8 albe. Tra le increspature: riflessi di una storia oceanica
Dal 22 Agosto 2024 al 29 Agosto 2024
Noto | Siracusa
Luogo: Dimora delle Balze
Indirizzo: SS287, km 6/3
Orari: ore 21.30
Curatori: Carolina Ciuti
Enti promotori:
- Dimora delle Balze
Sito ufficiale: http://www.8albe.com
Prosegue la seconda edizione di 8 albe, rassegna d’arte contemporanea promossa da Dimora delle Balze, in programma a Noto fino al 29 agosto (Ingresso gratuito su prenotazione a press@8albe.com
Il tema del 2024, Tra le increspature: riflessi di una storia oceánica, viene esplorato da artisti internazionali di video arte attraverso linguaggi che affrontano il tema dell'acqua e degli oceani da prospettive poetiche, naturali e geopolitiche, mettendo in luce l'importanza dell'acqua come risorsa che influenza le decisioni dei governi e i movimenti delle popolazioni.
La serata di giovedì 22 agosto prevede le proiezioni di Aimée Zito Lema, artista che presenta The Sea as Common Ground (From a Wave Point of View), un'esplorazione delle storie legate al mare di Whitstable attraverso interviste e documenti d'archivio. Il film intreccia racconti di interazione e solidarietà in circostanze complesse come inondazioni e migrazioni, offrendo una riflessione sul rapporto tra gli essere umani e il mare. A seguire Himali Sing Soin con We Are Opposite Like That ci trasporta invece nell'epoca vittoriana, dove l'ansia per un'imminente era glaciale rispecchia timori contemporanei. L'artista ricorre a un linguaggio poetico e a materiale d'archivio. Julian Charrière con Iroojrilik esplora invece le rovine sottomarine dell'atollo di Bikini, creando un'immagine di una civiltà perduta, un'Atlantide sommersa, attraverso una serie di montaggi che propongono una fusione tra costruzione e distruzione. Chiude la serata Enrique Ramírez con Lauso la mare e tente’n terro, un dialogo tra un uomo e una donna che, nonostante le loro differenze linguistiche e geografiche, trovano un terreno comune nella contemplazione del mare.
La rassegna 8 albe, a cura di Carolina Ciuti, si conclude giovedì 29 agosto con una programmazione speciale: la serata prevede infatti la proiezione del video di Daniel G.Andújar, Juguete de los hados. Qui, l’immagine di una statua di Poseidone che solca il Mediterraneo a bordo di un peschereccio, diventa il simbolo delle molte storie di viaggio, speranza e distruzione che interessano il Mare Nostrum. Segue Cruzar un Muro di Enrique Ramírez, ispirato all'Articolo 13 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che rappresenta i diritti universali di sognare, viaggiare e cercare la libertà. Il film cattura l'essenza dell'attesa e del desiderio in un ufficio immigrazione sospeso in mezzo al mare. Infine, Fito Conesa presenta Anoxia, un preludio constante, un'opera in tre movimenti che esplora i problemi del Mediterraneo, dalla degenerazione ecosistemica alle rotte delle navi da crociera. Inoltre, Conesa in collaborazione con la cantante Claudia Schneider, presenta Naumaquia Coral, liveperformance che prende avvio dalla colonna sonora del video Anoxia, ampliandone la riflessione.
L’edizione 2024 di 8 albe conta inoltre la collaborazione con TBA21 Thyssen-Bornemisza Art Contemporary, che ha ceduto alcune delle opere in rassegna dai propri fondi video. La complicità con l’istituzione è stata voluta per il suo impegno nello studio e nell’esplorazione degli oceani. È infatti iniziativa di TBA 21-Academy il progetto Ocean Space a Venezia, che promuove la realizzazione di una relazione più profonda con l’oceano e altri corpi d’acqua attraverso l’arte, ispirando la cura e l’azione.
