La Milanesiana 2023 - Ezio Gribaudo. Poesia della materia / Jo Endoro

Ezio Gribaudo nel suo studio di via Mancini, 1965, con le sue opere Flani. Courtesy Archivio Gribaudo

 

Dal 22 Giugno 2023 al 24 Settembre 2023

Venaria Reale | Torino

Luogo: Reggia di Venaria Reale

Indirizzo: Piazza della Repubblica 4

Orari: dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00

Curatori: Archivio Gribaudo e Elisabetta Sgarbi

Costo del biglietto: ingresso gratuito


LA MILANESIANA, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, ospita dal 22 giugno al 24 settembre presso la Reggia di Venaria a Venaria Reale la mostra “Ezio Gribaudo. Poesia della materia” a un anno dalla sua scomparsa dell’artista ed editore Ezio Gribaudo (1929-2022). 

Un’esposizione, a cura di Archivio Gribaudo e Elisabetta Sgarbi, di una serie di opere emblematiche dell’artista torinese dagli anni Sessanta a oggi.

«A un anno dalla scomparsa di Ezio Gribaudo, ho accolto un desiderio di sua figlia Paola, un desiderio che era anche mio, di dedicargli una mostra, e di farlo nella cornice più sontuosa, le sale della Reggia di Venaria. La classicità delle sale renderà ancora più evidente l’estro, l’ironia, le forme di Ezio. Una mostra che giocherà con la serietà della Venaria» racconta Elisabetta Sgarbi.

L’inaugurazione si terrà il 22 giugno alle ore 19.00, interverranno Paola Gribaudo, Vittorio Sgarbi e Elisabetta Sgarbi.
L’esposizione Ezio Gribaudo. Poesia della materia è in collaborazione con Consorzio Delle Residenze Reali Sabaude e Ciacco Arte e il progetto di allestimento è di Luca Volpatti. 
Accesso libero dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00.

Sempre dal 22 giugno al 24 settembre, la Corte d'onore della Reggia ospiterà la mostra “Jo Endoro” che verrà inaugurata sempre il 22 giugnoalle ore 20.00 alla presenza dell’artista, Vittorio Sgarbi e Elisabetta Sgarbi.

Jo Endoro nasce come scultore, ispirandosi alle forme neoclassiche del Canova, reinterpretate attraverso l'uso di tecniche innovative.Vecchio e nuovo, presente e passato continuano a incontrarsi anche nelle sue opere più recenti, dove la sensibilità pop e urbana fa i conti con la sfida posta dall'elemento classico, che costringe lo spettatore a fermarsi a riflettere sulle proprie radici.
 
«Jo Endoro - spiega Vittorio Sgarbi - si esercita in pittura e scultura con l’intenzione di rigenerare teste e torsi antichi, rielaborando le immagini classiche su superfici logorate, nel caso delle pitture, o con articolazioni dell’avambraccio e della mano compressi in parallelepipedi che ne accentuano il valore iconico, nel caso delle sculture. Endoro sa che la dimensione monumentale è preclusa al nostro tempo Non ci è dato rappresentare eroi, e neppure esaltare la compiutezza della forma. Siamo anche noi perduti. La storia degli uomini e della loro immagine sembra conclusa, e noi costretti ad agitarci nel vuoto di un dopo storia. Anche i frammenti di Endoro appaiono sottovuoto come per salvarsi dal rischio di un’ulteriore consunzione».

«Una nuova mostra di un artista “nuovo”, classico e contemporaneo. Erede di una grande tradizione di scultori del marmo, Jo Endoro non smette di cercare di rinnovarla. E nella cornice dei giardini della Venaria, le sue opere si segnaleranno per una elegante distonia» afferma Elisabetta Sgarbi.
 
La personale dedicata a “Jo Endoro” è in collaborazione con Consorzio Delle Residenze Reali Sabaude, Ealixir e Ciacco Arte
 
Per le inaugurazioni, prenotarsi al seguente link: www.eventbrite.it/e/biglietti-inaugurazione-mostra-ezio-gribaudo-poesia-della-materia-jo-endoro-634550907847?aff=ebdsoporgprofile
 
I cataloghi delle 8 mostre ospitate quest’anno da La Milanesiana sono editi dalla Fondazione Elisabetta Sgarbi.
 
Ezio Gribaudo (Torino, 1929-2022), formatosi all’Accademia di arte di Brera e successivamente presso la facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, è stato artista ed editore. Come editore d’arte ha collaborato con Chagall, de Chirico, Fontana, Peggy Guggenheim, Miró, Moore.
Come artista, attraverso vari media e tecniche miste, nonché i tradizionali strumenti pittorici, è passato dalla grafica alla scultura e alla pittura, con gli utensili della moderna industria tipografica, poi sostituiti con torchi manuali.
Gribaudo ha vinto il premio per la grafica alla XXXIII Biennale di Venezia (1966) con i logogrifi, basati su parole scomposte nei loro elementi costitutivi per formarne altre, potenzialmente infinite, una sorta di indovinello in versi. I logogrifi hanno poi dato origine a molteplici sviluppi materici e verbali quali i metallogrifi (opere realizzate su fogli di poliestere metallizzati)e i saccogrifi (realizzati in polistirolo e sacchi in tela di juta). Nel 1976 ha organizzato una mostra della Peggy Guggenheim Collection alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino. Nello stesso anno ha progettato con Andrea Bruno il proprio studio a Torino. Nel 1978 si è occupato della mostra di Jean Dubuffet alla Promotrice delle Belle Arti (Torino) per la FIAT.
Dal 2003 al 2005 è stato presidente dell’Accademia Albertina di Torino, di cui è rimasto poi presidente onorario.
Le sue opere da artista sono esposte, tra gli altri, in musei quali il Museum of Modern Art di New York, la Peggy Guggenheim Collection e Ca’ Pesaro di Venezia, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, l’Accademia Albertina di Belle Arti e il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, entrambi a Torino.
 
Jo Endoro è uno scultore italiano. Ideale allievo del Canova, ne insegue le forme dal suo laboratorio situato nel cuore delle Alpi Apuane. Pittore a un tempo visionario e formalista negli anni trascorsi in Repubblica Dominicana, sperimenta tecniche innovative attraverso l’uso di pannelli di legno riciclato proveniente dal cuore della foresta pluviale.
Nelle sue opere più recenti, realizzate nei lunghi soggiorni a Miami, sviluppa una sensibilità urban pop che si traduce in opere dal sapore contemporaneo, ma sempre informate dall’elemento classico.

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