Ed Atkins

© Ed Atkins

 

Dal 27 Settembre 2016 al 29 Gennaio 2016

Rivoli | Torino

Luogo: Castello di Rivoli - Museo d’Arte Contemporanea

Indirizzo: piazza Mafalda di Savoia

Orari: da martedì a venerdì 10-17; sabato e domenica 10-19; 24 e 31 dicembre 10-17; lunedì chiuso, aperto il lunedì di Pasqua, chiuso 1° gennaio, 1° maggio e 25 dicembre. La Biglietteria chiude 15 minuti prima della chiusura del Museo

Curatori: Carolyn Christov-Bakargiev, Marianna Vecellio

Costo del biglietto: intero € 6,50, ridotto € 4,50 ragazzi 11-14 anni, pensionati, insegnanti, studenti, militari, associazioni culturali ed enti convenzionati, possessori della Pyou Card (giovani tra i 15 e 29 anni). Gratuito per i minori di 11 anni, per i disabili e accompagnatori

Telefono per informazioni: +39 011 9565222

E-Mail info: info@castellodirivoli.org

Sito ufficiale: http://www.castellodirivoli.org



Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea inaugura la personale dell’artista inglese Ed Atkins in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. La mostra si sviluppa al terzo piano del Castello di Rivoli e alla Fondazione Sandretto.
Al Castello di Rivoli sono presentate le opere Even Pricks, 2013, Warm, Warm, Warm Spring Mouths, 2013, Ribbons, 2014, Hisser, 2015 e Happy Birthday!!!, 2014, oltre a nuovi interventi dell’artista. Alla Fondazione Sandretto è presentata l’opera Safe Conduct, 2016, con nuovi elementi scultorei a parete.
 
Attraverso i suoi video, testi e disegni Ed Atkins (Oxford, 1982) mette istintivamente in scena le modalità con cui i linguaggi contemporanei – dalla poetica del bathos all’estetica CGI – cercano di convogliare e restituire esperienze sensoriali di forte potenza emotiva. Il lavoro di Atkins è allo stesso tempo diagnosi inquietante di un presente sempre più mediato dal digitale e assurda profezia di un tempo a venire; è scettico rispetto alle promesse della tecnologia eppure suggerisce la possibilità di recuperare la soggettività dell’individuo attraverso una beffa genuina dell’odio e dell’amore, nella sospensione di quel sentimentalismo isterico che pervade le vite disperate dei suoi surrogati.
La retrospettiva, allestita in cinque sale al terzo piano del Castello, si sviluppa come un allestimento olistico mediante una disposizione innovativa di opere che coniugano in un indistinto narrativo immagini, spazio, suono, linguaggio e colore e fanno vivere al visitatore un’esperienza immersiva, ipnotica e iperreale.
La mostra intende soffermarsi sulla combinazione tra fisicità e assenza che trova riscontro nella dimensione fantasmagorica del luogo espositivo: un antico castello “sotto incantesimo”, forse abitato da fantasmi, espressione di un’intangibilità materiale che l’artista sembra riscontrare nella realtà prodotta dall’alta definizione e dalla cultura digitale.
Afferma Carolyn Christov-Bakargiev: “L’originalità della rassegna sta nell’allestimento voluto dall’artista, che si sofferma sulle caratteristiche emozionali, storiche e architettoniche dello spazio in cui la mostra si sviluppa. Se l’edificio è un corpo, il cervello è all’ultimo piano, nel sottotetto, dove Ed Atkins vuole stare, il centro neurologico del pensiero e degli affetti dell’edificio-corpo. Le ampie sale, con i loro soffitti di travi in ​​legno a vista e la colonna centrale del camino ascendente in mattoni rossi – un tempo adibite a caserma – restituiscono un luogo metaforico, ancestrale, in cui presenza e assenza rimandano alla sensazione di una casa “stregata” tra antico e contemporaneo”.
 
L’architettura contemporanea della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ospita invece l’opera più recente dell’artista, Safe Conduct, 2016, un’installazione video a tre canali le cui immagini riprendono i filmati degli aeroporti che illustrano ai viaggiatori le procedure da seguire per passare i controlli di sicurezza. Oltre all’installazione video, Atkins presenterà una serie di nuovi lavori grafici collegati all’opera Safe Conduct. Alla Fondazione Sandretto, aggiunge Christov-Bakargiev, “il protagonista dà corpo allo stato d’ansia che caratterizza la nostra epoca di paure e vulnerabilità e al contempo di eccessi di controlli negli spazi pubblici che, sebbene abbiano la finalità di garantire la nostra sicurezza, finiscono con il ledere la nostra privacy. Il confine sempre più labile tra ciò che sembra reale e ciò che lo è davvero è uno dei temi trattati dall’artista, nonché un tratto distintivo della società digitale, in cui tutto è mediato”.
 
In occasione della mostra sarà pubblicato per i tipi di Skira un catalogo a cura di Marianna Vecellio e Carolyn Christov-Bakargiev. Il corpo principale del volume è costituito da una vasta sezione concepita e assemblata da Atkins come un libro d’artista, fatta di immagini, testi ed elementi grafici provenienti dai tanti universi descritti nei suoi video, o da essi ispirati. Ai nuovi saggi delle due curatrici, di Irene Calderoni e Chiara Vecchiarelli si affiancano una cronologia scientifica e una vasta antologia con scritti inediti di Atkins, contributi critici di Kirsty Bell, Melissa Gronlund, Martin Herbert, Leslie Jamison, Joe Luna, Jeff Nagy, Mike Sperlinger e Patrick Ward e interviste all’artista realizzate da Katie Guggenheim, Hans Ulrich Obrist, Beatrix Ruf e Richard Whitby.

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