Con 8 albe Dimora delle Balze apre le porte di questa tenuta immersa nella macchia mediterranea siciliana all’arte. «Mediante le tematiche scelte di anno in anno, vogliamo approfondire l'indagine artistica sulla natura perché la natura è al centro della nostra vita, delle nostre attività, di tutti i nostri progetti» sottolineano gli organizzatori. Quest’anno la narrazione si focalizza sull'acqua e sugli oceani minacciati dall’inquinamento delle plastiche e dai cambiamenti climatici, un'emergenza che dobbiamo affrontare e fermare a ogni costo. Il gesto creativo possiede una forza di denuncia che può contribuire a questa causa».
Dimora delle Balze è una tenuta del 1800 situata a Noto, nella Sicilia Orientale, sull’altipiano degli Iblei, in una estesa vallata di 27 ettari a pochi chilometri da Palazzolo Acreide, città della Val di Noto riconosciuta nel 2002 dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Il luogo in cui sorge è intriso di storia: un antico portone conduce verso un giardino in cui si trovano alcuni resti appartenenti alla vecchia architettura e delle panchine poste sotto un pergolato retto da colonne classiche restaurate, con affaccio sulla Valle e sul fiume Manghisi. La mediterraneità, che è quella inconfondibile, radicale dei paesaggi tutto intorno tra frutteti di limoni, gelsomini, pietre modicane, terrazze a sbalzo e un viale di carrubi, oggi è materia plasmata dalle idee, dalla sensibilità e dall'attaccamento alla tradizione siciliana della famiglia Lops, artefice di uno straordinario progetto di restauro conservativo non solo della struttura. In questi anni infatti sono stati rivitalizzati e portati a nuovo splendore diversi ettari di terreno circostanti abbondonati. Il credo è preciso: plasmare un futuro rivoluzionario attraverso scelte consapevoli per portare un contribuito a tutto il pianeta.
Carolina Ciuti (Pistoia, 1990) è curatrice d'arte contemporanea e, dal 2015, vive e lavora a Barcellona. Ciuti si è laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Firenze (2009-2012) e ha conseguito un Master in Arte Contemporanea presso il Sotheby's Institute of Art di Londra (2013-2015). Oltre alla realizzazione di progetti curatoriali indipendenti tra l’Italia e la Spagna, da settembre 2021 è Direttrice della rivista digitale exibart.es. In precedenza, ha ricoperto il ruolo di Direttrice Artistica del festival di videoarte LOOP Barcelona A LOOP ha prodotto e curato mostre, rassegne video e performance di artisti di fama internazionale come: Regina De Miguel, Agnes Meyer-Brandis, Aleksandra Mir, Steina & Woody Vasulka o Anton Vidokle. Ha curato mostre, cicli di performance e proiezioni per istituzioni e manifestazioni internazionali, fra cui: la Fundació Antoni Tàpies (Barcellona), Westbund Art & Design (Shanghai); Filmoteca de Catalunya, Fabra i Coats-Centre d'Art Contemporani de Barcelona, MACBA-Museu d'Art Contemporani de Barcelona, FIAC (Parigi). Ha curato le pubblicazioni Before the Name: A Book on an Itinerant Performance Project (RAM Editions, 2018) e I Have A Friend Who Knows Someone Who Bought a Video, Once (Mousse Publishing, 2016).
