L'Ottocento e il Primo Novecento nella Collezione Banca Popolare di Vicenza

Attilio Bozzato, Veduta di Chioggia, olio su tela, Vicenza, Palazzo Thiene

 

Dal 06 Dicembre 2014 al 08 Febbraio 2015

Vicenza

Luogo: Palazzo Thiene

Indirizzo: Contra' San Gaetano Thiene 11

Orari: venerdì, sabato e domenica 10-18

Costo del biglietto: ingresso libero

Telefono per informazioni: +39 0444 339989

E-Mail info: palazzothiene@popvi.it

Sito ufficiale: http://www.palazzothiene.it


La Banca Popolare di Vicenza presenta la mostra “L’Ottocento e il Primo Novecento” che espone, per la prima volta al pubblico, un'estesa panoramica delle opere di proprietà dell'Istituto databili tra il diciannovesimo secolo e dei primi decenni del ventesimo secolo, dopo un intervento di riordino critico del catalogo realizzato con la supervisione dello storico dell'arte e curatore della mostra Ferndano Rigon. L’esposizione si inserisce nel progetto culturale “Capolavori che ritornano”: nato con l'idea di restituire idealmente al territorio di origine opere recuperate su mercati esteri, l'appuntamento è ormai giunto alla diciannovesima edizione e ed è allestito, come ogni anno a dicembre, nelle sale della storica sede di Palazzo Thiene a Vicenza.

In tutto 50 opere: vi sono artisti celebri come Beppe Ciardi, Noè Raimondo Bordignon e Francesco Lojacono, che hanno fatto parte delle più significative correnti pittoriche che hanno contraddistinto il periodo, ma anche pittori considerati “minori” e spesso poco noti agli stessi studiosi. Alcuni dei dipinti esposti hanno abbellito uffici e filiali della Banca, altri provengono dalle banche acquisite, altri ancora sono frutto della politica di acquisizioni che l’Istituto ha perseguito negli ultimi vent’anni.

L'esposizione si articola in quattro sezioni, nelle quali i dipinti esposti sono raggruppati per generi, iconografie e linguaggi pittorici: dalle vedute di Venezia e Chioggia (Serenissima, ancora), ai ritratti di carattere familiare e allegorico (Antenati prossimi); dagli spaccati di vita quotidiana dell’Ottocento (Eravamo così), agli scorci di varie parti d’Italia, accomunati dalla luce che rende unico il nostro Paese (Luce d’Italia).

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