Enrico Nicolò. Sgridò i venti e il mare. Intuizioni di immagini dai Vangeli

Enrico Nicolò. Sgridò i venti e il mare. Intuizioni di immagini dai Vangeli

 

Dal 04 Aprile 2014 al 04 Aprile 2014

Roma

Luogo: Libreria Arion Esposizioni - Palazzo delle Esposizioni

Indirizzo: via Milano 15/17

Orari: dalle 18

Curatori: Casa Editrice Palombi

Telefono per informazioni: +39 06 4505809

E-Mail info: enrico.nicolo.photo@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.enriconicolo.it/


Questa eccezionale serie di fotografie di Enrico Nicolò apre un nuovo genere sia nel racconto della vita di Gesù sia nella tecnica fotografica medesima. Lo sfocato non sempre si deve buttare nel cestino, qualche volta bisogna esporlo in galleria. Qui si tratta di presentare Gesù al credente in una forma inusuale. Il motivo viene tratto dalle diverse avventure del Maestro nella barca di Pietro. Qualche volta dorme a poppa durante una tempesta che ne minaccia l’affondamento, altre volte appare di notte camminando sul mare e viene creduto un fantasma, comanda di buttare la rete quando non c’è speranza di pescare qualcosa, chiede una barca per allontanarsi un po’ dalla riva e predicare alla folla, chiama i discepoli mentre rassettano le reti dopo la pesca. Insomma, qui si entra nel cuore della missione di Gesù e dei suoi apostoli, da Pietro a Francesco. Ma di quale Gesù parliamo? Evidentemente di Gesù di Nazareth in carne ed ossa morto e risorto, ma ancora palpabile e di buon appetito! Eppure, dalle foto di Nicolò non appare così. È piuttosto quella figura che cammina sul mare creduta un fantasma dai pescatori. È un Gesù doceta, cioè con un corpo solo apparente ma non reale? È un Cristo risorto che passa per le porte chiuse? No, è il Gesù uomo la cui figura è resa in modo confuso, come in uno specchio, di quelli antichi fatti di rame alquanto ruvido. E ciò accade ruotando l’obiettivo un po’ a destra o a sinistra per non fissare la fantasia su una forma ben definita ma per lasciarle la libertà di penetrare il mistero di Cristo riconoscendone la divinità. Se questa è ineffabile è anche inimmaginabile. E come si può rendere l’ineffabile e l’inimmaginabile se non per mezzo dello sfocato? È questa l’originalità di questo libro, un libro che serve sia per accompagnare la meditazione del credente sia per indicare ai fotografi un nuovo approccio al Sacro. Prospero Grech, OSA 

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