Tre mostre da scoprire a Roma

Da Penone a Rubens, il 2023 della Galleria Borghese

Galleria Borghese | Fontana esterna Galleria Borghese, Roma I Ph. Luciano Romano
 

Francesca Grego

19/01/2023

Roma - Una nuova stagione espositiva sta per prendere il via nelle sale della Galleria Borghese, tra i musei  nella capitale da non perdere nella Capitale non solo per la straordinaria collezione permanente, ma anche grazie a un ricco e mai scontato calendario di mostre temporanee. Nel 2023 il sontuoso edificio voluto dal grande mecenate e collezionista Scipione Borghese tornerà a connettersi con la natura della Villa circostante, polmone verde nel cuore di Roma e, a sua volta, ricettacolo di storia e di bellezza.

 
I Giardini segreti, Uccelliera della Galleria Borghese. Courtesy Galleria Borghese

Sarà una mostra d’arte contemporanea a inaugurare il percorso: dal 14 maggio al 28 maggio Giuseppe Penone. Gesti universali sottolineerà il legame osmotico tra il museo e il parco di Villa Borghese, una relazione che ha ispirato numerose opere della collezione. I Giardini segreti saranno la cornice dell’intervento del celebre interprete dell’Arte Povera, da sempre interessato al rapporto tra uomo e natura. Immersa nella storia, la sua scultura vive letteralmente in simbiosi con il mondo vegetale e minerale, sottolineando lo scambio fluido tra i regni della natura. 


Giuseppe Penone, Spazio di luce, 2008. Bronzo e oro, otto elementi. Foto Archivio Penone

Dal 4 aprile all’11 giugno, la Galleria Borghese riunirà per la prima volta i pezzi dispersi di una preziosa opera cinquecentesca, il Fregio di Enea di Dosso Dossi. Ispirato alle scene dell’Eneide di Virgilio, il ciclo era composto originariamente di dieci grandi tele caratterizzate da colori vibranti, da un'affascinante eccentricità e impianti espositivi piuttosto originali. Per portarle tutte a Roma è stata necessaria la collaborazione di istituzioni internazionali come il Louvre Abu Dhabi, la National Gallery of Canada, la National Gallery of Art di Washington e il Museo del Prado di Madrid, dove oggi sono conservate le diverse parti del Fregio. Anche qui il tema del rapporto tra arte e natura balzerà in primo piano:  i visitatori saranno invitati a riflettere sulla natura culturale del paesaggio, su quanto l’ambiente circostante e i materiali della natura siano stati ispirazione e oggetto della pittura. 


Dosso Dossi, I troiani nelle Strofadi e Caonia. Olio su tela. Museo Nacional del Prado

In autunno una grande mostra celebrerà invece un gigante fiammingo innamorato dell’Italia: dopo l’esposizione evento su Rubens a Genova, la Galleria Borghese indagherà da un’altra prospettiva le conseguenze del viaggio che l’artista compì nel Belpaese per studiare e imparare. Grazie a questo soggiorno e a quelli degli allievi che il maestro invierà nella penisola, una nuova idea dell’antico si farà strada nell’arte europea con esiti dirompenti. L’allestimento Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma (14 novembre 2023-18 febbraio 2024) offrirà l’opportunità inedita di vedere i grandi gruppi berniniani, la statuaria antica e le sculture moderne della Galleria Borghese entrare in relazione con i quadri e i disegni di Rubens, cogliendo l’energia dinamica con cui l’artista investì anche i capolavori dell’antichità. La mostra fa parte di un più ampio ciclo di iniziative programmate dal museo romano in collaborazione con Palazzo Te e Palazzo Ducale di Mantova. 


Pieter Paul Rubens, Compianto su Cristo Morto, 1601-1602. Olio su tela. Galleria Borghese. Foto M. Coen

“Il percorso del 2023 di Galleria Borghese ha come cardine lo sguardo da lontano”, afferma la direttrice del museo Francesca Cappelletti. “Roma e l’Italia viste dagli artisti stranieri: un viaggio fondamentale alla scoperta del patrimonio culturale italiano e della collezione Borghese in particolare, le opere che qui custodiamo, studiamo e valorizziamo”. 


Pieter Paul Rubens, Susanna e i Vecchioni, 1606-1607. Olio su tela. Galleria Borghese. Foto M. Coen

COMMENTI