Padiglione Nazionale dell'Uzbekistan 59. Esposizione Internazionale d'Arte - La Biennale di Venezia - Dixit Algorizmi. Il Giardino della Conoscenza

Space Caviar, Garden of Knowledge, renderings, 2022. Courtesy di Space Caviar

 

Dal 23 Aprile 2022 al 27 Novembre 2022

Venezia

Luogo: Quarta Tesa (Arsenale)

Indirizzo: Arsenale

Curatori: Space Caviar e Sheida Ghomashchi

Sito ufficiale: http://www.labiennale.org


La Fondazione per lo Sviluppo Artistico e Culturale (ACDF) della Repubblica dell’Uzbekistan è lieta di presentare la prima partecipazione nazionale alla Biennale Arte di Venezia. Per il debutto alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte organizzata dalla Biennale di Venezia, ACDF presenta Dixit Algorizmi. Il Giardino della Sapienza curato e progettato da Studio Space Caviar (Joseph Grima, Camilo Oliveira, Sofia Pia Belenky, Francesco Lupia) e Sheida Ghomashchi. Il Padiglione dell’Uzbekistan presenta una riflessione sull’influente lavoro di Muhammad ibn Musa al-Khwārizmī, scienzato ed erudito nato e cresciuto nell’odierna citta uzbeka di Khiva.
Dixit Algorizmi–Il Giardino della Sapienza si propone di interrogare i miti e le narrazioni all’origine delle tecnologie moderne, usando la lente degli studi artistici contemporanei per esplorare le loro radici dimenticate e le inedite risonanze con luoghi, tempi e culture lontane. Il padiglione offre interpretazioni distanti dalla tecnologia intesa come mezzo, riconoscendo la profondità e la complessità della sua storia da esplorare attraverso un ampio programma di attività pubbliche.
“Questo è il secondo anno che partecipiamo a La Biennale di Venezia, e dopo un’apertura di successo l’anno scorso, torniamo con nuove idee e sfide per il mondo dell’arte contemporanea. Quest’anno siamo orgogliosi di poter presentare il nostro progetto attraverso l’eredità della figura, nota in tutto il mondo, di Muhammad ibn Musa al-Khwarizmi, la cui Casa della Sapienza fu un’autentica piattaforma per scoperte scientifiche cruciali, oltre a diventare il nucleo di tutte le attività successive nell’ambito della scienza contemporanea. Siamo grati ai nostri curatori, che hanno potuto reinterpretare i valori del grande studioso attraverso l’arte e avvicinarsi a questioni così rilevanti oggi.”

– Saida Mirziyoyeva, Vicepresidente del Consiglio della Fondazione per lo Sviluppo dell’Arte e della Cultura della Repubblica dell’Uzbekistan.

“L’opera e l’eredità di Al-Khwarizmi sono una brillante illustrazione di un processo complesso e multilineare, risultato di una storia di idee. È uno degli studiosi più importanti nella storia dell’umanità, famoso mentre era in vita e leggendario dopo la sua morte, eppure non si sa molto della sua storia. Siamo molto lieti che il tema scelto dalla curatrice, Cecilia Alemani, sia legato alle attuali idee e missioni della Fondazione nell’ambito
delle arti contemporanee, poiché miriamo a promuovere l’approccio interdisciplinare in ogni aspetto del nostro lavoro. La mostra sarà accompagnata da attività accademiche e concettuali che proseguiranno nel padiglione durante tutto il periodo della Biennale. Quest’anno invitiamo importanti figure del mondo dell’arte contemporanea a unirsi a noi in questo giardino artificiale, l’hub culturale ispirato alla Casa della Sapienza di Al Khwarizmi, e a partecipare al nostro programma aperto
al pubblico che riunirà importanti professionisti del mondo dell’arte contemporanea, nonché artisti e curatori uzbeki emergenti. Il Padiglione dell’Uzbekistan ospiterà una serie di tavole rotonde, performance e persino un tradizionale duello poetico uzbeko. Il nostro programma pubblico fornirà il terreno fertile per artisti e curatori uzbeki e non, promuoverà il dialogo e aprirà la strada a future collaborazioni”.

