Please Be Quiet

Please Be Quiet, British School, Roma

 

Dal 15 Giugno 2013 al 22 Giugno 2013

Roma

Luogo: British School

Indirizzo: via Gramsci 61

Orari: da lunedì a sabato 16.30-19

Enti promotori:

  • Edwin Abbey Trust
  • Linbury Trust
  • Australia Council for the Arts
  • Photoworks
  • William Fletcher Foundation NSW Australia
  • National Art School Sydney

Telefono per informazioni: +39 06 32649385

E-Mail info: finearts@bsrome.it

Sito ufficiale: http://www.bsr.ac.uk/it


“Please Be Quiet”è la terza e ultima mostra collettiva per il 2012-2013 del programma Fine Arts dell’Accademia Britannica, diretto da Jacopo Benci. 
La mostra presenta nuove opere degli artisti residenti, Jonathan Baldock, John Di Stefano, Todd Fuller, Katy Kirbach, Liang Xia Luscombe, Zed Nelson, Candida Powell-Williams, ed è sovvenzionata in parte da Edwin Abbey Trust, Linbury Trust, Australia Council for the Arts, Photoworks, William Fletcher Foundation NSW Australia, e National Art School Sydney (con l’ulteriore supporto per John Di Stefano del Sydney College of the Arts, Visual Arts Faculty of the University of Sydney). Le opere includono pittura, scultura, fotografia, immagine in movimento e installazioni, riflettendo la qualità e la varietà di provenienze (Gran Bretagna, Australia, USA) e pratiche degli artisti residenti all’Accademia Britannica. 
La mostra coincide con la pubblicazione del catalogo Fine Arts 2012-2013, che documenta il lavoro di tutti gli artisti e architetti borsisti alla BSR durante l’anno accademico. 

Jonathan Baldock (Abbey Fellow in Painting, aprile-giugno 2013) vive e lavora a Londra. Ha conseguito il B.A. alla Winchester School of Art e il M.F.A. in pittura al Royal College of Art, Londra (2005). Le sue più recenti mostre personali sono The Blue Epoch, Colloredo-Mansfeldský Palác, AMoYA, Praga (2012), Pierrot, Peregrine Program, Chicago (2011), e The Fool’s Flipside, Cell Projects, Londra (2010). I suoi lavori sono stati inclusi in mostre collettive come “Are You Alright? New Art From Britain”, MOCCA Museum of Contemporary Canadian Art, Toronto (2013), “LondonTwelve”, City Gallery, Praga (2012) e “Condensation”, Danielle Arnaud Contemporary, Londra (2011). Recenti performances comprendono il lavoro “Two Figures in a Landscape”, Rockbund Art Museum, Shanghai (2013), con la collaborazione del Rubato Dance Group. È stato premiato con un Arts Council England Grant, Sichuan Fine Art Institute, Chongqing, Cina (2011). A maggio 2013 Jonathan Baldock ha avuto una personale al Wysing Arts Centre, GB, dove ha collaborato con una delle principali coreografe inglesi, Henrietta Hale, per una performance che utilizzava opere presenti nella stessa mostra. 

“Attraverso media disparati come pittura, scultura, installazione e più recentemente performance, Jonathan Baldock rivela un amore per lo spettacolo oscuro, affascinante e misterioso del teatro. Dove il bello smaschera l’orribile, impiegando tecniche spesso influenzate dalle tradizioni del dell’arte e artigianato popolare. L’opera di Baldock tocca spesso temi connessi con il corpo umano, il grottesco, il rituale, il carnevalesco, il reale/l’irreale, il folle, l’artificio, la mimica, la trasformazione e la dualità.” 