Giovedì 22 AGOSTO
Proiezione di
The Sea as Common Ground (From a Wave Point of View) di Aimée Zito Lema, 2022 – 12’ Iroojrilik di Julian Charrière, 2016 – 21’30’’ (Collezione Thyssen-Bornemisza Art Contemporary-TBA21) Lauso la mare e tente’n terro di Enrique Ramírez, 2014 – 14’22’’ Subcontinentment, di Himali Singh Soin, 2020 con la collaborazione di David Soin Tappeser,– 10’22’’ (Commissionato e prodotto da Thyssen-Bornemisza Art Contemporary-TBA21)
Giovedì 29 AGOSTO
Proiezione di
Cruzar un muro di Enrique Ramírez - 5’12’’ El juguete de los hados di Daniel García Andújar - 6’25’’ Anoxia di Fito Conesa - 25’ Performance Naumaquia coral di Fito Conesa con Claudia Schneider, 25’
Il tema del 2024, Tra le increspature: riflessi di una storia oceánica, viene esplorato da artisti internazionali di video arte attraverso linguaggi che affrontano il tema dell'acqua e degli oceani da prospettive poetiche, naturali e geopolitiche, mettendo in luce l'importanza dell'acqua come risorsa che influenza le decisioni dei governi e i movimenti delle popolazioni.
La serata di giovedì 22 agosto prevede le proiezioni di Aimée Zito Lema, artista che presenta The Sea as Common Ground (From a Wave Point of View), un'esplorazione delle storie legate al mare di Whitstable attraverso interviste e documenti d'archivio. Il film intreccia racconti di interazione e solidarietà in circostanze complesse come inondazioni e migrazioni, offrendo una riflessione sul rapporto tra gli essere umani e il mare. A seguire Himali Sing Soin con We Are Opposite Like That ci trasporta invece nell'epoca vittoriana, dove l'ansia per un'imminente era glaciale rispecchia timori contemporanei. L'artista ricorre a un linguaggio poetico e a materiale d'archivio. Julian Charrière con Iroojrilik esplora invece le rovine sottomarine dell'atollo di Bikini, creando un'immagine di una civiltà perduta, un'Atlantide sommersa, attraverso una serie di montaggi che propongono una fusione tra costruzione e distruzione. Chiude la serata Enrique Ramírez con Lauso la mare e tente’n terro, un dialogo tra un uomo e una donna che, nonostante le loro differenze linguistiche e geografiche, trovano un terreno comune nella contemplazione del mare.
La rassegna 8 albe, a cura di Carolina Ciuti, si conclude giovedì 29 agosto con una programmazione speciale: la serata prevede infatti la proiezione del video di Daniel G.Andújar, Juguete de los hados. Qui, l’immagine di una statua di Poseidone che solca il Mediterraneo a bordo di un peschereccio, diventa il simbolo delle molte storie di viaggio, speranza e distruzione che interessano il Mare Nostrum. Segue Cruzar un Muro di Enrique Ramírez, ispirato all'Articolo 13 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che rappresenta i diritti universali di sognare, viaggiare e cercare la libertà. Il film cattura l'essenza dell'attesa e del desiderio in un ufficio immigrazione sospeso in mezzo al mare. Infine, Fito Conesa presenta Anoxia, un preludio constante, un'opera in tre movimenti che esplora i problemi del Mediterraneo, dalla degenerazione ecosistemica alle rotte delle navi da crociera. Inoltre, Conesa in collaborazione con la cantante Claudia Schneider, presenta Naumaquia Coral, liveperformance che prende avvio dalla colonna sonora del video Anoxia, ampliandone la riflessione.
L’edizione 2024 di 8 albe conta inoltre la collaborazione con TBA21 Thyssen-Bornemisza Art Contemporary, che ha ceduto alcune delle opere in rassegna dai propri fondi video. La complicità con l’istituzione è stata voluta per il suo impegno nello studio e nell’esplorazione degli oceani. È infatti iniziativa di TBA 21-Academy il progetto Ocean Space a Venezia, che promuove la realizzazione di una relazione più profonda con l’oceano e altri corpi d’acqua attraverso l’arte, ispirando la cura e l’azione.
Con 8 albe Dimora delle Balze apre le porte di questa tenuta immersa nella macchia mediterranea siciliana all’arte. «Mediante le tematiche scelte di anno in anno, vogliamo approfondire l'indagine artistica sulla natura perché la natura è al centro della nostra vita, delle nostre attività, di tutti i nostri progetti» sottolineano gli organizzatori. Quest’anno la narrazione si focalizza sull'acqua e sugli oceani minacciati dall’inquinamento delle plastiche e dai cambiamenti climatici, un'emergenza che dobbiamo affrontare e fermare a ogni costo. Il gesto creativo possiede una forza di denuncia che può contribuire a questa causa».
