Collezione Peggy Guggenheim

Itinerario: Arte contemporanea a Venezia
 
Itinerario: Arte contemporanea a Venezia
Collezione Peggy Guggenheim, Venezia

La Collezione Peggy Guggenheim è un museo di arte moderna del XX secolo creato dall'ereditiera americana Peggy Guggenheim (1898-1979).
Nel 1948 la collezione fu esposta alla prima Biennale di Venezia del dopoguerra. L'anno seguente Peggy Guggenheim acquistò Palazzo Venier dei Leoni, un palazzo sul Canal Grande progettato nel 1748 da Lorenzo Boschetti e rimasto incompiuto, dove avrebbe vissuto per 30 anni. Dal 1980 Palazzo Venier è sede del museo dove è possibile ammirare le opere dei grandi maestri del Novecento tra i quali Picasso, Magritte, Dalí, Chagall, Pollock, Calder.
La collezione, raccolta grazie ai consigli di amici, artisti e critici d'arte, quali Marcel Duchamp, Herbert Read, Nellie van Doesburg e Howard Putzel, è una delle più importanti nel suo genere a livello mondiale.
Nel museo sono esposti ventisei dipinti della Collezione Gianni Mattioli in qualità di prestito a lungo termine, inclusi alcuni capolavori del Futurismo italiano di Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini, Sironi, Soffici, Rosai, Depero.
Il Patsy R. and Raymond D. Nasher Sculpture Garden della Collezione Peggy Guggenheim presenta opere della collezione permanente del museo (di artisti quali Arp, Duchamp-Villon, Ernst, Giacometti, Holzer, Minguzzi, Mirko, Merz, Moore, Ono, Richier e altri), e sculture appartenenti ad altre fondazioni o gallerie (di artisti quali Calder, Marini, Smith, Nannucci e Kapoor).
Da ottobre 2012 la Collezione Peggy Guggenheim accoglie 80 preziosissime opere d’arte italiana, europea e americana del secondo dopoguerra, lascito della collezionista americana Hannelore B. Schulhof e del marito Rudolph B. Schulhof. Con artisti del calibro di Afro, Burri, Capogrossi, de Kooning, Dubuffet, Rothko, Oldenburg, Stella, Twombly, Warhol, Kapoor, la Collezione Hannelore B. e Rudolph B. Schulhof ha arricchito la collezione della mecenate americana, portandola così a lambire i confini della produzione artistica degli anni ’70 e ’80 del Novecento.

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