John Di Stefano (National Art School Sydney Resident in Drawing, aprile-giugno 2013) vive e lavora a Sydney, in Australia. Artista visivo, regista, scrittore, curatore, è professore associato alla University of Sydney – Sydney College of the Arts. Le sue principali collettive e screenings recenti comprendono, “This is Not a Love Song”, Virreina Palace, in connessione con “Screen Festival”, Barcellona; “Out of this World”, William Wright Artists, Sydney, 2013; “Dialogues in Contemporary Video Art”, National Taiwan Museum of Fine Arts; Santorini Biennale of Art, Grecia, 2012; “Videonale – Festival of Contemporary Video Art”, Kunstmuseum, Bonn, 2011; “Video Review”, BWA Contemporary Art Gallery, Katowice, 2011; “Festival International du Documentaire de Marseille”, Francia (competizione ufficiale); “Human Rights Film Festival”, Sarajevo; “Sightseeing”, Peninsula Art Gallery, University of Plymouth, 2010; “Experimental Visions”, London Lesbian & Gay Film Festival, British Film Institute, Londra, 2009. Fra le sue personali e screenings recenti, The Return, Enjoy Public Art Gallery, Wellington, Nuova Zelanda; Screening Room, Cell Block Theatre – NAS Gallery/Performance Space, Sydney, 2011; “New Filmmakers”, Anthology Film Archives, New York, 2010; “Double Take / Time Frame”, Project Space, Melbourne; “Ashes [Amsterdam], FED TV”, progetto d’arte pubblica, Federation Square, Melbourne, 2010. 

Todd Fuller (William Fletcher Foundation NSW Australia Scholar, aprile-giugno 2013) è un artista ventiquattrenne che vive e lavora a Sydney. Todd è impegnato in progetti curatoriali e educativi. La sua pratica personale comprende animazione, disegno, pittura, performance e scultura. I suoi premi includono una Honourable Mention nella XV Biennale d’Arte Asiatica, Fishers Ghost Sculpture Prize, Lloyd Rees Memorial Prize e Deakin University Award-Walker St Gallery. Fuller è stato il coordinatore per Events, Education & Online Learning della XVIII Biennale di Sydney. Le sue residenze comprendono Cité des Arts, Paris; Sydney Grammar School, Sydney, e Waverley Council Artist in Residence. I suoi progetti curatoriali comprendono Sculpture in the Vineyards e Cessnock Regional Art Gallery. Todd è rappresentato dalla Brenda May Gallery, dove ha avuto le personali “tense”, “one and only” and “somewhere in between”. Ha presentato inoltre sue opere presso Federation Square, Melbourne; National Portraiture Gallery, Canberra; Malt Cross Gallery, Nottingham; e TEAF Festival, Corea del Sud. 

“La pratica di Fuller deriva da un amalgama tra disegno e altri media. Risultano più riconoscibili i suoi film e animazioni creati sommando, cancellando e modificando segni su una data superficie. Nelle sue narrazioni esistenziali che raccontano storie d’amore, perdita, e vita, i personaggi presentati sono tanto fragili quanto i segni transitori che li creano.” 

Katy Kirbach (Abbey Scholar in Painting, ottobre 2012-giugno 2013) vive e lavora a Londra. Le sue mostre recenti comprendono Katy Kirbach – Acid Blush, Christian Larsen, Stoccolma, 2013; Abstract Critical Newcomers Award, Londra, 2012; Night Shift, Simon Oldfield Gallery, Londra; Royal Academy Schools Show, Londra, 2011; Got the Blues for Red, Christian Larsen, Stoccolma, 2010. 
“I dipinti di Katy Kirbach impiegano processi quali ripetizione, stratificazione, intaglio, impressione, frottage, spruzzo e sbianca. Lavorare ai dipinti con una varietà di strumenti è spesso cruciale per il risultato finale – un pezzo di stoffa, una spugna o un’impronta della mano possono articolare qualcosa d’inaspettato. L’accento nelle opere più recenti si è spostato da uno schema e pattern decorativo e ornamentale verso un approccio più fisico e gestuale alla pittura.” 

