Annette Albrecht. Gioielli d’arte

Annette Albrecht. Gioielli d’arte, Caffè Florian, Venezia

 

Dal 09 Ottobre 2014 al 09 Novembre 2014

Venezia

Luogo: Caffè Florian

Indirizzo: p.zza San Marco

Curatori: Stefano Stipitivich

Telefono per informazioni: +39 041 5205641

E-Mail info: info@caffeflorian.com

Sito ufficiale: http://annette-albrecht.de


Dal 9 ottobre al 9 novembre 2014, il Caffè Florian di Venezia ospita i “Gioielli d’arte” della designer tedesca Annette Albrecht. La mostra, curata da Stefano Stipitivich, propone oggetti direttamente collegati a Venezia; creazioni artistiche e poetiche che contribuiscono a sottolineare l’unicità degli spazi del Caffè veneziano.
Fulcro dell’esposizione è un anello con la testa di leone, omaggio e simbolo della storia della città lagunare, progettato appositamente per il Florian. Il leone alato  si ritrova in innumerevoli luoghi di Venezia ed è sempre stato un simbolo unificante della religione, del commercio, della difesa, dell’arte e della cultura locale. In mostra anche gioielli-scultura, collane-bracciali, catene per stivali, amuleti e “sculture per le mani”.
 I lavori di Annette Albrecht, fatti su misura, combinano l'aspetto e il carattere di chi li indossa, aiutando nella personalizzazione del proprio aspetto. Per l’artista “Un pezzo di gioielleria è spesso un compagno nei momenti di grande cambiamento. La maggior parte delle persone viene da me all'inizio di una nuova fase della vita, alla ricerca di gioielli personalizzati e di un pezzo espressivo”. Tormaline nel colore dell'oceano, peridoto fresco-verde, rosso acquamarina granato luminoso e radioso, grandi gemme colorate, sono una fonte d’ispirazione per il lavoro artistico della designer. Stilemi ricorrenti sono forme ornamentali e sacre, fiori, viti e figure di animali, che lei traduce nel suo stile moderno-barocco.
 Nella sua carriera artistica Annette Albrecht è partita dalla scultura per arrivare ai gioielli d'arte. Le sue opere degli anni ‘90, in prevalenza figurative, in argilla e bronzo, affascinavano per la loro intensità emotiva. Caratteristici di quel periodo sono volti espressivi, segnati, parti del corpo astratte, forme con espressioni quasi grezze. Successivamente l’artista trasforma le sue opere da sculture in grandezza reale a lavori sempre più piccoli e oggetti dettagliati ed elaborati. Il corpo umano resta sempre al centro del suo interesse artistico.
In riferimento all’opera centrale dell’esposizione, Stefano Stipitivich sottolinea: “Annette Albrecht, con il suo prezioso leone, realizzato espressamente per questa mostra al Florian, rende un ideale omaggio a quella passata memoria, a quel leone che identificava la grandezza della Dominante. La lavorazione dei metalli preziosi aveva, e ha ancora oggi, un’antichissima tradizione a Venezia. Gli ‘oresi, zogielieri e diamanteri’ avevano una loro associazione chiamata ‘Scuola degli Oresi’. I documenti più antichi relativi alla Scuola degli Oresi risalgono al 1231 e sono quelli contenuti nel testamento di un mercante tedesco che lasciò in eredità alla Scuola parte dei propri beni. Ecco quindi un fil rougeimmaginario che lega gli splendidi gioielli di Annette Albrecht e questo ‘orese’ tedesco che viveva e lavorava in una Venezia dove anche chi era ‘foresto’, cioè straniero, poteva avere cittadinanza se portava con sé saperi antichi legati al suo lavoro”. 
Marco Paolini, amministratore delegato del Caffè Florian, aggiunge: “Il Florian è, da quasi trecento anni, luogo dove non solo il gusto del buon vivere ma anche l’arte vera e propria sono di casa. Da più di trent’anni le sue sale accolgono il lavoro di scultori, pittori, maestri del vetro, fotografi, architetti e designer. Molte delle opere e delle installazioni hanno poi trovato uno spazio espositivo permanente nel Florian di via del Parione a Firenze, un locale nuovo dove la tradizione enogastronomica italiana si sposa all’arte contemporanea. E’ quindi con piacere che porgo il benvenuto a questa designer tedesca che con le sue opere, esposte nelle sale frequentate da Goethe e Wagner, rende omaggio alla tradizione orafa di una civiltà millenaria come quella di Venezia.”






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