– Gayane Umerova, Direttrice della Fondazione per lo Sviluppo Culturale e Artistico della Repubblica dell’Uzbekistan   “È nostra intenzione far sì che la Repubblica dell’Uzbekistan rappresenti un allontanamento dal paradigma classico che caratterizza la partecipazione alla Mostra Internazionale d’Arte, per cui principalmente il padiglione è inteso come un contenitore. Ispirandoci all’ambiente in
cui operava al-Khwārizmī stesso, vogliamo che il padiglione diventi uno spazio di produzione di percezioni e scambi di idee, un ‘giardino della conoscenza’, per così dire, in cui voci eterogenee, dall’interno e dall’esterno del campo della produzione artistica, possano convergere e sovrapporsi. Abbiamo concepito questo spazio come un luogo di meditazione ma
anche di composizione, in cui è possibile mettere in discussione l’ordine superiore delle cose e considerare la traiettoria delle storie di arte, scienza, tecnologia, filosofia e innovazione da nuove prospettive. Durante i sette mesi della Biennale d’Arte, artisti, studiosi, storici, scienziati, scrittori
e filosofi saranno invitati ad affrontare la possibilità di modernità alternative, non tanto cercando di sostituire l’immagine attuale della modernità, quanto di espanderla riconoscendone le origini profonde, in tempi e luoghi lontani e inaspettati.”

– Joseph Grima, Space Caviar

Le ricerche più significative di Al-Khwārizmī si sono svolte alla Casa della Sapienza di Baghdad, centro internazionale di ricerca e istruzione.
La Casa della Sapienza era un luogo di incontro e scambio, che si presume si sviluppasse attorno a giardini formali progettati secondo la tradizione islamica. Durante il suo mandato alla Casa della Sapienza, al-Khwārizmī svolse un ruolo fondamentale in innumerevoli attività scientifiche che coinvolsero un ampio gruppo di scienziati e intellettuali. Il design del Padiglione dell’Uzbekistan attingerà da questa tradizione di organizzazione dello spazio. La concezione islamica del giardino, come luogo di incontro e scambio, sarà reinterpretata, trasformandolo in uno spazio tecnologicamente aumentato di ricerca, riflessione e sperimentazione. Gli incontri e gli scambi all’interno del Giardino della Conoscenza saranno strutturati in un programma aperto al pubblico previsto per tutta la durata della Biennale.

Insieme al calendario di incontri ospitati nel padiglione, l’installazione sonora, Velocity0, del musicista uzbeko Abror Zufarov e dell’artista e compositore parigino e residente a Tokyo Charli Tapp, coprirà la funzione di hub per interconnettere un insieme di compositori internazionali, invitati
a sperimentare con l’algoritmo di Velocity0, attraverso una piattaforma smaterializzata chiamata The Program. Così facendo, il contributo di ogni partecipante produrrà una partitura generativa unica, suonata in modo effimero fino al successivo aggiornamento, alimentando una narrazione organica non lineare del paesaggio sonoro. Mentre l’installazione si proporrà come
un concerto algoritmico infinito, il suo programma inizierà con Transcode/ Transmute, una serie di performance intermittenti basate sugli elementi fondanti dell’antico sistema musicale dello Shashmaqom.
Velocity0 è un’installazione in continua evoluzione dell’artista Charli Tapp in cui, guidati da una serie di processi computerizzati, 88 elettromagneti colpiscono la testiera di un piano a coda elettro-acustico Yamaha CP80.  
Nel 2021, la musica del musicista uzbeko Abror Zufarov ha sfidato il fantomatico compositore della Rete Neurale in occasione della mostra Dixit Algorizmi (CCA, Uzbekistan), nel tentativo di comporre una partitura infinita basata sugli insegnamenti ed equivoci di questa provocazione.
supporto speciale Saida Mirziyoyeva (1984, Kokand, Uzbekistan) è Vice Presidentessa del Consiglio della Fondazione per lo Sviluppo Culturale e Artistico della Repubblica dell’Uzbekistan e Vice Presidentessa del Consiglio di Amministrazione del Fondo Pubblico per il Sostegno e lo Sviluppo dei
Mass Media dell’Uzbekistan. Ha conseguito la laurea triennale in Diritto Internazionale all’University of World Economy and Diplomacy della Repubblica dell’Uzbekistan (2006). Nel 2008 ha ottenuto la laurea magistrale in Legge alla State Law University di Tashkent e nel 2010 la laurea magistrale in Economia alla Moscow State University. Come membro della Commissione per l’Uguaglianza di Genere, Saida Mirziyoyeva supporta attivamente l’emancipazione femminile nel Paese. Come Vice Presidentessa del Consiglio della Fondazione per lo Sviluppo Culturale e Artistico è impegnata in prima persona in progetti finalizzati alla promozione culturale del Paese a livello internazionale. Sotto il suo patrocinio è stato inaugurato il primo Padiglione Nazionale dell’Uzbekistan alla Biennale Architettura di Venezia nel 2021 e nell’aprile 2020 ha avviato il progetto nazionale “Aiuto Sicuro”, che ha fornito aiuti materiali alle donne socialmente vulnerabili durante la pandemia da COVID-19. Inoltre sotto la sua supervisione il progetto “Ko’ngil ko’zi” (Gli occhi dell’anima) ha ampliato la propria missione al supporto dello sviluppo formativo, intellettuale e spirituale dei bambini con disabilità visive.

