Mostra Emilio Prini a Torino. Le informazioni sulla mostra Emilio Prini, i curatori, gli orari di ingresso, il costo dei biglietti, i numeri per prenotare, il comunicato stampa sulla mostra Emilio Prini del museo Fondazione Merz di Torino.

Emilio Prini, Studi per Pesi Spinte Azioni, 1968. Collezione privata

Emilio Prini, Studi per Pesi Spinte Azioni, 1968. Collezione privata

Mappa

  • Città: Torino
  • Provincia: Torino
  • Indirizzo: via Limone 24
  • Telefono: +39 011 19719437
  • Sito ufficiale

Scheda Mostra

Emilio Prini

Emilio Prini


  • Luogo: Fondazione Merz
  • Curatori: Beatrice Merz, Timotea Prini
  • Enti promotori:
    • Regione Piemonte
    • Compagnia San Paolo
    • Fondazione CRT
    • In collaborazione con Archivio Emilio Prini
  • Città: Torino
  • Provincia: Torino
  • Data inizio: 28 Ottobre 2019
  • Data fine: 09 Febbraio 2020
  • Costo del biglietto: € 6 intero, € 3,50 ridotto (visitatori di età compresa tra i 10 e i 26 anni, maggiori di 65 anni, gruppi organizzati min. 10 persone, possessori di Pyou Card). Gratuito (bambini fino a 10 anni, disabili e accompagnatori, possessori tessera Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card, Card ContemporaneamenteItalia, membri ICOM, giornalisti con tessera in corso di validità o accreditati, amici Fondazione Merz e ogni prima domenica del mese)
  • Telefono per informazioni: +39 011 19719437
  • Sito ufficiale

Comunicato Stampa:


Fondazione Merz, in collaborazione con Archivio Emilio Prini, presenta da martedì 29 ottobre 2019 a domenica 9 febbraio 2020 un’esposizione personale concepita dalla Fondazione Merz come omaggio all’artista Emilio Prini (Stresa, 1943 – Roma, 2016).
 
Un omaggio doveroso da parte della Fondazione Merz a un artista discusso, sfuggente, certamente geniale, ironico, autentico e provocatore. La mostra è anche un’occasione per ripercorrere un legame di amicizia e di profonda stima tra Emilio Prini e Mario Merz.
 
Per la prima volta un nucleo di oltre quaranta opere di Emilio Prini, dal 1966 al 2016, viene portato in mostra per attivare una riflessione critica e storica intorno all’esperienza di uno dei più interessanti rappresentanti dell’Arte povera.
Il percorso espositivo e l’allestimento sono stati concepiti dalle curatrici nel rispetto della filosofia dell’artista anche grazie alla profonda conoscenza e vicinanza con l'uomo Prini, amico e padre.
 
Emilio Prini (Stresa, 1943 - Roma 2016) è stato un protagonista dell’arte povera, uno dei movimenti artistici recenti più influenti e radicali, fortemente connesso al contesto politico e sociale della seconda metà del XX secolo.
A partire dal 1967, anno del debutto con la mostra curata da Germano Celant Arte povera–Im Spazio alla Galleria La Bertesca di Genova, Prini prende parte alle mostre più significative dell’epoca: Op Losse Schroeven, Stedelijk Museum, Amsterdam (1969); When Attitudes Become Form”, Kunsthalle Bern (1969); Conceptual Art, Arte Povera, Land Art, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino (1970); Information, MoMA, New York (1970), Contemporanea, Villa Borghese, Roma (1973). Dai primi anni Ottanta, coerentemente con il suo pensiero e senza mai interrompere la ricerca, limita la sua partecipazione a mostre e appuntamenti artistici. Tra questi si segnalano: Identité Italienne. L’art en Italie depuis 1985, Centre Georges Pompidou, Parigi (1981), Ouverture, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli (To) (1984), Documenta X, Kassel (1997) e Zero to Infinity. Arte Povera 1962-1972, Tate Modern Londra (2001). Una posizione trasgressiva, quella di Prini, o se vogliamo ortodossa nei confronti della pratica artistica e dei codici del sistema dell’arte.

Inaugurazione: lunedì 28 ottobre 2019, ore 19