Fino all'8 gennaio a Palazzo Medici Riccardi in concomitanza con la Florence Art Week
A Firenze un viaggio nel Novecento "privato", da Paul Klee a Damien Hirst
Allestimento della mostra Passione Novecento da Paul Klee a Damien Hirst. Opere da collezioni private | Courtesy Museo Novecento
Samantha De Martin
28/09/2022
Firenze - Al numero 3 dell’antica Via Larga, a Palazzo Medici Riccardi, antico baluardo dei Medici, tra le cui camere e gli studioli ha avuto origine il collezionismo moderno, Cosimo il Vecchio e Lorenzo Il Magnifico sarebbero ben lieti di vedere sfilare buona parte del Novecento attraverso una ricca selezione di maestri, da Paul Klee a Damien Hirst, in prestito dagli amanti dell’arte del nostro tempo.
Fino al prossimo 8 gennaio, infatti, il palazzo fiorentino accoglierà, in concomitanza con la Florence Art Week, la mostra dal titolo Passione Novecento da Paul Klee a Damien Hirst. Opere da collezioni private fiorentine e toscane, un progetto di Museo Novecento a cura di Sergio Risaliti, promosso da Città Metropolitana di Firenze e organizzato da MUS.E.
L’obiettivo è quello di far dialogare la grande tradizione rinascimentale del collezionismo e del mecenatismo con la passione per l’arte del Novecento oggi ancora forte.
Passione Novecento da Paul Klee a Damien Hirst. Opere da collezioni private, Allestimento | Courtesy Museo Novecento
Nella città culla del Rinascimento, che ha visto intrecciarsi nei secoli le vicende artistiche e quelle del collezionismo privato, seminando su tutto il territorio una predisposizione sensibile alle avanguardie e alle sue più avanzate sperimentazioni, un filo rosso lega le antiche famiglie dei Sassetti e dei Tornabuoni, dei Medici e dei Doni, dei Gondi e dei Rucellai ai collezionisti privati di oggi.
In questo florilegio di epoche e stili i visitatori di Palazzo Medici Riccardi potranno ammirare rari capolavori di Paul Klee e de Chirico a dialogo con il Circo di Ottone Rosai, con gli Oggetti abbandonati nella foresta di Alberto Savinio, e ancora con i lavori di Martini e Melotti, Burri e Fontana, con opere di Warhol e Lichtenstein, Alighiero Boetti e Damien Hirst, con il Girolamo Savonarola di Ai Weiwei o la Coppia di Cecily Brown.
Passione Novecento da Paul Klee a Damien Hirst, opere da collezioni private, Allestimento | Courtesy Museo Novecento
Il susseguirsi di capolavori vedrà avvicendarsi anche storie di grandi appassionati d’arte che consentiranno al pubblico moderno di saperne di più sulla vita del collezionista, sul gusto e gli ideali in un gioco di suggestioni e di significati. D’altra parte è proprio grazie al collezionismo e al mecenatismo, attecchito nelle "camere" e negli studioli di Palazzo Medici, che si è affermata l’autonomia delle opere d’arte, curate, contemplate, apprezzate per se stesse.
Dalle raccolte private, dagli studioli e dai salotti dei gran signori hanno avuto origine i primi musei moderni.
Sviluppatosi durante l’epoca rinascimentale con la famiglia dei Medici, centrale per la promozione culturale italiana, il mecenatismo si è consacrato poi nei secoli a venire con la presenza di figure del calibro di Stefano Bardini, antiquario e mercante tra i più eclettici e raffinati del suo tempo, e dell’eclettico Frederick Stibbert. E proprio grazie al collezionismo ora è possibile ammirare questi capolavori, in uno straordinario percorso di riscoperta e approfondimento dell’arte del Novecento.
Passione Novecento da Paul Klee a Damien Hirst, opere da collezioni private, Allestimento | Courtesy Museo Novecento
“La mostra Passione Novecento - spiega Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze e curatore della mostra - aprirà in concomitanza con la Florence Art Week e la Biennale Internazionale dell’Antiquariato che dopo la pausa dettata dall’epidemia riporterà a Firenze i grandi protagonisti del mercato antiquariato, assieme a collezionisti provenienti da tutto il mondo e figure rappresentative del sistema dell’arte e dei musei. Nella stessa settimana verrà riproposto anche il premio Rinascimento+ alla sua terza edizione, un riconoscimento assegnato a sei eminenti personalità mondiali del collezionismo e del mecenatismo”.
