Pierre Casè. Il Bestiario

Pierre Casè, Antiche presenze

 

Dal 11 Marzo 2017 al 30 Aprile 2017

Venezia

Luogo: Magazzini del Sale

Indirizzo: Dorsoduro, Zattere 265

Orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 18; lunedi chiuso

Costo del biglietto: ingresso gratuito

E-Mail info: info@uessearte.it



Alle ore 17 di sabato 11 marzo 2017 si inaugurerà ai Magazzini del Sale n. 5, località Zattere, a Venezia la rassegna di opere di Pierre Casè intitolata “Il Bestiario” con poesie di Angelo Casè.
Interverranno, insieme all’artista, Elisa Canton, Console generale aggiunto di Svizzera a Milano, e il critico d’arte Luciano Caprile.
L’evento sarà accompagnato da un catalogo stampato da Fidia Casa Editrice Lugano-Milano con testi di Luciano Caprile, Bruno Donati, Daniele Maggetti, René Pandis, Mara Rumiz, Alberto Toso Fei e Gilberto Isella.

Manifestazione collaterale
“Come in una favola”
Film documentario di René Pandis e Thomas Radlwimmer
Sede consolare della Svizzera
Palazzo Trevisan in Campo S. Agnese, Dorsoduro 810, Venezia
24 marzo ore 18.00

L’artista svizzero Pierre Casè da sempre ama indagare la materia nel suo più autentico vissuto fatto di lamiere rugginose, di legni tormentati dal tempo, di polveri da inserire nei racconti che gli crescono tra le mani. Ora questa sua ricerca l’ha riversata in 125 opere che sottolineano in maniera visivamente traumatica un momento di crisi che lo riguarda da vicino. Egli infatti abita nella parte storica di un paese della Val Maggia, in Canton Ticino, dove il rapporto della gente con la natura sta subendo radicali trasformazioni che riguardano in particolare la fauna. Pierre Casè ha pertanto raccolto e inserito nel suo ricorrente impianto strutturale, costituito da materiali “vissuti”, crani di mucche, di manzi, di capre, di pecore e di asini, che popolavano i pascoli del suo territorio, e di altri animali da compagnia come cani e gatti, senza dimenticare chi viveva nei boschi e sulle rupi, per denunciarne le mutazioni e le assenze. In tale contesto assumono un peso emozionalmente rilevante dieci crani umani, fissati al culmine di candidi bastoni ed esibiti in cerchio, per insinuare  nel visitatore un senso di oppressione e di interrogante malessere.

Al centro di questa scena spicca un libro di poesie, dedicate agli animali, di Angelo Casè, fratello di Pierre. Quale ulteriore corredo di colpa e di rammarico interviene la sequenza di formelle caratterizzate dalla cera di quelle api che a poco a poco ci stanno abbandonando a causa del dilagante inquinamento atmosferico.

Questa è pertanto una mostra dal forte impatto percettivo e di decisa denuncia, da ammirare e da meditare passo dopo passo.  
L’esposizione, ad ingresso gratuito, sarà visitabile fino al 30 aprile tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10 alle 18. Una manifestazione collaterale, che si terrà venerdì 24 marzo alle ore 18 nella sede consolare della Svizzera a Venezia in Palazzo Trevisan, Campo S. Agnese, prevede la proiezione di “Come in una favola”, film-documentario sull’artista di René Pandis e Thomas Radlwimmer.

Pierre Casè
Nato a Locarno nel 1944, l’artista vive e lavora a Maggia nel Canton Ticino. Per dieci anni, dal 1990 al 2000, è stato il direttore artistico della Pinacoteca casa Rusca di Locarno per cui ha curato l’organizzazione di importanti rassegne dedicate all’arte europea del Novecento. Da sempre, però, Casè è pittore e lungo è l’elenco delle esposizioni tenute in spazi pubblici e privati. Tra le rassegne più recenti, vanno ricordate quelle proposte nel 1998 al Museo Russo di San Pietroburgo e al Manège di Mosca, nel 1999 alla Galleria SPSAS di Locarno, nel 2001 alla Galleria del Credito Valtellinese (Palazzo Sertoli) di Sondrio, nel 2002 alla Kunstgarten Galerie Hedy Ernst di Mühlehof  e presso il Design Center di Langenthal, nel 2003 alla Galleria San Carlo di Milano, alla Galleria Rotta di Genova e al Museo Civico Floriano Bodini di Gemonio, nel 2004 l’antologica alla Pinacoteca Casa Rusca di Locarno, tra 2013 e 2014 l’esposizione Dalla Laguna a Castelgrande in Castelgrande a Bellinzona.
 

SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI