Nedda Guidi e Rosanna Lancia. Donne d'arte

Nedda Guidi e Rosanna Lancia. Donne d'arte, Galleria Monserrato Arte ‘900, Roma

 

Dal 08 Marzo 2014 al 13 Aprile 2014

Roma

Luogo: Galleria Monserrato Arte ‘900

Indirizzo: via di Monserrato 14

Orari: da lunedì a venerdì 16-20; sabato 10-13

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 06 6875174

E-Mail info: monserratoarte900@gmail.com


L’intento di questa mostra, prima di un ciclo, è quella di ricordare l’importanza di alcune artiste operanti a Roma negli anni settanta, in un momento in cui il diffuso interesse per il contesto artistico romano di quegli anni, impone una rilettura attenta delle figure che ne sono state protagoniste. Nel nostro piccolo, vorremmo dare un contributo ricordando due scultrici che in quel periodo sono state nella prima linea. Nedda Guidi umbra di nascita ma romana d’adozione e Rosanna Lancia, romana. 
Nedda Guidi, la più importante ceramista italiana del novecento, è stata sempre donna impegnata nella discussione sul ruolo della donna e dell’arte e nella sperimentazione di nuovi linguaggi e nuove tecniche. Negli anni ‘70 fa parte di un’equipe di artisti diretta da E. Accatino che si dedicava al recupero di ragazzi down attraverso le pratiche dell’espressione artistica. Sempre in quegli anni fonda la cooperativa di Via Beato Angelico, una delle esperienze artistiche femminili/femministe italiane più importanti degli ultimi decenni. 
La sua ricerca artistica in quell’epoca si rivolge al modulo che essa costantemente propone come elemento di verifica delle diverse possibilità espressive del mezzo ceramico. Molto noti sono i sui studi sulle terre che raccoglie per l’Italia e che poi organizza in Tavole Campionature, dove l’artista eugubina rinuncia definitivamente al colore sovrapposto. 
Rosanna Lancia, interessata da sempre alla dinamica della forma e del segno, negli anni settanta conduce una lunga ricerca sulla resistenza della materia che sintetizza nel noto audiovisivo “Tensioni, un’ipotesi di linguaggio”. 
“Gli studi sull’istante critico e atroce di rottura della materia più rigida sono vere e proprie verifiche estetiche sulla tortura della lacerazione, sulle curve di tensione e sui limiti della scultura al fine di provare la resistenza dei materiali in vista della costruzione di un tempio e di un Eden indistruttibili.” Commenta così Gianni Garrera nella presentazione della ultima personale della Lancia alla Galleria Cortese & Lisanti di Roma, le opere di quegli anni. E la stessa Lancia scrive “La tensione è vita, la vita è tensione, la contrazione è morte (…..) E’ mutazione o morte? è mutazione! è vita!” 
Nel decennio’70-’80 è attiva nel dibattito femminista e animatrice di un movimento nazionale di artiste (DonnaArte) e delle manifestazioni ad esso connesse. 

Nedda Guidi nasce a Gubbio nel 1927. Conseguita la laurea in Filosofia presso l’Università degli Studi di Urbino, compie la sua formazione artistica da autodidatta. Si dedica in un primo momento alla pittura per poi avvicinarsi alla ceramica facendo esperienza presso alcune manifatture di Gubbio. La terracotta diviene da questo momento il suo principale mezzo d’espressione. Compie negli anni Cinquanta importanti sperimentazioni tecniche presso il Centro di Educazione artistica del Provveditorato agli Studi di Roma. Agli inizi degli anni Sessanta le sue opere rifiutano la terza dimensione per accamparsi alla superficie: sono i Fogli, lamine sottili di terracotta vibrate da rivestimenti polimaterici ed interventi di tipo gestuale che si avvicinano al lessico informale; sono queste le opere proposte alla sua prima personale tenutasi presso la Galleria Numero di Roma nel 1964. Negli anni a seguire la Guidi restituisce volumetria alle sue opere, dando avvio ad una lunga e complessa indagine sulla ceramica modulare; opera con l’intenzione di trascendere i caratteri fondamentali dell’impasto argilloso (malleabilità e porosità) e le calde tonalità della creta, qualità che avverte come limitanti della propria ricerca sulla materia. Tutto questo emerge nella serie Moduli, opere in cui sperimenta smalti dai colori artificiali. Le sperimentazioni seriali proseguono negli anni Settanta con le opere in terracotta e ossidi metallici, chiamate Tavole di campionatura. Dagli anni Sessanta partecipa a numerose ed importanti manifestazioni del settore, tra cui le Biennali di Ceramica di Gubbio e varie edizioni del Concorso di Ceramica Artistica di Gualdo Tadino; prende parte inoltre, con le sue creazioni, alla Prima Mostra del Multiplo d’artista tenutasi a Deruta e, nel 1976, a Gubbio all’antologica Quindici anni di ricerca in ceramica a cura di Crispolti. Seguono numerose altre personali e collettive, di cui si ricordano:L’informale in Italia a Bologna (1983); Scultura e ceramica nell’arte italiana del XX secolo a Bologna (1985); Nedda Guidi, sì ceramica a Roma (1989); Nedda Guidi: le terre e gli artifici a Roma (1990-1991); Terra plasmata a Firenze (1994); Quinta Biennale della Ceramica d’Arte a Savona (1992); Maestri della Ceramica a Faenza (1986); Ceramisti italiani a Castellamonte (1995). Vastissima è anche la sua presenza all’estero: Australia, Spagna, Francia, Stati Uniti, Germania, Giappone, Turchia, Corea del Sud. Negli ultimi anni l’artista si sta avvicinando alle poetiche legate all’Arte Povera e al Minimal. Attualmente vive e lavora a Roma. Nel 2013 l’ultima personale al Museo della Ceramica di Montelupo Fiorentino. 

Rosanna Lancia nasce nel 1925 a Roma. Compie studi classici e termina l’Accademia di Belle Arti nel 1946. Inizia con l’affresco e l’arte sacra. La sua prima personale di pittura è del 1953 alla galleria L’Obelisco di Gaspero del Corso. Nel 1959 partecipa all’VIII Quadriennale di Roma. Dal 1965 passa al linguaggio plastico con le sculture in ferro. negli anni settanta conduce una lunga ricerca sulla resistenza della materia che sintetizza nel noto audiovisivo “Tensioni, un’ipotesi di linguaggio”. Nel 1981 fonda l’associazione Spaziodocumento, centro di incontro e analisi dei linguaggi dell’arte contemporanea, di cui pubblica il resoconto del lavoro nel 1994. Nei due anni che seguono, l’attività dell’associazione continua anche al Museo Laboratorio dell’Università La Sapienza di Roma diretto da Maurizio Calvesi. Nel 1995 partecipa alla Biennale di Venezia. Numerose sono le mostre personali e collettive in Italia e le partecipazioni a rassegne internazionali come l’International Festival Women Artists di Copenhagen nel 1980 e la Biennale internazionale di scultura di Budapest nel 1994 e 1996. Dal 1998 al 2000 realizza proposte ambientali per le rive del Brenta e per il Museo Comunale di Roma. Nel 2000 partecipa alla collettiva “Arte Contemporanea: Lavori in corso n. 9” al MACRO. Nel 2011 l’utlima personale Rigor Paradisi alla galleria Cortese & Lisanti di Roma. 

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