17.00 presso la Sala Convegni del Museo si terrà una conversazione sullo “YOGA dell'ARTE”, tema concettuale che i tre artisti, insieme agli studiosi d’Arte professor Ivo Bomba (Accademia di Belle Arti di Roma) e professor Guglielmo Bilancioni (Università di Architettura di Genova), stanno sviluppando dallo scorso autunno. Relatore d’apertura in questo incontro sarà Massimiliano A. Polichetti, curatore dei settori Tibet e Nepal del Museo.
Dal “Body Soul” realizzato a Napoli, manifestante il Purusha, l'Essere Primordiale (il Prajapati) da Cui ognuno ed ogni cosa promana, eccoci nella sala del Museo alla realizzazione di un’altra installazione con polveri e terre colorate, che rappresenta l’Essere dell'Amore, la Divina congiunzione dell’Uomo e della Donna Primordiali, lo Spirito e la Natura che “danzano” insieme (come la statua dei danzatori emblema proprio del Museo), Purusha e Prakriti: “l’Amata è trasformata nell'Amato”.
L’installazione di polveri colorate, provenienti da varie parti del pianeta, è realizzata dagli artisti Gianfranco De Micheli, Francis V. Tiso e Gino Sansone direttamente in Museo su una base lignea di grandi dimensioni. La scelta delle Polveri come materia della creazione artistica rimanda al “Pulvis eris et in pulverem reverteris” e alla costruzione del Mandala dei monaci buddhisti tibetani, ma anche alla manifestazione prima degli universi, la polvere dorata del Brahman.
All’interno della figura sono rappresentati alcuni dei simboli che esprimono da sempre, in tutte le culture del Pianeta, gli aspetti più profondi e spirituali della Vita.
Il 4 luglio quest’opera sarà dissolta in conclusione della Mostra, proprio come avviene per i Mandala tibetani, intendendo così esprimere il concetto dell'Impermanenza. Le polveri verranno riposte in piccoli contenitori realizzati per l’occasione dagli Artisti per coloro che vorranno portare a casa il reliquato di un’Opera che testimonia l'Arte e l'Esistere. Una parte delle polveri verrà offerta alle sacre acque del fiume Tevere, a simbolo dell’intento Artistico e Spirituale per la Vita fluente.
Altre due opere sono state progettate dagli artisti in comune per questa Mostra:
la realizzazione di una fascia di dipinti su carta di riso con cui verrà avvolto lo Stupa (reliquario buddhistico il modello del quale è già collocato nella sala VIII del Museo) composta da 27 opere realizzate una per una dai singoli artisti ed unite insieme “come perle su un filo”; l’altra la realizzazione da parte di ogni artista di un proprio ed ispirato Terma (si tratta di preziose opere spirituali, afferenti ad una delle tradizioni tibetane, nascoste tra gli elementi naturali da parte di un Illuminato e poi ritrovate al momento giusto, tramite sogni o visioni, per il beneficio dell’umanità), operazione che rimanda al “libro d'artista”, ma con una valenza volutamente marcata d’ispirazione spirituale per ogni fruitore.
Il Lavoro Comune, l'Operare insieme è il fondamento su cui nasce e si sviluppa il Progetto Mistici Metropolitani, esprimendo il profondo senso dell'essere umano di vivere in una comunità e di far parte di un unico Organismo vivente.
In tale visione il giovedì 6 giugno, ore 17.00 presso la Sala Convegni del Museo si terrà una conversazione sullo “YOGA dell'ARTE”, tema concettuale che i tre artisti, insieme agli studiosi d’Arte professor Ivo Bomba (Accademia di Belle Arti di Roma) e professor Guglielmo Bilancioni (Università di Architettura di Genova), stanno sviluppando dallo scorso autunno. Relatore d’apertura in questo incontro sarà Massimiliano A. Polichetti, curatore dei settori Tibet e Nepal del Museo.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 20 December 2025 al 20 April 2026
Caserta | Reggia di Caserta
Regine: trame di cultura e diplomazia tra Napoli e l’Europa
-
Dal 19 December 2025 al 23 March 2026
Torino | Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica
Il castello ritrovato. Palazzo Madama dall’età romana al medioevo
-
Dal 17 December 2025 al 19 January 2026
Roma | Palazzo della Cancelleria
De Humana Mensura di Linda Karshan
-
Dal 18 December 2025 al 12 April 2026
Firenze | Gallerie degli Uffizi
Cera una volta. Sculture dalle collezioni medicee
-
Dal 11 December 2025 al 9 April 2026
Firenze | Museo Archeologico Nazionale di Firenze
Icone di Potere e Bellezza
-
Dal 11 December 2025 al 11 January 2026
Roma | Palazzo Esposizioni Roma
Giorgio Morandi nella Collezione Eni. Un viaggio attraverso la storia culturale del cane a sei zampe e l’eredità di Enrico Mattei