High Resolution

High Resolution, Gagliardi Art System, Torino
Dal 08 Novembre 2014 al 10 Gennaio 2015
Torino
Luogo: Gagliardi Art System
Indirizzo: via Cervino 16
Orari: da martedì a sabato 15.30-19 o su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 011 19700031
E-Mail info: gallery@gasart.it
Sito ufficiale: http://www.gasart.it
In occasione della Notte delle arti contemporanee Gagliardi Art System propone una selezione di lavori e artisti della galleria dal titolo High Resolution.
Si tratta di opere ed installazioni che per loro natura possono essere associati ad un concetto di “alta risoluzione” nel’ambito dello stimolo visivo e, più in generale, sensoriale.
L’installazione di Daniele D’Acquisto pare proiettare lo spettatore nelle sperimentazioni dell’Arte Povera, mentre nella sostanza Daniele alimenta la sua ricerca con la Fisica. S-Reverse è stato recentemente esposto alla Fondazione Museo Pino Pascali di Polignano a Mare in una personale curata da Lorenzo Madaro.
La stessa percezione di trovarsi in un ambiente a risoluzione variabile la si prova quando ci si immerge nella grande installazione Aerei di Fabio Viale. Anche il questo caso l’occhio si perde fra i dettagli di numerosi aerei di marmo che paiono essere di carta. Parallelamente, grazie allo sguardo periferico, ci illudiamo di essere immersi nell’opera o sovrastati da uno stormo di aerei .
Osservando Raben di Glaser/Kunz è analoga la percezione di immersione in un ambiente tanto naturale quanto artefatto. In questo caso le sensazioni che il lavoro ci trasmette sono possibili proprio ricorrendo a tutte le risorse che l’high-tech mette ora a disposizione degli artisti come tavolozza contemporanea. Una sapiente opera di cattura digitale dell’anima e della vitalità dei protagonisti di questo lavoro (i corvi) e una complessa manipolazione dei file e delle dinamiche di proiezione e installazione rendono surreale e magico il lavoro.
High Resolution è tutto il lavoro di Ralf Kaspers: in questo caso Ralf presenta una ossessiva ripetizione di elementi in realtà sempre diversi fra di loro con cui compone delle texture di gradi o decorazioni militari, di gessetti, di tessuti.
Assemblati in grandi lavori fotografici che richiedono la doppia lettura, del totale e del dettaglio, anzi delle centinaia di dettagli che compongono l’insieme dell’opera.
Ralf Kaspers appartiene alla scuola di Duesseldorf, città fortunata che ha sviluppato, com’è noto, una altissima competenza anche tecnica di stampa, unica al mondo.
Da questa scuola arriva anche Frank Thiel. Il suo occhio indaga le costruzioni della periferia di Berlino e anche in questo caso possiamo perderci in una visione d’insieme, ma probabilmente saremo attirati a controllare in dettaglio finestra per finestra se siano animate da un’umanità da scrutare.
Strutture di tubi Innocenti, griglie, finestre creano texture immaginarie alla stregua di quelle suggerite da Kaspers.
Infine Giuliana Cunèaz. Per definizione high resolution o high-tech. Un microscopio elettronico mette l’artista in relazione con un mondo infinitesimamente piccolo. Le nano particelle che osserva diventano oggetto di video estremamente visionari in 3D o si trasformano in piccole sculture. In mostra troviamo due scatole magiche che assemblano tutte le risorse espressive dell’artista. Video e sculture vivono in simbiosi in un’unica opera scultorea o di design che mette in connessione la memoria delle wunderkammer con l’estremamente nuovo o futuribile della ricerca più avanzata.
Si tratta di opere ed installazioni che per loro natura possono essere associati ad un concetto di “alta risoluzione” nel’ambito dello stimolo visivo e, più in generale, sensoriale.
L’installazione di Daniele D’Acquisto pare proiettare lo spettatore nelle sperimentazioni dell’Arte Povera, mentre nella sostanza Daniele alimenta la sua ricerca con la Fisica. S-Reverse è stato recentemente esposto alla Fondazione Museo Pino Pascali di Polignano a Mare in una personale curata da Lorenzo Madaro.
La stessa percezione di trovarsi in un ambiente a risoluzione variabile la si prova quando ci si immerge nella grande installazione Aerei di Fabio Viale. Anche il questo caso l’occhio si perde fra i dettagli di numerosi aerei di marmo che paiono essere di carta. Parallelamente, grazie allo sguardo periferico, ci illudiamo di essere immersi nell’opera o sovrastati da uno stormo di aerei .
Osservando Raben di Glaser/Kunz è analoga la percezione di immersione in un ambiente tanto naturale quanto artefatto. In questo caso le sensazioni che il lavoro ci trasmette sono possibili proprio ricorrendo a tutte le risorse che l’high-tech mette ora a disposizione degli artisti come tavolozza contemporanea. Una sapiente opera di cattura digitale dell’anima e della vitalità dei protagonisti di questo lavoro (i corvi) e una complessa manipolazione dei file e delle dinamiche di proiezione e installazione rendono surreale e magico il lavoro.
High Resolution è tutto il lavoro di Ralf Kaspers: in questo caso Ralf presenta una ossessiva ripetizione di elementi in realtà sempre diversi fra di loro con cui compone delle texture di gradi o decorazioni militari, di gessetti, di tessuti.
Assemblati in grandi lavori fotografici che richiedono la doppia lettura, del totale e del dettaglio, anzi delle centinaia di dettagli che compongono l’insieme dell’opera.
Ralf Kaspers appartiene alla scuola di Duesseldorf, città fortunata che ha sviluppato, com’è noto, una altissima competenza anche tecnica di stampa, unica al mondo.
Da questa scuola arriva anche Frank Thiel. Il suo occhio indaga le costruzioni della periferia di Berlino e anche in questo caso possiamo perderci in una visione d’insieme, ma probabilmente saremo attirati a controllare in dettaglio finestra per finestra se siano animate da un’umanità da scrutare.
Strutture di tubi Innocenti, griglie, finestre creano texture immaginarie alla stregua di quelle suggerite da Kaspers.
Infine Giuliana Cunèaz. Per definizione high resolution o high-tech. Un microscopio elettronico mette l’artista in relazione con un mondo infinitesimamente piccolo. Le nano particelle che osserva diventano oggetto di video estremamente visionari in 3D o si trasformano in piccole sculture. In mostra troviamo due scatole magiche che assemblano tutte le risorse espressive dell’artista. Video e sculture vivono in simbiosi in un’unica opera scultorea o di design che mette in connessione la memoria delle wunderkammer con l’estremamente nuovo o futuribile della ricerca più avanzata.
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