Liang Luscombe (Australia Council Resident, aprile-giugno 2013) vive e lavora a Melbourne. Le sue personali recenti comprendono “Bauhaus Fisher Price”,TCB artinc., Melbourne, 2012; “String Strung Out”, Seventh Gallery, Melbourne, 2011. Recenti mostre collettive comprendono “Navel Gazing”, Utopian Slumps, Melbourne, 2013; “Menage a Trois”, XYZ Collective, Tokyo, 2012; “Fresh Paint”, Sutton Project Gallery, Melbourne, 2012; “Impossible Objects”, Utopian Slumps, Melbourne, 2011. Fra le mostre che Liang ha curato recentemente, “FX”, Centre of Contemporary Photography, Melbourne, 2013; “No reasonable offer refused”, Westspace, Melbourne, 2012; “Hidden Definition”, Sutton Gallery Project Space, 2011. 
“La pratica di Liang Luscombe si colloca grosso modo nell’ambito della pittura, espandendosi nei lavori più recenti fino a includere elementi spaziali e tridimensionali che incorporano costruzione di mobili, wall painting e opere murali. Questi oggetti e opere – in parte sculture, in parte arredi scenici, in parte dipinti – giocano con la potenzialità che la pittura ha di avere funzionalità.” 

Zed Nelson (Photoworks Fellow, aprile-giugno 2013) vive e lavora a Londra. Nato in Africa Orientale, Nelson si è laureato in fotografia e film-making alla Westminster University di Londra. 
Dopo aver ottenuto riconoscimenti e premi a livello internazionale per il suo lavoro di fotografia documentaria, Nelson ha recentemente adottato un approccio più meditato e approfondito per riflettere su questioni sociali contemporanee attraverso progetti personali a lungo termine. Il suo importante libro “Gun Nation” – un’allarmante riflessione sulla mortale relazione dell’America con l’uso delle armi da fuoco – è stato pubblicato in dodici paesi e ha ricevuto cinque importanti premi internazionali di fotografia. Il progetto esplora il paradosso secondo il quale il più potente simbolo della libertà per l’America è anche una delle sue maggiori cause di morte. L’opera di Nelson è stata esposta alla Tate Britain, ICA, e alla National Portrait Gallery, ed è nella collezione permanente del Victoria & Albert Museum. Nelson ha avuto personali a New York, Londra, Sydney, Barcellona e Copenhagen. 
“Il nuovo libro di Zed Nelson, “Love Me”, si interroga sulle forze culturali e commerciali alla base dell’ossessione globale per la giovinezza e la bellezza. Il progetto esplora come stia prendendo piede una nuova forma di globalizzazione, dove un ideale occidentale sempre più angusto di bellezza viene esportato nel mondo come rozzo ‘brand’ universale. Finora inedito in Italia, “Love Me” è stato selezionato per il Deutsche Börse Photography Prize del 2011.” 

Candida Powell-Williams (Sainsbury Scholar in Painting and Sculpture, ottobre 2012-settembre 2013) vive e lavora a Londra. Le sue personali comprendono “Sleight”, Lewisham Arthouse, London (parte di una ‘studio residency’ di un anno), e “Glissando”, Salisbury Arts Centre (2012). Le sue recenti collettive comprendono “Tourist Information Centre”, Blackpool (2013), “Muster Point”, London (2013), “The Absurd Hero”, Hatch Gallery, London (2011), “Dictionary of Received Ideas”, Goldsmiths’ Curators, Londra (2010), e commissioni pubbliche per Canary Wharf’s Architecture Festival (2010) e York University (2009). Ha curato “Chain”, una serie di performance multidisciplinari a Londra (2012). Candida progetta anche per il teatro, più recentemente per “The Francis Bacon Opera”, James Joyce Centre, Dublin (2013), Camden Arts Centre, London (2012) e “Curious”, Tam Tam Theatre, London (2012-13). Insegna disegno e scultura a Hampstead, London. 

“Candida Powell-Williams sfida il nostro senso collettivo della realtà attraverso strutture simili ad arredi scenici, scenari assurdi e interrogandosi sulla fabbricazione dell’oggetto. Ricercando ma costantemente sovvertendo ogni senso di verità, il suo lavoro è radicato in una tradizione non-verbale, ma gioca simultaneamente con forme teatrali di comunicazione e la creazione di miti come strumento filosofico. L’artista è affascinata da luoghi utopici che sembrano essere immaginari, ma in cui si trova la vita reale. Un utilizzo giocoso del colore e dell’humour anima l’opera insieme al suo forte coinvolgimento in collaborazioni creative. Il suo lavoro odierno si concentra sul modo in cui la nostra interpretazione di luoghi ed esperienze venga mediata dall’altro.” 

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