Antonio Ligabue

Antonio Ligabue, Autoritratto con sciarpa rossa, 1956
Dal 08 Novembre 2023 al 07 Aprile 2024
Trieste
Luogo: Museo Revoltella
Indirizzo: Via Armando Diaz 27
Sito ufficiale: http://museorevoltella.it
Il Museo Revoltella di Trieste ospiterà, a partire da novembre 2023, due mostre eccezionali: la prima, che partirà l’8 novembre, è dedicata ad Antonio Ligabue, uno dei più grandi artisti italiani del ‘900, e la seconda, dal 22 febbraio 2024 è dedicata all’artista più amato di ogni tempo, Vincent Van Gogh.
Due artisti diversi ma accomunati da vite sfortunate, da anime sopraffatte dal dolore e dalla follia, dalla disperata solitudine, capaci di rendere eterne le loro emozioni attraverso una pittura potente ed emozionante. Due artisti diversi ma accomunati da vite sfortunate, da anime sopraffatte dal dolore e dalla follia, dalla disperata solitudine, capaci di rendere eterne le loro emozioni attraverso una pittura potente ed emozionante.
La pluriennale collaborazione tra il Comune di Trieste e Arthemisia ha portato grandi risultati, facendo diventare Trieste una delle mete culturali più rilevanti in Italia.
Dopo i successi delle mostre Escher, Monet e gli Impressionisti di Normandia, i Macchiaioli, Cracking Art e I Love Lego, questa volta si scommette su due grandi nomi della storia dell’arte, due artisti considerati “borderline” in vita, oggi amatissimi dal grande pubblico.
Antonio Ligabue, uno degli artisti italiani più umani e commoventi del Novecento, con la sua vita così travagliata, escluso dal resto della sua gente, legato visceralmente al mondo naturale e animale e lontano dal giudizio altrui, riuscì a imprimere sulla tela il suo genio creativo; un uomo, talmente folle e unico, che con la sua asprezza espressionista riesce ancora oggi a penetrare nelle anime di chi ammira le sue opere.
Con le sue pennellate così corpose, sfuggenti e cariche di sentimenti ardenti, Antonio Ligabue – con i paesaggi, i galli, le fiere e gli intensi e numerosi autoritratti – dipinge l’esperienza originaria dell’uomo; la sua arte porta in sé la visione di una forza interiore, la dimensione della memoria.
Segnato da una vita tormentata, vive un’inquietudine inesorabile, un disadattamento personale che riesce a superare solo dipingendo, una fuga dall’inferno di una realtà che non lo ha mai accolto e lui stesso non ha mai compreso, si sente escluso da una società creata dagli uomini, vive una solitudine senza appigli che riesce a scongiurare solo attraverso la pittura.
Tutto questo è raccontato perfettamente, attraverso oltre 60 opere, in un percorso cronologico curato da Francesco Negri e Francesca Villanti, in cui sono narrate le diverse tappe dell’opera dell’artista.
La mostra, prodotta da Arthemisia, è promossa e organizzata dal Comune di Trieste – Assessorato alle politiche della cultura e del turismo, con il supporto di Trieste Convention and Visitors Bureau e PromoTurismo FVG in collaborazione con Comune di Gualtieri e Fondazione Museo Antonio Ligabue.
La mostra vede come special partner Ricola.
Dal 22 febbraio 2024, invece, aprirà al pubblico la grande mostra su Vincent Van Gogh con una selezione di oltre 50 opere provenienti dal prestigioso Museo Kröller-Müller di Otterlo, che custodisce uno dei più grandi patrimoni delle opere dell’artista.
Prodotta da Arthemisia e promossa dal Comune di Trieste, la mostra è curata da Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti.
Due artisti diversi ma accomunati da vite sfortunate, da anime sopraffatte dal dolore e dalla follia, dalla disperata solitudine, capaci di rendere eterne le loro emozioni attraverso una pittura potente ed emozionante. Due artisti diversi ma accomunati da vite sfortunate, da anime sopraffatte dal dolore e dalla follia, dalla disperata solitudine, capaci di rendere eterne le loro emozioni attraverso una pittura potente ed emozionante.
La pluriennale collaborazione tra il Comune di Trieste e Arthemisia ha portato grandi risultati, facendo diventare Trieste una delle mete culturali più rilevanti in Italia.
Dopo i successi delle mostre Escher, Monet e gli Impressionisti di Normandia, i Macchiaioli, Cracking Art e I Love Lego, questa volta si scommette su due grandi nomi della storia dell’arte, due artisti considerati “borderline” in vita, oggi amatissimi dal grande pubblico.
Antonio Ligabue, uno degli artisti italiani più umani e commoventi del Novecento, con la sua vita così travagliata, escluso dal resto della sua gente, legato visceralmente al mondo naturale e animale e lontano dal giudizio altrui, riuscì a imprimere sulla tela il suo genio creativo; un uomo, talmente folle e unico, che con la sua asprezza espressionista riesce ancora oggi a penetrare nelle anime di chi ammira le sue opere.
Con le sue pennellate così corpose, sfuggenti e cariche di sentimenti ardenti, Antonio Ligabue – con i paesaggi, i galli, le fiere e gli intensi e numerosi autoritratti – dipinge l’esperienza originaria dell’uomo; la sua arte porta in sé la visione di una forza interiore, la dimensione della memoria.
Segnato da una vita tormentata, vive un’inquietudine inesorabile, un disadattamento personale che riesce a superare solo dipingendo, una fuga dall’inferno di una realtà che non lo ha mai accolto e lui stesso non ha mai compreso, si sente escluso da una società creata dagli uomini, vive una solitudine senza appigli che riesce a scongiurare solo attraverso la pittura.
Tutto questo è raccontato perfettamente, attraverso oltre 60 opere, in un percorso cronologico curato da Francesco Negri e Francesca Villanti, in cui sono narrate le diverse tappe dell’opera dell’artista.
La mostra, prodotta da Arthemisia, è promossa e organizzata dal Comune di Trieste – Assessorato alle politiche della cultura e del turismo, con il supporto di Trieste Convention and Visitors Bureau e PromoTurismo FVG in collaborazione con Comune di Gualtieri e Fondazione Museo Antonio Ligabue.
La mostra vede come special partner Ricola.
Dal 22 febbraio 2024, invece, aprirà al pubblico la grande mostra su Vincent Van Gogh con una selezione di oltre 50 opere provenienti dal prestigioso Museo Kröller-Müller di Otterlo, che custodisce uno dei più grandi patrimoni delle opere dell’artista.
Prodotta da Arthemisia e promossa dal Comune di Trieste, la mostra è curata da Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti.
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