Hugo Pratt. Un genio italiano dai comics alla pop-art
Hugo Pratt, Allegretti Contemporanea, Torino
Dal 28 September 2012 al 27 October 2012
Torino
Luogo: Allegretti Contemporanea
Indirizzo: via San Francesco d’Assisi 14
Orari: da martedì a sabato 15-19
Curatori: Little Nemo Art Gallery
Telefono per informazioni: +39 011 5069646
E-Mail info: info@allegretticontemporanea.it
Sito ufficiale: http://www.allegretticontemporanea.it/
Allegretti Contemporanea e Little Nemo Art Gallery presentano una mostra dedicata al maestro di Malamocco. Disegni, grafiche e serigrafie firmate, manifesti di mostre, portfolii, oggetti pubblicitari, cels e tutte le opere a stampa.
Da Ernie Pike a Corto Maltese, un excursus visivo sui grandi characters di Pratt. Per l’occasione verrà realizzato un catalogo illustrato con presentazione di Vincenzo Mollica e testo critico di Armando Audoli.
La mostra inaugurerà il 27 settembre 2012 e si protrarrà fino al 26 ottobre.
Sabato 27 le opere esposte saranno battute all’asta dalla casa d’aste Little Nemo.
«Io faccio della pittura…forse figurativa? La pittura può essere molte cose. Io posso dire che dopo l’esplosione della Pop art in America, tutto il mondo ne parla quando in verità, tutto è partito dai comics. Io, ho cercato di fare una cosa diversa… lavorare in un altro senso.
La Pop art è un fumetto ingrandito; i pittori si sono impadroniti di questa forma popolare per fare dei quadri tratti dal fumetto. In verità, io prendo una porzione di uno dei miei disegni e la ingrandisco. Io non prendo il disegno intero. Prendo una parte di 1 centimetro e la ingrandisco a 2 metri così quella parte diventa astratta. Ma rimane sempre un fumetto.»
Hugo Pratt, Phénix, primi anni ‘70
A Hugo Pratt, forse per vezzo o forse per intima convinzione, piaceva considerarsi ostinatamente un “fumettaro”. Egli era, in verità, un artista in senso assoluto: a prescindere dal linguaggio adottato. Un artista cerebrale e lirico a un tempo. Attraverso il suo segno inconfondibile, la cultura – una cultura di alto profilo – si stemperava in un lirismo rapsodico, sempre e comunque letterario, talvolta percorso da un fremito di indefinita nostalgia. Tutto ciò avveniva, però, con una naturalezza istintiva che è solo caratteristica del vero genio. Dando ormai per scontato il debito iniziale nei confronti di alcuni “patriarchi” del fumetto nordamericano (ne citiamo uno, esemplare, su tutti: Milton Caniff), ci interessa sottolineare la comunque precoce maturazione di uno stile davvero personalissimo e l’approdo, in un anno-chiave quale fu il 1967, al linguaggio internazionale della Pop Art. Infatti, sull’onda lunga dei recenti successi di Roy Lichtenstein, Pratt volle percorrere un cammino inverso: partire dal fumetto per arrivare all’arte. Nacque così la serie di 12 serigrafie dal titolo BRR... BRRR! The British Winter’s Grenadiers, esposta per la prima volta nella Galleria L’Elefante di Venezia dal dicembre 1967 al febbraio 1968. In quegli stessi frangenti, con Una ballata del mare salato, prendeva il largo Corto Maltese.
Armando Audoli
Da Ernie Pike a Corto Maltese, un excursus visivo sui grandi characters di Pratt. Per l’occasione verrà realizzato un catalogo illustrato con presentazione di Vincenzo Mollica e testo critico di Armando Audoli.
La mostra inaugurerà il 27 settembre 2012 e si protrarrà fino al 26 ottobre.
Sabato 27 le opere esposte saranno battute all’asta dalla casa d’aste Little Nemo.
«Io faccio della pittura…forse figurativa? La pittura può essere molte cose. Io posso dire che dopo l’esplosione della Pop art in America, tutto il mondo ne parla quando in verità, tutto è partito dai comics. Io, ho cercato di fare una cosa diversa… lavorare in un altro senso.
La Pop art è un fumetto ingrandito; i pittori si sono impadroniti di questa forma popolare per fare dei quadri tratti dal fumetto. In verità, io prendo una porzione di uno dei miei disegni e la ingrandisco. Io non prendo il disegno intero. Prendo una parte di 1 centimetro e la ingrandisco a 2 metri così quella parte diventa astratta. Ma rimane sempre un fumetto.»
Hugo Pratt, Phénix, primi anni ‘70
A Hugo Pratt, forse per vezzo o forse per intima convinzione, piaceva considerarsi ostinatamente un “fumettaro”. Egli era, in verità, un artista in senso assoluto: a prescindere dal linguaggio adottato. Un artista cerebrale e lirico a un tempo. Attraverso il suo segno inconfondibile, la cultura – una cultura di alto profilo – si stemperava in un lirismo rapsodico, sempre e comunque letterario, talvolta percorso da un fremito di indefinita nostalgia. Tutto ciò avveniva, però, con una naturalezza istintiva che è solo caratteristica del vero genio. Dando ormai per scontato il debito iniziale nei confronti di alcuni “patriarchi” del fumetto nordamericano (ne citiamo uno, esemplare, su tutti: Milton Caniff), ci interessa sottolineare la comunque precoce maturazione di uno stile davvero personalissimo e l’approdo, in un anno-chiave quale fu il 1967, al linguaggio internazionale della Pop Art. Infatti, sull’onda lunga dei recenti successi di Roy Lichtenstein, Pratt volle percorrere un cammino inverso: partire dal fumetto per arrivare all’arte. Nacque così la serie di 12 serigrafie dal titolo BRR... BRRR! The British Winter’s Grenadiers, esposta per la prima volta nella Galleria L’Elefante di Venezia dal dicembre 1967 al febbraio 1968. In quegli stessi frangenti, con Una ballata del mare salato, prendeva il largo Corto Maltese.
Armando Audoli
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