Oltre la mostra #4

 

Dal 10 Maggio 2011 al 10 Maggio 2011

Roma

Luogo: MUSEO DELL'ARA PACIS

Indirizzo: Lungotevere In Augusta

Costo del biglietto: Ingresso libero

Telefono per informazioni: +39 0682059127

E-Mail info: www.arapacis.it

Sito ufficiale: http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=103983


OLTRE LA MOSTRA Lezioni d’arte a Roma Testi, immagini e filmati raccontano artisti e opere d’arte Comunicato stampa Quattro appuntamenti (22 febbraio, 15 marzo, 12 aprile e 10 maggio 2011)  a ingresso libero presso l’Auditorium dell’Ara Pacis alle ore 18.30 per appassionati e curiosi di storia dell’arte Roma, 18 febbraio 2011 In occasione delle grandi mostre romane in corso, torna l’appuntamento dedicato a studiosi, appassionati e curiosi di storia dell’arte con l’obiettivo di stimolare l’esperienza personale dello studio e del piacere dell’arte. “Oltre la mostra. Lezioni d’arte a Roma. Testi, immagini e filmati raccontano artisti e opere d’arte” offre al pubblico quattro incontri ad ingresso gratuito (22 febbraio, 15 marzo, 12 aprile e 10 maggio 2011 alle ore 18.30) presso l’Auditorium del Museo dell’Ara Pacis in via di Ripetta 160. Il progetto è ideato e curato da Fabiana Mendia per ArteInDiretta, promosso da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico - Sovraintendenza ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.  Ogni incontro si sviluppa per circa due ore e si divide in due parti. La lezione, tenuta dalla giornalista e storica dell’arte Fabiana Mendia, si basa sull’esame di testi e immagini ed è inframmezzata da brani letti e interpretati da Antonio Merone. Nella seconda parte sarà proiettato un montaggio di film-documentari. Il primo appuntamento, martedì 22 febbraio, sarà con Ori della Dacia: la fortuna di Traiano, in occasione della mostra “Ori antichi della Romania. Prima e dopo Traiano” (ai Mercati di Traiano fino al 3 aprile 2011). Tra i suoi primi doveri di principe, Traiano puntava ad acquisire nuove province tributarie, per accrescere l’erario e il prestigio di Roma. In questa prospettiva una questione era stata lasciata sospesa da Domiziano: il conflitto con Decebalo, re dei Daci, e la conseguente sottomissione della Dacia. Le due campagne militari contro i Daci (101-102 d.C; 105-106 d.C.) fornirono un bottino enorme all’Impero Romano: cinque milioni di libbre d’oro e dieci di argento, tazze e vasellame di valore inestimabile, armi di ogni genere e mezzo milione di schiavi. Il “princeps optimus”, grazie anche a tali risorse, ha lasciato un segno evidente nel campo della costruzione di opere pubbliche: il complesso del Foro e dei Mercati ricavato dalla sella di terreno che collegava il Campidoglio al Quirinale. Alcune delle letture proposte durante la lezione saranno: brani tratti dal "Panegirico di Traiano" ed "Epistolario" di Plinio Licinio Secondo, testi da "La vita di Giulio Agricola" e dagli "Annali" di Tacito, un brano tratto dalle "Rerum Gestarum" di Ammiano Marcellino, alcuni testi dalla "Storia Romana" di Cassio Dione e "Passeggiate Romane" di Stendhal.  Martedì 15 marzo sarà la volta di La seduzione e il fascino dell’antico nelle arti del Settecento per approfondire la mostra “Roma e l’antico. Realtà e visione nel ‘700” (al Museo Fondazione Roma di Palazzo Sciarra fino al 6 marzo 2010). Roma svolse nel ‘700 il ruolo di modello culturale: ruolo che divise con Parigi nel campo artistico, sorpassando in certi aspetti la capitale francese. Molti gli stranieri che visitavano la Città Eterna e che venivano a contemplare le rovine dell’antichità, tra i soggetti preferiti per la loro formazione e istruzione. Artisti, scrittori, collezionisti, soprattutto di nazionalità inglese, francese, tedesca, austriaca, che varcavano poi spesso i confini del Lazio per raggiungere Napoli. La capitale borbonica, con gli scavi di Ercolano e Pompei, diventò un punto di riferimento per la conoscenza dell’antico e la diffusione del gusto neoclassico in Europa. Martedì 12 aprile l’incontro sarà su I Farnese: storia di una dinastia, di un palazzo e della straordinaria collezione di sculture antiche e capolavori del Rinascimento (approfondimento della mostra “Palazzo Farnèse dalle collezioni rinascimentali ad Ambasciata di Francia” fino al 27 aprile 2011 a Palazzo Farnese). La decorazione della grande Galleria, un locale lungo venti metri, al primo piano di Palazzo Farnese, destinato all’esposizione delle preziose raccolte d’arte di famiglia, ha inizio nel 1598. Sulla volta del salone, Annibale Carracci celebra in modo gioioso e paganeggiante l’amore profano (ispirandosi alle “Metamorfosi” di Ovidio), tema inusuale e arrischiato nella Roma rigorista controriformata di papa Clemente VIII Aldobrandini. Le meraviglie del “museum farnesianun” (marmi, gemme, libri, quadri, disegni) e lo sviluppo del mecenatismo della casata, che avvia il restauro del Palazzo di Caprarola, della costruzione della chiesa del Gesù e di Villa Chigi. Nel 1731, estinta la dinastia dei Farnese, l’eredità passa ai Borbone. L’ultimo appuntamento, martedì 10 maggio, sarà con La pittura anticonformista di Lorenzo Lotto, autori di intimi e intensi quadri psicologici (focus sulla mostra “Lorenzo Lotto” alle Scuderie del Quirinale dal 2 marzo al 12 giugno 2011). Gli esordi di Lotto, coetaneo di Giorgione, di Tiziano e di Raffaello, avvengono a Treviso presso la corte del vescovo umanista Bernardo de’ Rossi: qui egli incontra Piero Maria Pennacchi, che lo introduce alla pittura nordica. Dopo vari soggiorni nelle Marche, il “pictor celeberrimus” è attivo anche a Roma, primo tra i veneti a essere chiamato da Giulio II della Rovere. La sua attività si concentra tra Treviso, Bergamo e alcune piccole cittadine marchigiane. Analisi della vivace narrazione del ciclo dell’Oratorio Suardi a Trescore, delle novità tematiche bibliche e alchemiche e delle poetiche simbologie dei disegni che Lotto crea per le tarsie lignee del coro di Santa Maria Maggiore a Bergamo.  

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