Fatto in Italia. Dal Medioevo al Made in Italy

Maestranze trapanesi, Scrigno, seconda metà XVII sec.
Dal 19 March 2016 al 10 July 2016
Venaria Reale | Torino
Luogo: Reggia di Venaria Reale
Indirizzo: piazza della Repubblica 4
Orari: da martedì a venerdì dalle ore 9 alle 17; sabato, domenica e festivi dalle ore 9 alle 18.30
Curatori: Alessandra Guerrini
Enti promotori:
- Sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica
Costo del biglietto: intero € 12, ridotto € 10, da 6 a 21 anni € 6, gratuito under 6
Telefono per informazioni: +39 011 4992333
E-Mail info: prenotazioni@lavenariareale.it
Sito ufficiale: http://www.lavenaria.it
La mostra si propone di rintracciare nella storia della produzione artistica italiana quei momenti straordinari, tra Medioevo e Novecento inoltrato, nei quali la qualità artistica, la capacità di innovazione e l’eccellenza tecnica si sono uniti per produrre beni che, riconoscibili per il loro stile e diventati di moda, sono stati esportati nel resto d’Europa. La mostra coinvolge prestigiosi enti europei ed italiani, come il Victoria and Albert Museum, il Louvre, il Museo dei Tessuti e delle Arti decorative di Lione, il Museo di Capodimonte, il Museo Nazionale del Bargello, il Castello Sforzesco.
“Fato in… nella butega de…”, impresso sul retro delle maioliche realizzate in Italia, è il marchio, il segno forte che fin dal Medioevo identificava la qualità artistica e artigianale del prodotto fatto in Italia. Prende inizio proprio dal Duecento la straordinaria avventura del “Made in Italy”, che la Reggia di Venaria presenta in una mostra dedicata alle eccezionali creazioni artigianali tra il Medioevo e la prima metà del Seicento con alcune riflessioni sul contemporaneo.
La mostra si propone di rintracciare nella storia della produzione artistica italiana quei momenti straordinari in cui la qualità artistica, la capacità di innovazione e l’eccellenza tecnica si sono uniti per produrre beni che, riconoscibili per il loro stile e diventati di moda, sono stati esportati nel resto d’Europa. Dai tessuti lucchesi a quelli veneziani e genovesi, dagli avori medievali degli Embriachi alle invenzioni dell’oreficeria milanese del Cinquecento, dalle armature lombarde ai bronzetti che diffusero il gusto per l’antico, fino alle maioliche di Faenza poi note in Francia come faïences: sono alcuni dei momenti della produzione artistica italiana in cui vennero creati oggetti di straordinaria qualità tecnica e decorativa. Creazioni che, ispirandosi al rapporto con l’antico che connotava l’arte italiana, attinsero alle più avanzate invenzioni delle arti cosiddette maggiori e costituirono il tramite più rapido della diffusione nel mondo dei modelli iconografici e stilistici elaborati in Italia.
La mostra racconta la storia del “Made in Italy” dalle sue lontane origini fino alla produzione più attuale. Una vicenda nata nelle botteghe e nelle corporazioni medievali, dove il genio artistico si trasformava in produzione artigianale, e che poi dall’età della rivoluzione industriale, ricompare oggi in questo scorcio di XXI secolo. Nelle ultime sale della mostra, nella grande Sala delle Commedie, sono posizionate le creazioni di alcuni giovani designer italiani che, in diretta linearità con gli artisti del passato, lavorano i medesimi materiali utilizzati secoli prima (terra, ferro e vetro) per realizzare le loro opere.
Data l’ampiezza della diffusione di queste opere, la mostra coinvolge prestigiosi prestatori europei ed italiani: il Victoria and Albert Museum, il Louvre, il Museo dei Tessuti e delle Arti decorative di Lione, il Museo di Capodimonte, il Museo Nazionale del Bargello e il Castello Sforzesco .
Barbara Brondi & Marco Rainò per “FATTO IN ITALIA. Poetiche contemporanee” Comitato scientifico di esperti formato da Vincenzo Abbate, Fulvio Cervini, Marzia Cataldi Gallo, Davide Gasparotto, Guido Guerzoni, Silvio Leydi, Massimo Negri, Paulus Rainer, Carmen Ravanelli Guidotti, Maria Ludovica Rosati, Michele Tomasi, Susanna Zanuso.
“Fato in… nella butega de…”, impresso sul retro delle maioliche realizzate in Italia, è il marchio, il segno forte che fin dal Medioevo identificava la qualità artistica e artigianale del prodotto fatto in Italia. Prende inizio proprio dal Duecento la straordinaria avventura del “Made in Italy”, che la Reggia di Venaria presenta in una mostra dedicata alle eccezionali creazioni artigianali tra il Medioevo e la prima metà del Seicento con alcune riflessioni sul contemporaneo.
La mostra si propone di rintracciare nella storia della produzione artistica italiana quei momenti straordinari in cui la qualità artistica, la capacità di innovazione e l’eccellenza tecnica si sono uniti per produrre beni che, riconoscibili per il loro stile e diventati di moda, sono stati esportati nel resto d’Europa. Dai tessuti lucchesi a quelli veneziani e genovesi, dagli avori medievali degli Embriachi alle invenzioni dell’oreficeria milanese del Cinquecento, dalle armature lombarde ai bronzetti che diffusero il gusto per l’antico, fino alle maioliche di Faenza poi note in Francia come faïences: sono alcuni dei momenti della produzione artistica italiana in cui vennero creati oggetti di straordinaria qualità tecnica e decorativa. Creazioni che, ispirandosi al rapporto con l’antico che connotava l’arte italiana, attinsero alle più avanzate invenzioni delle arti cosiddette maggiori e costituirono il tramite più rapido della diffusione nel mondo dei modelli iconografici e stilistici elaborati in Italia.
La mostra racconta la storia del “Made in Italy” dalle sue lontane origini fino alla produzione più attuale. Una vicenda nata nelle botteghe e nelle corporazioni medievali, dove il genio artistico si trasformava in produzione artigianale, e che poi dall’età della rivoluzione industriale, ricompare oggi in questo scorcio di XXI secolo. Nelle ultime sale della mostra, nella grande Sala delle Commedie, sono posizionate le creazioni di alcuni giovani designer italiani che, in diretta linearità con gli artisti del passato, lavorano i medesimi materiali utilizzati secoli prima (terra, ferro e vetro) per realizzare le loro opere.
Data l’ampiezza della diffusione di queste opere, la mostra coinvolge prestigiosi prestatori europei ed italiani: il Victoria and Albert Museum, il Louvre, il Museo dei Tessuti e delle Arti decorative di Lione, il Museo di Capodimonte, il Museo Nazionale del Bargello e il Castello Sforzesco .
Barbara Brondi & Marco Rainò per “FATTO IN ITALIA. Poetiche contemporanee” Comitato scientifico di esperti formato da Vincenzo Abbate, Fulvio Cervini, Marzia Cataldi Gallo, Davide Gasparotto, Guido Guerzoni, Silvio Leydi, Massimo Negri, Paulus Rainer, Carmen Ravanelli Guidotti, Maria Ludovica Rosati, Michele Tomasi, Susanna Zanuso.
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