STRAZIANTE, MERAVIGLIOSA BELLEZZA DEL CREATO

Giovanni Frangi, 3 gennaio
Giovanni Frangi, 3 gennaio
Dal 30 September 2011 al 1 November 2011
Codroipo | Udine
Luogo: Villa Manin
Indirizzo: Villa Manin
Curatori: Giovanni Agosti
La citazione proposta dal titolo è pasoliniana. E perfettamente si
presta alla mostra che, a cura di Giovanni Agosti, Giovanni Frangi ha
ideato per le undici stanze dell’esedra orientale di Villa Manin a
Passariano (dal 30 settembre al 6 novembre 2011).
Qui si da conto delle predilezioni espressive più recenti di Frangi,
uno dei più significativi artisti dell’Italia di oggi.
Si ha così modo di ripercorrere – in un ordine che carica di nuovo
senso anche le (poche) opere già viste in pubblico – il passaggio da
raffigurazioni della realtà tramite la pittura ad altre che hanno come
punto di partenza l’immagine fotografica. Senza che questo ingeneri
banali contrapposizioni.
E allora. Si osservano gli esperimenti di restituzione tridimensionale
di approssimazioni della natura: e qui è il Fondo del mare. Ci si
solleva l’anima con sculture in gesso e in gommapiuma, distese su un
prato finto. Si allarga il cuore osservando i cieli dipinti, in gara
con quelli veri che bucano le finestre, quasi a porgere omaggio a
quelli felici di Paolo Veronese e a quelli strappati di Giovan
Battista Tiepolo. Si ammirano, come in un museo vero, i Giardini
pubblici, che erano l’altra estate al MART di Rovereto. Si rende
visita agli orti botanici con una serie di incisioni al carborundum,
messe in carta da Corrado Albicocco: è un’occasione per chi ha perduto
la prima presentazione di questi fogli alla Galleria d’Arte Moderna di
Udine nel 2008. Si osservano nel cantiere interrotto dell’esedra i
brandelli d’argento che si arrampicano su soffitti, pavimenti, scale e
controscale. Ci si appaga davanti alle grandi tele viola, intitolate
Vallemosso, con l’acqua tremolante delle risaie della Valpadana. Si
scoprono nuovi esperimenti, accessibili, umani, come capita quasi
sempre con le opere di Giovanni Frangi: stavolta è il turno delle Tele
Nere, supporti insoliti per immagini consuete. E si approda, in un
passaggio che fa epoca nella storia dell’artista, a vedere di nuovo –
nei suoi quadri dell’ultima stanza – figure umane: su una spiaggia,
tra le rocce. Verrà da dire, lo si può scommettere, non solo ai
visitatori appassionati: “Ah, straziante, meravigliosa bellezza del
creato”. Proprio come facevano Totò e Ninetto alla fine di Che cosa
sono le nuvole? di Pier Paolo Pasolini.
presta alla mostra che, a cura di Giovanni Agosti, Giovanni Frangi ha
ideato per le undici stanze dell’esedra orientale di Villa Manin a
Passariano (dal 30 settembre al 6 novembre 2011).
Qui si da conto delle predilezioni espressive più recenti di Frangi,
uno dei più significativi artisti dell’Italia di oggi.
Si ha così modo di ripercorrere – in un ordine che carica di nuovo
senso anche le (poche) opere già viste in pubblico – il passaggio da
raffigurazioni della realtà tramite la pittura ad altre che hanno come
punto di partenza l’immagine fotografica. Senza che questo ingeneri
banali contrapposizioni.
E allora. Si osservano gli esperimenti di restituzione tridimensionale
di approssimazioni della natura: e qui è il Fondo del mare. Ci si
solleva l’anima con sculture in gesso e in gommapiuma, distese su un
prato finto. Si allarga il cuore osservando i cieli dipinti, in gara
con quelli veri che bucano le finestre, quasi a porgere omaggio a
quelli felici di Paolo Veronese e a quelli strappati di Giovan
Battista Tiepolo. Si ammirano, come in un museo vero, i Giardini
pubblici, che erano l’altra estate al MART di Rovereto. Si rende
visita agli orti botanici con una serie di incisioni al carborundum,
messe in carta da Corrado Albicocco: è un’occasione per chi ha perduto
la prima presentazione di questi fogli alla Galleria d’Arte Moderna di
Udine nel 2008. Si osservano nel cantiere interrotto dell’esedra i
brandelli d’argento che si arrampicano su soffitti, pavimenti, scale e
controscale. Ci si appaga davanti alle grandi tele viola, intitolate
Vallemosso, con l’acqua tremolante delle risaie della Valpadana. Si
scoprono nuovi esperimenti, accessibili, umani, come capita quasi
sempre con le opere di Giovanni Frangi: stavolta è il turno delle Tele
Nere, supporti insoliti per immagini consuete. E si approda, in un
passaggio che fa epoca nella storia dell’artista, a vedere di nuovo –
nei suoi quadri dell’ultima stanza – figure umane: su una spiaggia,
tra le rocce. Verrà da dire, lo si può scommettere, non solo ai
visitatori appassionati: “Ah, straziante, meravigliosa bellezza del
creato”. Proprio come facevano Totò e Ninetto alla fine di Che cosa
sono le nuvole? di Pier Paolo Pasolini.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
udine
·
villa
·
manin
·
passariano
·
bellezza
·
giovanni
·
frangi
·
straziante
·
meravigliosa
·
creato
COMMENTI

-
Dal 12 July 2025 al 24 November 2025 Venezia | Museo del Vetro
Storie di fabbriche. Storie di famiglie. FRATELLI TOSO
-
Dal 11 July 2025 al 21 September 2025 Roma | Loggia dei Vini - Villa Borghese
LAVINIA third flavor: mango and black sesame - Jimmie Durham and Monika Sosnowska
-
Dal 10 July 2025 al 10 August 2025 Roma | Palazzo Esposizioni Roma
Sergio Strizzi: lo sguardo oltre il set
-
Dal 10 July 2025 al 3 November 2025 Casale Marittimo | Bolgheri, Castagneto Carducci, Casale Marittimo
Arte diffusa sulla costa toscana. Le sculture di Giuseppe Bergomi, tra Bolgheri, Castagneto Carducci e Casale Marittimo
-
Dal 4 July 2025 al 21 September 2025 Roma | Palazzo Bonaparte
Carole A. Feuerman. La voce del corpo
-
Dal 28 June 2025 al 21 September 2025 Roma | Palazzo Bonaparte
Elliott Erwitt. Icons