La foresta dei racconti abi(ta)ti

La foresta dei racconti abi(ta)ti, Sala Santa Rita, Roma

 

Dal 10 Maggio 2013 al 07 Giugno 2013

Roma

Luogo: Sala Santa Rita

Indirizzo: via Montanara

Orari: da martedì a sabato 11-19

Curatori: Cassiopea – Trieste

Enti promotori:

  • Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale Dipartimento Cultura – Ufficio Programmazione e Gestione Spazi Culturali

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 06 0608/ 06 82077305

E-Mail info: g.gnetti@zetema.it

Sito ufficiale: http://www.salasantarita.culturaroma.it


La foresta dei racconti abi(ta)ti, progetto installativo ideato da Barbara Della Polla e Rossella Truccolo, ha preso il via alcuni anni fa da un laboratorio di “sartoria migrante” che ha coinvolto decine di donne di varie nazionalità ed è una particolare commistione di più generi espressivi.
“Abitando” l’originale architettura della Sala Santa Rita dal 10 maggio al 7 giugno 2013, gli abiti luminosi e parlanti offrono un’esperienza interdisciplinare e plurisensoriale in bilico tra artigianato, teatro, arte e narrazione.
Una foresta d’abiti pazientemente cucita da abili mani di donne, fili, trame, sogni, dove l’oggetto “vestito” perde il suo valore quotidiano e scopre una molteplicità di usi e di richiami. Abiti come spazi da abitare. Abiti-installazione che toccano il cielo ed accolgono i visitatori, ognuno con una storia da raccontare: storie che parlano di donne e tessiture, storie di lingue diverse che si potranno ascoltare attraverso un i-pod abbinato ad ogni abito-racconto.
La foresta dei racconti abi(ta)ti è parte del progetto Vesti d’artista, che vuole dare voce alle tessiture reali e metaforiche che le donne conservano gelosamente da secoli unendo generazioni. Confezionare abiti è prendersi cura dei corpi riportandoli alla loro originaria bellezza. Allo stesso tempo, l’abito diventa un viaggio perché racchiude colori e forme e tracce dell’identità di ogni donna che l’ha pazientemente confezionato.
L’abito s/veste il suo uso quotidiano diventando mappa per narrare il mondo: luogo di relazioni, di viaggi, di ascolto, di trasformazione, di scritture e di racconti.

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