La mostra si potrà visitare tutti i giorni, ad eccezione del mercoledì, dalle 9 alle 19.
Ottone Rosai, Circo, 1933, Olio su cartone
Fino al prossimo 8 gennaio, infatti, il palazzo fiorentino accoglierà, in concomitanza con la Florence Art Week, la mostra dal titolo Passione Novecento da Paul Klee a Damien Hirst. Opere da collezioni private fiorentine e toscane, un progetto di Museo Novecento a cura di Sergio Risaliti, promosso da Città Metropolitana di Firenze e organizzato da MUS.E.
L’obiettivo è quello di far dialogare la grande tradizione rinascimentale del collezionismo e del mecenatismo con la passione per l’arte del Novecento oggi ancora forte.
Passione Novecento da Paul Klee a Damien Hirst. Opere da collezioni private, Allestimento | Courtesy Museo Novecento
Nella città culla del Rinascimento, che ha visto intrecciarsi nei secoli le vicende artistiche e quelle del collezionismo privato, seminando su tutto il territorio una predisposizione sensibile alle avanguardie e alle sue più avanzate sperimentazioni, un filo rosso lega le antiche famiglie dei Sassetti e dei Tornabuoni, dei Medici e dei Doni, dei Gondi e dei Rucellai ai collezionisti privati di oggi.
In questo florilegio di epoche e stili i visitatori di Palazzo Medici Riccardi potranno ammirare rari capolavori di Paul Klee e de Chirico a dialogo con il Circo di Ottone Rosai, con gli Oggetti abbandonati nella foresta di Alberto Savinio, e ancora con i lavori di Martini e Melotti, Burri e Fontana, con opere di Warhol e Lichtenstein, Alighiero Boetti e Damien Hirst, con il Girolamo Savonarola di Ai Weiwei o la Coppia di Cecily Brown.
Passione Novecento da Paul Klee a Damien Hirst, opere da collezioni private, Allestimento | Courtesy Museo Novecento
Il susseguirsi di capolavori vedrà avvicendarsi anche storie di grandi appassionati d’arte che consentiranno al pubblico moderno di saperne di più sulla vita del collezionista, sul gusto e gli ideali in un gioco di suggestioni e di significati. D’altra parte è proprio grazie al collezionismo e al mecenatismo, attecchito nelle "camere" e negli studioli di Palazzo Medici, che si è affermata l’autonomia delle opere d’arte, curate, contemplate, apprezzate per se stesse.
Dalle raccolte private, dagli studioli e dai salotti dei gran signori hanno avuto origine i primi musei moderni.
Sviluppatosi durante l’epoca rinascimentale con la famiglia dei Medici, centrale per la promozione culturale italiana, il mecenatismo si è consacrato poi nei secoli a venire con la presenza di figure del calibro di Stefano Bardini, antiquario e mercante tra i più eclettici e raffinati del suo tempo, e dell’eclettico Frederick Stibbert. E proprio grazie al collezionismo ora è possibile ammirare questi capolavori, in uno straordinario percorso di riscoperta e approfondimento dell’arte del Novecento.
Passione Novecento da Paul Klee a Damien Hirst, opere da collezioni private, Allestimento | Courtesy Museo Novecento
“La mostra Passione Novecento - spiega Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze e curatore della mostra - aprirà in concomitanza con la Florence Art Week e la Biennale Internazionale dell’Antiquariato che dopo la pausa dettata dall’epidemia riporterà a Firenze i grandi protagonisti del mercato antiquariato, assieme a collezionisti provenienti da tutto il mondo e figure rappresentative del sistema dell’arte e dei musei. Nella stessa settimana verrà riproposto anche il premio Rinascimento+ alla sua terza edizione, un riconoscimento assegnato a sei eminenti personalità mondiali del collezionismo e del mecenatismo”.
La mostra si potrà visitare tutti i giorni, ad eccezione del mercoledì, dalle 9 alle 19.
Ottone Rosai, Circo, 1933, Olio su cartone
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