committente
Gayane Umerova (1985, Tashkent, Uzbekistan) è Direttrice Esecutiva della Fondazione per l’Arte e la Cultura della Repubblica dell’Uzbekistan e Segretaria Generale della Commissione Nazionale della Repubblica dell’Uzbekistan per l’UNESCO. Gayane è laureata in Business Administration alla Westminster Università e ha conseguito la laurea magistrale in Art Business all’Institute of Art di Sotheby e alla Manchester University. Gayane ha esordito come senior curator alla Art Gallery of Uzbekistan nel 2008. Nel 2013 e 2014 ha lavorato come consulente per la serie di mostre “At the Crossroads: Contemporary Art from the Caucasus and Central Asia” a Sotheby’s London. Nel 2011 è stata curatrice della sesta Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Tashkent (Uzbekistan) dopo aver coordinato i programmi formativi per la quinta edizione nel 2009.
Nel 2015 ha curato la mostra “Henry Moore: The Printmaker” allo State Art Museum of Uzbekistan. Nel 2016 Gayane ha coordinato la mostra “New Past” alla Art Gallery of Uzbekistan, che esponeva 19 artisti tra cui gli “Young British Artists” (Damien Hirst, Jake e Dinos Chapman, Gavin Turk e Sarah Lucas). È l’ideatrice di progetti architettonici su larga scala in Uzbekistan: la ricostruzione del Museo delle Arti dell’Uzbekistan a firma di Tadao Ando, la creazione el Centro d’Arte Contemporanea di Tashkent, la ricostruzione della Biblioteca Statale per bambini, così come la ricostruzione della residenza del granduca Romanov. Ha commissionato il Padiglione Nazionale dell’Uzbekistan alla 17. Mostra Internazionale d’Architettura - La Biennale di Venezia nel 2021 e, sotto
la sua guida, nel 2022 verrà organizzata la prima mostra dedicata al patrimonio culturale dell’Uzbekistan al Museo del Louvre a Parigi e nel 2023 un’esposizione di manufatti di valore archeologico verrà ospitata alla James Simon Gallery a Berlino.
La Fondazione per lo Sviluppo Culturale e Artistico della Repubblica dell’Uzbekistan crea legami di cooperazione internazionale e promuove la cultura dell’Uzbekistan a livello internazionale. La Fondazione diffonde il patrimonio nazionale attraverso lo sviluppo e il sostegno di iniziative nei settori delle belle arti e dell’architettura, della letteratura, del teatro, della musica e della danza.
La missione della Fondazione è creare un ambiente inclusivo e accessibile nelle istituzioni culturali del Paese, contribuire al rinnovamento dei musei e sviluppare il mecenatismo culturale e la formazione professionale per il settore artistico e culturale.