Dimora delle Balze è una tenuta del 1800 situata a Noto, nella Sicilia Orientale, sull’altipiano degli Iblei, in una estesa vallata di 27 ettari a pochi chilometri da Palazzolo Acreide, città della Val di Noto riconosciuta nel 2002 dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Il luogo in cui sorge è intriso di storia: un antico portone conduce verso un giardino in cui si trovano alcuni resti appartenenti alla vecchia architettura e delle panchine poste sotto un pergolato retto da colonne classiche restaurate, con affaccio sulla Valle e sul fiume Manghisi. La mediterraneità, che è quella inconfondibile, radicale dei paesaggi tutto intorno tra frutteti di limoni, gelsomini, pietre modicane, terrazze a sbalzo e un viale di carrubi, oggi è materia plasmata dalle idee, dalla sensibilità e dall'attaccamento alla tradizione siciliana della famiglia Lops, artefice di uno straordinario progetto di restauro conservativo non solo della struttura. In questi anni infatti sono stati rivitalizzati e portati a nuovo splendore diversi ettari di terreno circostanti abbondonati. Il credo è preciso: plasmare un futuro rivoluzionario attraverso scelte consapevoli per portare un contribuito a tutto il pianeta.
Carolina Ciuti (Pistoia, 1990) è curatrice d'arte contemporanea e, dal 2015, vive e lavora a Barcellona. Ciuti si è laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Firenze (2009-2012) e ha conseguito un Master in Arte Contemporanea presso il Sotheby's Institute of Art di Londra (2013-2015). Oltre alla realizzazione di progetti curatoriali indipendenti tra l’Italia e la Spagna, da settembre 2021 è Direttrice della rivista digitale exibart.es. In precedenza, ha ricoperto il ruolo di Direttrice Artistica del festival di videoarte LOOP Barcelona A LOOP ha prodotto e curato mostre, rassegne video e performance di artisti di fama internazionale come: Regina De Miguel, Agnes Meyer-Brandis, Aleksandra Mir, Steina & Woody Vasulka o Anton Vidokle. Ha curato mostre, cicli di performance e proiezioni per istituzioni e manifestazioni internazionali, fra cui: la Fundació Antoni Tàpies (Barcellona), Westbund Art & Design (Shanghai); Filmoteca de Catalunya, Fabra i Coats-Centre d'Art Contemporani de Barcelona, MACBA-Museu d'Art Contemporani de Barcelona, FIAC (Parigi). Ha curato le pubblicazioni Before the Name: A Book on an Itinerant Performance Project (RAM Editions, 2018) e I Have A Friend Who Knows Someone Who Bought a Video, Once (Mousse Publishing, 2016).
Giovedì 22 AGOSTO
Proiezione di
The Sea as Common Ground (From a Wave Point of View) di Aimée Zito Lema, 2022 – 12’ Iroojrilik di Julian Charrière, 2016 – 21’30’’ (Collezione Thyssen-Bornemisza Art Contemporary-TBA21) Lauso la mare e tente’n terro di Enrique Ramírez, 2014 – 14’22’’ Subcontinentment, di Himali Singh Soin, 2020 con la collaborazione di David Soin Tappeser,– 10’22’’ (Commissionato e prodotto da Thyssen-Bornemisza Art Contemporary-TBA21)
Giovedì 29 AGOSTO
Proiezione di
Cruzar un muro di Enrique Ramírez - 5’12’’ El juguete de los hados di Daniel García Andújar - 6’25’’ Anoxia di Fito Conesa - 25’ Performance Naumaquia coral di Fito Conesa con Claudia Schneider, 25’
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