Yvonne Ekman

Yvonne Ekman. Poliphonia/Sequence

 

Dal 14 Dicembre 2018 al 15 Gennaio 2019

Roma

Luogo: Galleria Frammenti d’Arte

Indirizzo: via Paola 23

Orari: dal lunedì al venerdì: ore 10.00-13.30 / 16.00-19.30; sabato e domenica su appuntamento

Curatori: Francesca Perti

Telefono per informazioni: +39 06.93571441

E-Mail info: info@fdaproject.com

Sito ufficiale: http://www.galleriaframmentidarte.com



Il giorno 14 dicembre 2018 alle ore 18.30 la Galleria Frammenti d’Arte presenta la mostra personale Poliphonia/Sequencedi Yvonne Ekman, a cura di Francesca Perti
 
“Yvonne Ekman elabora una scenografia complessa e raffinata attraverso geometrie che sono un’articolazione vocale di suoni, un’architettura ben definita, dove si crea un legame diretto fra percezione visiva e uditiva. Tutto si fonde, tutto è in perfetto equilibrio. La forma geometrica delle ceramiche ci porta nel nucleo più profondo della nostra essenza, alla parte più oscura e misteriosa della nostra origine. La ricerca estetica di Ekman ha delle sorprendenti risonanze con lo straordinario progetto scientifico della mappatura del DNA umano, le molecole depositarie dell’informazione genetica in tutte le cellule. Così come la struttura a doppia elica del DNA contiene il passato, il presente e il futuro del nostro essere visibili, nelle strutture di Ekman possiamo scorgere la ricerca del passato, del presente e del futuro del nostro essere sensibile. 
 
Da musicista Ekman sa che, attraverso l’elaborazione contrappuntistica di un’idea tematica, si ottiene una forma musicale polifonica: la fuga. Da musicista sa che attraverso la rigorosa ricerca e l’elaborazione della struttura si trascende la forma e si raggiunge la poesia. Sempre l’analogia con la musica ci aiuta a capire un altro elemento dell’arte di Ekman, che è autore e allo stesso tempo interprete della sua opera. Le geometrie del suo lavoro non sono mai rigide, contengono una morbidezza che sembra essere sul punto di esplodere. I colori, il rosso, il nero, l’oro, sono colori musicali, voce personale. Come un grande pianista di fronte alla maestosa architettura di una sonata, l’artista sa creare tensione, sorpresa, leggerezza, ci trasporta con mano sicura in un viaggio dove tutto diventa onda, melodia, un’emozione che scaturisce dalla materia. Ekman ci osserva e, come un bambino davanti alla sabbia, gioca con il suo elemento, la ceramica, inventando per noi nuovi enigmi da risolvere. Guardando alle composizioni, alla potenza dei colori, al movimento che innescano, all’alterazione cui sottopongono la griglia geometrica delle corrispondenze, viene da pensare alla bellezza dirompente delle Vexations di Satie, o, tornando più indietro nel tempo, alle opere di Leon Battista Alberti e ai suoi Ludi Mathematici, un altro straordinario gioco intellettuale. 
 
Cosìl’opera di Ekman non è solo ricerca della forma o costruzione della struttura, ma esperienza altra, libera, motivata da sentimenti, espressioni, soggetti diversi. Yvonne Ekman è un’artista cui è difficile cucire un'unica veste, è una libera viaggiatrice che abbandona la strada principale per arrampicarsi sull'alto argine di terra, dove una pista appena segnata e poco battuta portava verso Est, attraverso la folta boscaglia di abeti.” (Francesca Perti)
 
Yvonne Ekman, di origine anglo-svedese, è stata concertista e titolare di una cattedra di violino presso il Conservatorio S. Cecilia di Roma. Complice una innata manualità e attratta dalle potenzialità espressiva dell'argilla, si è dedicata parallelamente alla scultura, ricercando percorsi in grado di dare una concreta forma e volume al proprio pensiero. Per anni ha adoperato la tecnica "raku" ma attualmente lavora con la cottura in forno elettrico a basse e alte temperature (porcellana, grès e paper clay). Abbandonati i richiami figurativi, ha orientato la propria ricerca verso una prospettiva astratta concentrando il suo più recente lavoro sulla figura geometrica. Ha partecipato a numerose mostre e tenuto varie personali in Italia e all’estero e le sue opere si trovano presso varie collezioni, tra cui quelle della Gallerie Alandier di Limoges,del Concorso Internazionale della Ceramica di Faenza, della Taipei International Exhibition of Ceramics,della galleria Landgericht Koeln, della Scultura Ceramica Contemporanea presso la GNAM di Roma,del Museo di Arte Moderna a Pescara,  del MUBAQMuseo dei Bambini a L’Aquila.

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