Enzo Cucchi

© Fondazione MAXXI / Ph. Agostino Osio | Focus Enzo Cucchi

 

Dal 27 Settembre 2019 al 26 Gennaio 2020

Roma

Luogo: MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo

Indirizzo: via Guido Reni 4/a

Orari: mercoledì, giovedì, domenica 11.00 - 19.00; martedì, venerdì, sabato 11.00 - 20.00; chiuso il lunedì. Ingresso consentito fino a un’ora prima della chiusura

Costo del biglietto: € 12 intero; € 9 ridotto; € 5 last hour (merc. giov. dom. dalle 17.30; mart. ven. sab. dalle 18.30)

Telefono per informazioni: +39 320.19.54

E-Mail info: infopoint@fondazionemaxxi.it

Sito ufficiale: http://www.maxxi.art



Enzo Cucchi (Morro d’Alba, 1949), tra le figure più influenti della scena artistica contemporanea, straordinario inventore di immagini potenti ed enigmatiche, presenta un nuovo progetto, ideato appositamente per gli spazi del MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo (dal 17 ottobre 2019 al 19 gennaio 2020 - Galleria Gian Ferrari).
 
La ricerca di Cucchi ingloba visioni oniriche, cultura popolare mistica e religiosa della sua terra d’origine e storia dell’arte, con espliciti riferimenti alla letteratura classica e alla mitologia, e si traduce in un’estetica che spazia tra il tempo e la storia, sintetizzando così miti individuali e immaginario collettivo. 
 
Enzo Cucchi propone in mostra un’unica opera: gesto radicale nella sua rarefazione di oggetto singolo, di modeste dimensioni in relazione all’architettura dello spazio progettata da Zaha Hadid, esposto su una base che diventa essa stessa parte integrante del lavoro. Gesto ancora più radicale, quello della scultura di marmo, perché sottolineato da altri interventi in galleria - piccoli oli su tavola, un’installazione che accoglie il visitatore sulle scale di ingresso - che fungono da soglie, appunti, Insegnea corollario e che ribadiscono così l’unicità e la centralità dell’opera .
Un putto, al cui alluce appare aggrappato uno scorpione, mani agli occhi nel gesto del cannocchiale per focalizzare la visione, reinterpreta in un’immagine estremamente contemporanea l’iconografia classica del bambino nudo, con riferimenti che ricorrono nella storia dell’arte e che vanno dalla statuaria romana ai grandi affreschi barocchi. Nella rappresentazione del putto concepita dall’artista si fondono arte e mito, scienza e astrologia: il suo gioco allegro è funestato dalla minaccia dell’animale velenoso che, secondo la mitologia greca, aveva ucciso il cacciatore Orione a causa della sua tracotanza, dove lo scorpione è simbolo dell’ignoto e finanche della morte, allegoria del mistero e dell’occulto. 
 
Con questa opera/gesto Enzo Cucchi, fieramente antimoderno, torna infine a parlare di Roma, sua città di adozione, nella cui culla si nutre da sempre e nella quale coglie il senso di resistenza personale e civile all’inarrestabile avanzare di un mondo basato sulla velocità e sull’emergenza e di una cultura della tecnica e della scienza che prosciuga ogni giorno di più gli spazi del desiderio e della libertà di pensiero.
 
Il progetto di Enzo Cucchi rientra nella programmazione dei focus che il MAXXI dedica agli artisti presenti con le loro opere nella Collezione del Museo. Da ottobre 2019 la Collezione presenta un nuovo allestimento, con opere di Stefano Arienti, Gregorio Botta, Paolo Canevari, Joan Jonas, Luca Nostri, Eduardo Stupía, oltre a uno dei primi progetti di Cristiano Toraldo di Francia, che il MAXXI vuole ricordare, a pochissimi mesi dalla sua scomparsa, per il suo contributo intellettuale e multidisciplinare.


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