Stefano Mirabella. DOM

© Stefano Mirabella
Dal 4 February 2022 al 25 February 2022
Roma
Luogo: Officine Fotografiche Roma
Indirizzo: Via Libetta 1
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13.30 / dalle 15.30 alle 19
Curatori: Emilio D’Itri
Costo del biglietto: Ingresso Gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 97274721
E-Mail info: of@officinefotografiche.org
Sito ufficiale: http://roma.officinefotografiche.org
Venerdì 4 febbraio alle 19 inauguriamo a Officine Fotografiche Roma la mostra DOM di Stefano Mirabella a cura di Emilio D’Itri.
L’abbaiare dei cani in lontananza, lo strano verso delle cicogne al sicuro nei loro grandissimi nidi, l’odore pungente dei campi e il rumore lontano di qualche vecchio trattore che fa ancora il proprio dovere, poi l’inconfondibile e rassicurante sibilo del vento che si fa strada tra le foglie degli alberi. È una giornata qualunque qui a Cieszęta, un remoto e minuscolo paesino nel nord della Polonia, da queste parti il tempo scorre lento, con un ritmo dettato esclusivamente dalla natura e dal lavoro dell’uomo, poi ci sono loro, i bambini, che crescono con le cose semplici di tutti i giorni e che regalano gioia e vitalità alle loro fattorie che altrimenti sarebbero calme e silenziose fino a sera.
L’ ultima fattoria del paesino, in fondo alla strada, è quella dove è nata e ha trascorso l’infanzia la mia compagna e dove torniamo insieme a nostra figlia una volta l’anno. Per noi tutti un luogo magico, quasi onirico, dove rifugiarsi e dove veder crescere e rafforzarsi legami di famiglia destinati alla lontananza per tutto il resto del tempo. Da queste parti le giornate si susseguono le une uguali alle altre, il tempo sembra essersi fermato e sarebbe davvero difficile percepirne i minimi cambiamenti se non vivessi con loro solo per un breve periodo dell’anno. Durante questo breve arco di tempo mi è naturale raccogliere frammenti, attimi e situazioni nel tentativo di scrivere un personalissimo diario di famiglia.
L’abbaiare dei cani in lontananza, lo strano verso delle cicogne al sicuro nei loro grandissimi nidi, l’odore pungente dei campi e il rumore lontano di qualche vecchio trattore che fa ancora il proprio dovere, poi l’inconfondibile e rassicurante sibilo del vento che si fa strada tra le foglie degli alberi. È una giornata qualunque qui a Cieszęta, un remoto e minuscolo paesino nel nord della Polonia, da queste parti il tempo scorre lento, con un ritmo dettato esclusivamente dalla natura e dal lavoro dell’uomo, poi ci sono loro, i bambini, che crescono con le cose semplici di tutti i giorni e che regalano gioia e vitalità alle loro fattorie che altrimenti sarebbero calme e silenziose fino a sera.
L’ ultima fattoria del paesino, in fondo alla strada, è quella dove è nata e ha trascorso l’infanzia la mia compagna e dove torniamo insieme a nostra figlia una volta l’anno. Per noi tutti un luogo magico, quasi onirico, dove rifugiarsi e dove veder crescere e rafforzarsi legami di famiglia destinati alla lontananza per tutto il resto del tempo. Da queste parti le giornate si susseguono le une uguali alle altre, il tempo sembra essersi fermato e sarebbe davvero difficile percepirne i minimi cambiamenti se non vivessi con loro solo per un breve periodo dell’anno. Durante questo breve arco di tempo mi è naturale raccogliere frammenti, attimi e situazioni nel tentativo di scrivere un personalissimo diario di famiglia.
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