curatori
Space Caviar è uno studio di architettura e ricerca che lavora tra i settori del design, della tecnologia, della politica e dell’ambito pubblico. Fondato nel 2013, lo studio usa mostre, pubblicazioni, scrittura e film per esplorare e documentare le modalità contemporanee dell’abitaria e della spazializzazione della pratica sociale e politica. I lavori di Space Caviar sono stati esposti alla Biennale di Architettura di Venezia, The Victoria and Albert Museum, Biennale Interieur, Vitra Design Museum e Nilufar Gallery, tra gli altri.
Joseph Grima è un architetto e curatore e lavora a Milano. E’ direttore creativo della Design Academy Eindhoven e capo curatore del settore Design alla Triennale di Milano. E’ co-fondatore con Tamar Shafrir di Space Caviar. Grima è stato caporedattore della rivista Domus e direttore della Storefront for Art and Architecture, una galleria indipendete di New York. Nel 2014 è stato nominato co-curatore della prima Chicago Architecture Biennial e nel 2012 ha co-diretto la prima Istanbul Design Biennial. E’ stato inoltre direttore artistico di Matera Capitale della Cultura 2019.
Sheida Ghomashschi (1980, Tehran, Iran) è una curatrice indipendente e lavora a Milano. Ha partecipato a numerosi progetti tra cui una borsa di studio alla Floating University (Forensic Architecture Group, Berlino, Germania), ha curato “Archive Alive!” alla Exhibition of Ramak Fazel (Kandovan, Pejman Foundation, Tehran, Iran), è stata redattrice del magazine Tarikh Irani (Tehran, Iran), ha vinto la borsa di studio “Ideas City - Detroit” al New Museum di New York (Stati Uniti), ha lavorato nell’ambito del programma di ricerca urbana BAUHAUS (Dessau, Germania). Ha anche partecipato come artista nelle residenze di Dom Kreta (Varsavia, Polonia), Group Affinity, progetto Slavs and Tatars, Kunstverein Munchen (Monaco, Germania), Oikos Program (Lisbona, Portogallo).
installazione sonora
Charli Tapp è un artista visivo e compositore e attualmente vive in Giappone. La sua attività si manifesta in performance intime, oscure e realizzate sul
posto, film e installazioni contestuali, e i suoi lavori si comportano come viandanti nell’interpolazione culturale e nella trasposizione con un’attitudine parapolitica. Utilizzando un vasto set di strumenti e tecniche, esplora le spaccature anziché adottare una prospettiva basata sul tema; si concentra sul cambiamento dei paradigmi, sulle crepe e i punti sconnessi del tessuto di ogni situazione. Recentemente ha tenuto uno show a MONO, Lisbona (Portogallo) e ha esposto i suoi lavori alla galleria Anagra (Tokyo, Giappone). I lavori di Charli Tapp periodicamente si incrociano con il percorso di Space Caviar attraverso collaborazioni, tra cui l’organizzazione di una residenza sperimentale di composizione per la bonifica di un cratere locale, attraverso la produzione di design del suono generativo e prendendo parte al film “Blockchain” proiettato al Vitra Museum, Mudac (Svizzera), MAAT (Portogallo) e MET (Stati Uniti).
Abror Zufarov è un virtuoso dello strumento che ha perfezionato la propria tecnica nel tanbur, il sato e il dotâr sia nella scuola Tashkent-Fergana che alla Samarkand- Bukhara. È nipote di due straordinarie e fondamentali figure nella storia della musica classica professionistica dell’Uzbekistan: Turgun Alimatov e Usmon Zufarov. Attraverso una profonda indagine teorica, Abror Zufarov ha iniziato a interessarsi enormemente nella salvaguardia, rivitalizzazione e trasmissione di questa intricata eredità culturale alle future generazioni. Durante gli ultimi 20 anni, Abror Zufarov ha cercato di ricostruire il suono autentico del tanbur che venne perso nel 1930 riportando in vita lo schema metrico dello strumento e portando quindi un antico / nuovo suono al Shashmaqom. Nel 2021 Abror Zufarov ha partecipatto allo sviluppo della parte sonora del primo Padiglione Nazionale dell’Uzbekistan alla Biennale Architettura di Venezia lavorando con Carlos Casas e creando così un ulteriore livello di produzione artistica nel Padiglione.

installazione botanica
Studio Mary Lennox è uno studio creativo specializzato in flower styling, design botanico e consulenza botanica. Fondato da Ruby Barber, lo studio prende il nome dalla protagonista del romanzo The Secret Garden di Frances Hodgson Burnett, una storia che celebra la bellezza, il mistero e le qualità rigeneranti della natura. Casualmente, anche il primo studio di Ruby era situato all’angolo tra Mary e Lennox Streets a Sydney, Australia. Lo stesso edificio aveva ospitato
il primo studio fotografico del padre e la prima galleria d’arte della madre.
Con sede a Berlino dal 2012 e operante in tutto il mondo, lo Studio Mary Lennox è attivo su una vasta gamma di progetti in diverse discipline, con servizi che includono consulenza sull’immagine del marchio botanico, direzione creativa
e artistica, creazione di concetti e strategia creativa, sviluppo di contenuti, scenografie e installazioni su larga scala.

collaborazioni
CCA Lab è un laboratorio di ricerca del Centro per l’Arte Contemporanea di Tashkent che mira a sviluppare l’arte contemporanea e le pratiche culturali
in Uzbekistan, e allo stesso tempo promuovere nuove letture e punti di vista sull’eredità artistica della regione. Il fine ultimo del laboratorio è sviluppare una serie di mostre con la partecipazione di curatori internazionali in Uzbekistan e all’estero. CCA Lab offre agli artisti una nuova esperienza e promuove connessioni interdisciplinari attraverso eventi dedicati al professionisti.
Offre inoltre mostre, incontri pubblici ed eventi di sviluppo professionale.

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