Tiepolo, In divenire

Foto Salvatore Garau su 'Tiepolo, In divenire' - Corderie dell’Arsenale - Venezia
Foto Salvatore Garau su 'Tiepolo, In divenire' - Corderie dell’Arsenale - Venezia
Dal 4 June 2011 al 27 November 2011
Venezia
Luogo: Corderie dell’Arsenale
Indirizzo: San Marco, Calle Cappello 180
Telefono per informazioni: 041 5218711
E-Mail info: aav@labiennale.org
Sito ufficiale: http://www.labiennale.org
Salvatore Garau, segnalato da Gavino Sanna, dopo otto anni, torna alla Biennale di Venezia presentando ‘Tiepolo, In divenire’, un’opera aperta, al pubblico dei visitatori, visibile fino al 27 novembre alle Corderie dell’Arsenale.
L’opera, una tela di cm.300 x 260, dominata dal colore viola, comunica la sua spirituaper la visione prospettica che dal basso va verso l’alto.
L’opera è caratterizzata da due strati di colore: l’uno destinato a morire, l’altro a nascere nel senso che ha una pittura sottostante, realizzata con colore acrilico indelebile ed è coperta da un secondo strato a tempera sul quale il pubblico potrà intervenire usando un pennello messo a disposizione accanto all’opera.
Le modificazioni dello strato di pittura superiore, col passare dei giorni, lasceranno intravedere poco alla volta la pittura sottostante acrilica che invece non si modificherà.
Pittura in trasformazione, dunque, che risponde alla poetica del lavoro di Garau basato sul concetto dell’impermanenza e quindi della provvisorietà. Garau dipinge con immediatezza e spontaneità per dare freschezza alla realizzazione e per non indulgere ricorre perfino ad un accorgimento tecnico della scelta di colori acrilici che asciugano immediatamente e che quindi non lasciano il tempo per dei ripensamenti.
Salvatore Garau in trent’anni di lavoro pittorico ha partecipato a numerose mostre collettive e ha tenuto varie mostre personali in Italia e all’estero; ha esposto alla Fondazione Stelline di Milano, alla Biennale di Venezia, alla Behan Gallery di Londra, alla Limn Gallery di San Francisco e con “Photogrammes avec horizon” al Museo di Saint-Étienne.
Garau ama lavorare nel suo studio e pur non essendo un isolato preferisce non far parte di gruppi, fatta eccezione dell’ esperienza di un anno all’interno di Italian Factory.
Garau dipinge a larghe pennellate di colori brillanti che riverberano alla luce intensa che ricorda l’intensità del cielo della sua Sardegna.
Salvatore Garau, nato a S. Giusta, Oristano, vive e lavora a Milano.
L’opera, una tela di cm.300 x 260, dominata dal colore viola, comunica la sua spirituaper la visione prospettica che dal basso va verso l’alto.
L’opera è caratterizzata da due strati di colore: l’uno destinato a morire, l’altro a nascere nel senso che ha una pittura sottostante, realizzata con colore acrilico indelebile ed è coperta da un secondo strato a tempera sul quale il pubblico potrà intervenire usando un pennello messo a disposizione accanto all’opera.
Le modificazioni dello strato di pittura superiore, col passare dei giorni, lasceranno intravedere poco alla volta la pittura sottostante acrilica che invece non si modificherà.
Pittura in trasformazione, dunque, che risponde alla poetica del lavoro di Garau basato sul concetto dell’impermanenza e quindi della provvisorietà. Garau dipinge con immediatezza e spontaneità per dare freschezza alla realizzazione e per non indulgere ricorre perfino ad un accorgimento tecnico della scelta di colori acrilici che asciugano immediatamente e che quindi non lasciano il tempo per dei ripensamenti.
Salvatore Garau in trent’anni di lavoro pittorico ha partecipato a numerose mostre collettive e ha tenuto varie mostre personali in Italia e all’estero; ha esposto alla Fondazione Stelline di Milano, alla Biennale di Venezia, alla Behan Gallery di Londra, alla Limn Gallery di San Francisco e con “Photogrammes avec horizon” al Museo di Saint-Étienne.
Garau ama lavorare nel suo studio e pur non essendo un isolato preferisce non far parte di gruppi, fatta eccezione dell’ esperienza di un anno all’interno di Italian Factory.
Garau dipinge a larghe pennellate di colori brillanti che riverberano alla luce intensa che ricorda l’intensità del cielo della sua Sardegna.
Salvatore Garau, nato a S. Giusta, Oristano, vive e lavora a Milano.
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