Saropuma. Frammenti

Saropuma. Frammenti, Galleria d'Arte Coen, Torino

 

Dal 10 Luglio 2014 al 10 Settembre 2014

Torino

Luogo: Galleria d'Arte Coen

Indirizzo: piazza Carlo Emanuele II, 17

Orari: 10.30-12.30 / 15.30-19.30

Curatori: Patrizia Miotto

Telefono per informazioni: +39 348 4110440

E-Mail info: pm.1965@hotmail.com


Più di 15 anni di attività pittorica dell’artista siciliano, ma ormai naturalizzato torinese Saropuma, nato a Ribera (Ag) nel 1963, nella mostra che apre alla Galleria Coen di Torino, contrafforte d’angolo di Piazza Carlo Emanuele II, n. 17, ma per tutti Piazza Carlina.  Il percorso espositivo integra diversi cicli di opere, “I blu dei blu” del 1995, la solitudine di “Pagine corali” del 2002, e da “Omero il cantore esterno” del 2010, lavori diversi ma uniti dalla volontà di mantenere l’opera fedele, al suo sistema linguistico primo, la pittura.  Improntate a sottolineare lo scompenso tra flusso di realtà esterna e momento di attrazione richiamo, dato dalla fissità seducente delle figurazioni, le opere dell’artista applicano una malia lieve, fatta di sfondi dai colori corposi, incavati, come ricordi di panorami africani su cui soggetti spesso femminili dispongono ad una contemplazione lenta, riposante, alimentata dalla sensazione di ritrovarvi qualcosa di primitivo.  Sosteneva con molta ragione Leon Battista Alberti che la bellezza è una forma di difesa, e a questa idea paiono rifarsi i quadri di Saropuma; dei paraventi, dei ripari, a difesa di qualcosa d’interiore, intangibile, prezioso e fragile. Quel sistema delicato e variabile che protegge l’arte dallo scacco, dal conformismo, delle immagini seriali, che rinnova la sua forza d’eccentricità e sorpresa.   Con pari sensibilità la curatrice Patrizia Miotto individua nelle opere di Saropuma quelle tematiche che “rimandano ad una visione forte e trascinante di una realtà complessa ed allo stesso tempo estremamente scarna: donne, uccellini, oro, alfabeti, animali in un continuo déjà vu che conducono a vibrazioni di corde mai uguali. Non tralascia, neanche il sogno e il ricordo in cui l’immagine si distorce in un movimento fisso e sospeso in una materia misteriosa ed ineffabile, proprio quella di cui sono fatti i sogni ed i ricordi di ognuno”.

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