Keith Haring. Extralarge
Dal 02 Settembre 2012 al 15 Febbraio 2013
Udine
Luogo: Ex Chiesa di San Francesco
Indirizzo: largo Ospedale Vecchio 1
Orari: 10-22; dal 10 settembre da lunedì a venerdì 15-20; sabato e domenica 10-20
Costo del biglietto: euro 11
Telefono per informazioni: +39 345 6454855
E-Mail info: museale@arteventiudine.it
Sito ufficiale: http://www.biancoeneroudine.com/index.aspx
“Convivere con una malattia mortale ti dà una prospettiva del tutto nuova sulla vita”. Inchiodato alla croce dei primi sintomi dell’HIV che lo porterà alla morte, Haring non smise mai di incarnare un vero dissacratore, pur restando profondamente spirituale e umano.
Esperienza personale, spiritualità, società dello spettacolo: ecco la mirabile sintesi che ha mosso Haring nel comporre la serie The Ten Commandments che Gianni Mercurio, in collaborazione con Bianco&Nero, porta nella Chiesa di San Francesco a Udine accompagnata dall’altro grande capolavoro, The Marriage of Heaven and Hell. Insieme rappresentano un’intensa esplorazione di un mondo sublimato in grafia dinamica, nel quale le forze del male e del bene incidono sulla stessa realtà in un connubio di vortici e forze contrapposte.
Queste opere composte nel 1985 in tre giornate di quasi ininterrotta attività, e che dopo Udine saranno in mostra al Musèe de l’Art Moderne di Parigi, per Haring: “Sono metafore: l’immagine che rappresento può essere diverse cose nello stesso momento. Se non sapessi che sono i Dieci Comandamenti si potrebbe anche leggere una storia diversa”.
Keith Haring rappresenta uno dei vertici indiscutibili della pittura contemporanea: nato nel 1958 in Pennsylvania approdò in seguito a New York per specializzarsi negli studi. Qui, accanto a Jean-Michel Basquiat, fu l’artefice delle più significative evoluzioni dell’arte degli anni Ottanta. Capace di confrontarsi ottimamente con pittura, performance, installazioni e collage, anche grazie al suo impegno sociale, Haring divenne, e resta, una formidabile icona della cultura contemporanea.
Esperienza personale, spiritualità, società dello spettacolo: ecco la mirabile sintesi che ha mosso Haring nel comporre la serie The Ten Commandments che Gianni Mercurio, in collaborazione con Bianco&Nero, porta nella Chiesa di San Francesco a Udine accompagnata dall’altro grande capolavoro, The Marriage of Heaven and Hell. Insieme rappresentano un’intensa esplorazione di un mondo sublimato in grafia dinamica, nel quale le forze del male e del bene incidono sulla stessa realtà in un connubio di vortici e forze contrapposte.
Queste opere composte nel 1985 in tre giornate di quasi ininterrotta attività, e che dopo Udine saranno in mostra al Musèe de l’Art Moderne di Parigi, per Haring: “Sono metafore: l’immagine che rappresento può essere diverse cose nello stesso momento. Se non sapessi che sono i Dieci Comandamenti si potrebbe anche leggere una storia diversa”.
Keith Haring rappresenta uno dei vertici indiscutibili della pittura contemporanea: nato nel 1958 in Pennsylvania approdò in seguito a New York per specializzarsi negli studi. Qui, accanto a Jean-Michel Basquiat, fu l’artefice delle più significative evoluzioni dell’arte degli anni Ottanta. Capace di confrontarsi ottimamente con pittura, performance, installazioni e collage, anche grazie al suo impegno sociale, Haring divenne, e resta, una formidabile icona della cultura contemporanea.
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