Filippo de Pisis

© Filippo de Pisis by SIAE 2019 | Filippo de Pisis, L'archeologo, 1928. Genova, Galleria d'Arte Moderna Credits: Comune di Genova - Musei di Nervi - Galleria d'Arte Moderna

 

Dal 17 Giugno 2020 al 20 Settembre 2020

Roma

Luogo: Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps

Indirizzo: piazza S.Apolinnare 46

Orari: da martedì a domenica 9-19.45

Curatori: Pier Giovanni Castagnoli, Alessandra Capodiferro

Enti promotori:

  • Museo Nazionale Romano
  • Museo del Novecento di Milano

Costo del biglietto: intero € 13, cittadini UE tra 18 e 25 anni € 2. Gratuità secondo normativa vigente

Telefono per informazioni: +39 06 39967701

E-Mail info: mn-rm.info@beniculturali.it

Sito ufficiale: http://www.museonazionaleromano.beniculturali.it



Mercoledì 17 giugno riapre al pubblico il Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps accogliendo Filippo de Pisis, una mostra che restituisce la sensibilità pittorica dell’artista ferrarese e il ruolo di protagonista nell’esperienza della pittura italiana tra le due guerre.

La rassegna – insieme a ventisei dipinti – pone l’accento su una nutrita selezione di carte e acquerelli. Questa tappa romana completa in maniera suggestiva il percorso realizzato al Museo del Novecento di Milano, dove è stata presentata nei mesi scorsi la più ampia retrospettiva milanese degli ultimi 50 anni dedicata a de Pisis.

Aperta al pubblico dal 17 giugno al 20 settembre 2020, l’esposizione è curata anche per questa sede da Pier Giovanni Castagnoli, con Alessandra Capodiferro responsabile del Museo di Palazzo Altemps.

La mostra è promossa dal Museo Nazionale Romano, in collaborazione con il Polo Museale di Milano arte moderna e contemporanea e prodotta da Electa, con il sostegno dell’Associazione per Filippo de Pisis. 

Poeta e pittore dal talento versatile, Filippo de Pisis (Ferrara 1896 - Milano 1956) è una figura senza confronti nelle vicende artistiche del Novecento italiano. Una vasta cultura, studi classici, l’interesse per l’archeologia e la passione di collezionare cose minute sin dalla giovane età: sono tutti aspetti della personalità dell’artista che a Palazzo Altemps creano una relazione quasi diretta con il gusto per il collezionismo coevo e innumerabile di Evan Gorga, mentre rimandano alla suggestione per il bello antico che aveva nutrito il gusto antiquario del collezionismo cinque-seicentesco delle famiglie patrizie romane. Alle statue di dei, eroi, ai ritratti di imperatori, possono essere avvicinati i ventotto tra disegni su carta e acquerelli con nudi maschili e teste di giovani così come gli oli dove la statuaria ideale, il frammento scultoreo, inseriti in un paesaggio ora reale ora metafisico, riecheggiano la passione archeologica.

Instancabile viaggiatore, Filippo de Pisis ha anche vissuto e lavorato a Roma: una delle tappe, insieme a Milano, Venezia, il Cadore e soprattutto Parigi e Londra, che ha contribuito a creare una personale narrazione che non ha mai ceduto a correnti artistiche. Le vivaci vedute cittadine, i paesaggi ariosi delle montagne a lui care, gli intensi ritratti capaci di cogliere la personalità della figura descritta e le inusuali combinazioni di nature morte hanno sempre risposto a uno stile decisamente individuale.

La mostra è accompagnate da un unico catalogo edito da Electa per entrambe le sedi espositive.

Nelle ultime stagioni il Museo Nazionale Romano ha avviato a Palazzo Altemps un programma espositivo dedicato ad artisti del Novecento italiano. La mostra Filippo de Pisis rappresenta una seconda tappa della felice collaborazione fra istituzioni diverse secondo gli obiettivi del Sistema museale nazionale coordinato dalla Direzione Generale Musei. Dopo Medardo Rosso, realizzata con la Galleria D’Arte Moderna di Milano, questa rassegna rinnova la collaborazione con un’altra delle sedi del Polo Museale di Milano arte moderna e contemporanea: il Museo del Novecento.
 
Un raffinato palinsesto che avvicina il pubblico a grandi autori di cui è riconosciuta l’importanza dell’antico nel loro percorso artistico, e che proseguirà in autunno con una mostra dedicata a Savinio.

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