Federico Clavarino. Emergency Exit

© Federico Clavarino - Courtesy Viasaterna, Milano | Federico Clavarino, Untitiled dalla serie "Eel Soup", 2016-2020

 

Dal 29 Luglio 2021 al 26 Settembre 2021

Torino

Luogo: CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia

Indirizzo: Via delle Rosine 18

Orari: da mercoledì a domenica 11-19. Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura. La prenotazione è consigliata

Curatori: Giangavino Pazzola

Costo del biglietto: Intero: €10, Ridotto: €6, Gratuito bambini fino a 12 anni possessore della tessera ICOM possessore della tessera Abbonamento Musei Torino Piemonte possessore della tessera Torino+Piemonte Card visitatori diversamente abili e un loro accompagnatore guide turistiche abilitate

Telefono per informazioni: +39.011.0881150

E-Mail info: camera@camera.to

Sito ufficiale: http://camera.to


Il 29 luglio 2021, nella Project Room di CAMERA, apre al pubblico Emergency Exit, mostra personale di Federico Clavarino (Torino, 1984) che, attraverso la rilettura e ri-significazione di venticinque fotografie e oggetti creati negli ultimi anni dall’artista, prende in esame i temi ricorrenti della sua ricerca artistica per verificare le modalità di formazione delle identità contemporanee.

Curato da Giangavino Pazzola, il percorso espositivo include immagini provenienti da tre serie di lavori ideati dall’inizio della carriera di Clavarino sino ad oggi: Italia o Italia (2010-2014), The Castle (2011-2016) e Eel Soup (2016-2020).

Nelle opere appartenenti a Italia o Italia (2010-2014), realizzate dopo essersi trasferito in Spagna, Clavarino riguarda al territorio di origine con uno sguardo rinnovato, esplorando il paesaggio italiano come un luogo del passato. Un viaggio fisico e interiore allo stesso tempo, che restituisce pezzi di città enigmatiche e sospese tra passato e presente, il cui sviluppo è condizionato dal rapporto conflittuale con l’eredità monumentale e con le rovine della cultura antica. Con i lavori di The Castle (2011-2016), il fotografo torinese si interroga sul significato di Europa come identità politica individuale e collettiva, immortalandone in bianco e nero quei simboli che generano identificazione, stereotipi e tensioni. Anche in questo caso, l’autore compie un viaggio dove il registro documentaristico, tuttavia, è più rarefatto e il paesaggio è restituito per frammenti e appunti visivi che, allo stesso tempo, indagano e ricostruiscono tale identità in formazione. L’esito di tale percorso non è una dichiarazione, ma un invito a interrogarsi sull’importanza del patrimonio culturale condiviso come elemento centrale per dare forma a un clima che accomuna cose, persone, città. Il frammento e il dettaglio quasi irrilevante caratterizzano anche i lavori inclusi nella serie Eel Soup (2016-2020), dove parti di corpi e di luoghi si dispiegano e si avvolgono, si flettono e si toccano in maniera armoniosa per l’occhio del fotografo, ma rischiano di essere trascurabili o invisibili all’attenzione del mondo.
Con questo progetto, mostrando il contatto tra organico e inorganico esaltato anche dal dialogo delle fotografie con le sculture realizzare insieme all’artista Tami Izko (Cochabamba, 1984), Clavarino mette in luce la debolezza delle relazioni contemporanee e la necessità di costruire realtà accoglienti fatta di vicinanza, coesistenza e condivisione.

Completano il percorso espositivo dei lavori inediti che fanno parte delle ultime ricerche di Clavarino sulla relazione tra l’immagine e lo spazio della scena, in cui semplici gesti come quelle del parlare o del leggere vengono immortalati su fondale neutro, amplificandone così il valore di finzione.

Emercency Exit
 di Federico Clavarino è il secondo appuntamento del ciclo di mostre “Passengers. Racconti dal mondo nuovo”, un progetto di ricognizione ideato da CAMERA e focalizzato sull’esplorazione dello scenario artistico dei fotografi nati fra i primi anni Ottanta e metà anni Novanta.
 
La mostra è in collaborazione con la galleria Viasaterna di Milano.

Federico Clavarino (Torino, 1984) è fotografo e docente che vive e lavora a Londra. Dopo aver studiato scrittura creativa presso la Scuola Holden di Alessandro Baricco a Torino, ha continuato la sua formazione nella fotografia documentaria presso BlankPaper Escuela diretta da Fosi Vegue a Madrid, dove ha anche insegnato tra il 2012 e il 2017 e con un Master of Research presso il Royal College of Art di Londra (2019-2020). Il lavoro di Clavarino è incentrato su temi come il potere, la storia e la rappresentazione. Finora ha pubblicato sette libri: Ukraina Pasport (Fiesta Ediciones, 2011), Italia o Italia (Akina, 2014), The Castle (Dalpine, 2016), La Vertigine (Witty Kiwi, 2017), Hereafter (Skinnerboox, 2019), Alvalade (XYZ, 2019) e Ghost Stories (EA, 2021). Il suo lavoro è stato esposto in diverse parti d’Italia e d’Europa con mostre personali e collettive, in festival come PhotoEspaña, Les Recontres d’Arles e Fotofestiwal Łódź, in gallerie pubbliche e private, tra cui Contretype a Bruxelles (2021), Sa Nostra a Palma de Mallorca (2020), Viasaterna a Milano (2019) , Temple a Parigi (2016), Espace JB a Geneve e in musei quali Caixa Forum Madrid / Barcellona (2017), MACRO Roma (2015). Ha collaborato come docente per conferenze e workshop con musei (MACRO a Roma, CCCB a Barcellona, Museo San Telmo a San Sebastian, Victoria and Albert Museum a Londra), in alcune scuole (ISSP in Lettonia, DOOR e Officine Fotografiche a Roma) e università (Leeds University, University of Roehampton London, Galles del Sud, Universidad de Navarra).
 

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